Forse, finalmente, ci siamo: n
ell'annunciata ennesima riunione decisiva in scena quest'oggi nel palazzo comunale, si deciderà il destino della stagione calcistica 2025-2026, anzi il futuro dell'ultracentenario club neroazzurro.
Nell'ufficio del sindaco di Imperia Claudio Scajola, saranno presenti i Perino's e si dovrà prendere una decisione. Tre le opzioni sul tavolo:
- fazione Gramondo & Cortellini, con il pluridimissionario che porterebbe il mister di Orvieto affiancato da un finanziatore "foresto" e uno stuolo di sconosciuti calciatori, assieme ai due/tre ancora rimasti
- fazione Ramoino & Riolfo, con il vice presidente e, a più riprese, designato dallo stesso pluridimissionario come suo erede, con il mister di Andora nelle vesti di allenatore e direttore generale, affiancato da uno staff di prim'ordine per la nostra realtà, ma non si bene finanziato da chi e, anche lui, uno "stock" di calciatori al momento non noti
- mancata partecipazione al campionato e, di conseguenza, radiazione
I Perino's, al vertice societario da oltre dodici anni (mai una dirigenza neroazzurra era stata per un così lungo periodo), si presentano alla resa dei conti, più che mai distanti tra loro (anche se, al di là delle dichiarazioni di facciata, alle spalle se ne sono dette di tutti i colori): la vittoria di una o dell'altra fazione creerebbe una frattura probabilmente insanabile tra i due... e sarebbe interessante sapere (o avere conferma, perchè le voci circolano nella città delle betoneghe) della posizione del +1, ufficialmente fuori dai quadri societari (è un parolone, visto che si tratta di un triunvirato), ma ben dentro alle vicende del club.
La scesa in campo di Claudio Scajola è servita ha sparigliare le carte e creare questa vicenda kafkiana.
Come è chiaro a tutti, il primo cittadino non sopportava l'onta che il club della città, di cui è più che un sindaco, fosse stato l'unico a non partecipare al campionato di serie D dei 162 aventi diritto: per questa ragione si è attivato per trovare il modo di iscrivere al torneo una società senza nulla, senza una struttura adeguata alla categoria, senza una rosa di calciatori della prima squadra ma anche della juniores, senza un campo di allenamento e con il "Ciccione" disponibile in data da destinarsi, pieno di debiti erariali e non.
Che campionato andrebbe ad affrontare questa squadra? Dove giocherebbe? Dove si allenerebbe? Dove verrebbero ospitati e a spese di chi i giocatori "foresti" che, si dice, aspettino solo un cenno per arrivare in blocco (immaginiamo che fenomeni), visto che i locali si sono tutti (giustamente) accasati altrove? Chi pagherebbe le trasferte, i pranzi, i rimborsi spese? Se si dovesse partire, come farebbe una simile squadra ad arrivare a maggio?
L'Imperia calcio si era trovata in una situazione simile ma non uguale nella stagione 2000-2001 quando, dopo la traumatica fine dell'era Cipolla, il presidente Milo Durante, tra mille difficoltà, affrontò e concluse il campionato di serie D con una formazione inizialmente formata da ragazzi della juniores e, successivamente, da calciatori con maggiore esperienza, ottenendo solo 6 punti in classifica e prendendo delle sonore imbarcate. Ma raggiunse l'obbiettivo di concludere il campionato e, a fine stagione, di mantenere la categoria grazie a un ripescaggio. Questo costò una fortuna al compianto presidente genovese che, alla fine, cedette il club, senza debiti, per pochi spicchi a Bettino Piro.
Adesso, invece, la situazione è peggiore, molto peggiore.
L'ipotesi che alla fine dovrebbe prevalere, secondo le betoneghe, è che alla fine vincerà la fazione del pluridimissionario: il sindaco (che, come confermato dallo stesso presidente, non tollera più questa dirigenza) farebbe buon viso a cattivo gioco e avrebbe comunque ottenuto la partecipazione al campionato, potendo sempre dire di aver fatto più di quanto di sua competenza. Come si svilupperà la stagione è tutto un mistero, ma rimanere vorrebbe poter sperare di trovare un pollo cui rifilare il pacco... ma dovrebbe essere un vero pollo...
Di certo, dopo questa "sconfitta", è facile (logico e giusto) immaginare che Fabio Ramoino potrebbe defilarsi una volta per tutte, con il +1 che, obbligato da tempo a estromettersi, agirà forse dietro le quinte.
E, allora, la società chi avrà come presidente e come dirigenti? Ci sarà ulteriore posticipo delle dimissioni? Sarà nominato una testa di legno?
E i debiti che in questo modo aumenteranno in maniera esponenziale, da chi saranno ripianati?
La soluzione più logica sarebbe non partecipare al campionato e pagarne le conseguenze.
Il pluridimissionario, stimato medico, che opinione ha sull'accanimento terapeutico e sull''eutanasia?