Cos'era accaduto il giorno prima? Il 18 maggio 2008 l'U.S. Imperia 1923 non scende in campo per giocare la gara d'andata dei play out contro la Novese, complice anche qualche invito ad astenersi a farlo rivolto dai Samurai Ultras ai ragazzi della Juniores assieme ai quattro giocatori della prima squadra rimasti in forza alla squadra. Si tratta della quarta defezione nel corso della stagione e il club neroazzurro viene radiato.
Dopo la radiazione dell'U.S. Imperia 1923, si comincia a cercare di ricostruire sulle macerie della sciagurata gestione dell'ex presidente Gianfranco Montali.
Due sono i candidati a raccogliere la pesante e prestigiosa eredità: il Progetto Olimpia del presidente Antonio Gagliano, che cambia denominazione in A.S.D. Imperia Calcio e militante in 2° Categoria e il Riviera Pontedassio del presidente Marco Alberti, che crea la P.R.O. Imperia (dove per P.R.O. si intende Pontedassio Riviera Onegliese, le tre società coinvolte in questa operazione), pronta a partire dalla 1° Categoria.
Ma chi otterrà realmente l'eredità? I tifosi imperiesi, gli Ultras in primis, hanno immediatamente deciso, optando per i neroazzurri dell'A.S.D. Imperia Calcio che riparte da livello più basso della sua storia, l'ottavo del calcio italiano, la Seconda Categoria.
Sotto la spinta popolare, vince tre campionati di fila e, sul più bello, dopo festeggiamenti mai visti culminati con l'indimenticabile tuffo nel porto di Oneglia, anzichè fermarsi, quando forse si poteva ancora farlo, asciugare i vestiti bagnati e ripianato i debiti che già c'erano, la dirigenza ha preferito fare quel passo in più che l'ha portato a cadere nel baratro.
Nel mezzo ripicche e colpi bassi tra le due società che operano in città, culminate con la famosa "guerra del latte"... e tanti soldi sperperati.
L'estate del 2012 segna indelebilmente dalla fine dell'avventura dell'A.S.D. Imperia calcio dei cosiddetti "Quattro Moschettieri" (il presidente Antonio Gagliano, il vice presidente Roberto Bonavia, il direttore generale Michele Sinagra e il tesoriere Franco Diego) che, mestamente e indecorosamente, sparisce dalla scena calcistica per essere inglobata dai nemici/amici della Pro Imperia, dopo soli quattro anni di vittorie e polemiche roventi, che hanno finito per ridurre in macerie anche la rivale... la classica vittoria di Pirro, anzi di PirRO.
La PRO Imperia dell'ex nemico/amico Marco Alberti, che si è fatta carico (volente o nolente) di proseguire la storia del club neroazzurro, accolto come il salvatore della patria neroazzurra ma che, al termine della prima stagione, entra nella storia dell'Imperia per i record negativi realizzati in un campionato a dir poco drammatico.
Ma, soprattutto, la delusione più grande è che, anche in questa occasione, l'amarezza arriva da una dirigenza imperiese, che sta miseramente fallendo il proprio obbiettivo, quello di dare credibilità, dignità e un pochino di gloria ai nostri colori, dando certezza alla convinzione che il proclama, il motto, la dichiarazione d'intenti (chiamatela come volete) "l'Imperia agli imperiesi" sia solo una frase fatta e una iattura.
Nel mese di novembre del 2012, contraddistinto da grandi polemiche e dalla voci, sempre più insistenti e immediatamente smentite, di un cambio ai vertici societari, il presidente Marco Alberti rassegna le dimissioni.
Pochi giorni dopo viene nominato presidente vicario pro tempore con competenze per la "Prima Squadra" Fabio Ramoino (già Vicepresidente), mentre il Presidente vicario pro tempore con competenze nel "Settore giovanile" è Angelo Tauro.
Pochi mesi dopo, il 13 maggio 2013, Fabrizio Gramondo è nominato nuovo presidente neroazzurro, affiancato dai fedeli Fabio Ramoino e Daniele Ciccione.
Dodici lunghissimi anni di gestione dei cosidetti "Perino's", ben sintetizzati da un recente commento di un lettore del blog:
"Hanno mortificato la nostra Imperia con una gestione omertosa, bugiarda, sprezzante, mortificante, sciatta, priva di empatia, sincerità e rispetto, indifferente verso la città e i sostenitori neroazzurri... e come se non bastasse hanno annichilito il settore giovanile e accumulato un debito enorme".
Una dirigenza, aggiungiamo noi, che nonostante abbia avuto la fortuna e l'opportunità più unica di rara di poter festeggiare il centenario del club neroazzurro, non ha avuto il tempo, la voglia, l'orgoglio e l'onore di organizzare un solo evento per celebrarlo.
Non sappiamo cosa succederà giovedì, termine ultimo per l'iscrizione al prossimo campionato di serie D e quale sarà il destino della nostra amata Imperia (ma, purtroppo lo immaginiamo): l'unica cosa che auspichiamo è la fine di questo stillicidio con le dimissioni (ma vere questa volta!!!) della triade. Poi, che sarà sarà...
Perché rivedere i 2+1 ancora al loro posto sarebbe inammissibile.
Forza vecchio cuore neroazzurro
8 commenti:
Attualmente i soci dovrebbero essere una ventina e più, loro malgrado. Con un versamento di 15 mila euro ciascuno potevano saldare il debito tributario e uscire di scena definitivamente.
Invece no. Hanno preteso per l’anno successivo prendere il bottino delle sponsorizzazioni future, le quote dei ragazzi e l’incasso futuro dei tornei con una stima minima di 130 mila euro circa.
Il subentrante deve subito mettere mano per affrontare subito il campionato di serie D e juniores con un investimento minimo 500 mila euro e nel contempo ripristinare il campo del ciccione con 500 mila euro.
Dopo rifare il campo sintetico dei piani con altri 400 mila euro .
Cercano lo scemo del villaggio.
Ma gli è andata male.
Vorrei conoscere di persona l’uomo di questo miracolo e le competenze professionali di questo amministratore. Gli darei il premio Nobel.
3 Imperiesi firmano per la stessa squadra questa settimana
Mercoledì closing con cordata Svizzera
Ritorna Cortellini con la sua banda di raccomandati !!!!! Anche nooooo, piuttosto che sia fallimento. Non ho niente contro Cortellini , sara' anche un bravo allenatore ma, contro questo sistema !!!!!!
Quando ci sarà la festa del centenario?!!
MALEDETTI
Meglio liberi all'inferno (in 2a categoria) che schiavi in paradiso (serie D).
Liberate l'Imperia!
Cortellini magari bravo Allenatore per quel poco che era qui sembrava ci mettesse tutto se stesso per i nostri colori
Gli darei fiducia
Fallire andare a giocare in seconda categoria anche no
Ma che cordata svizzera...saranno 2 calabresi in cerca di avventura...
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