giovedì 13 gennaio 2022

Da "Wembley" al "Ciccione"

 Diciamo la verità: sarà anche nella fase finale della sua carriera, sarà che il meglio lo ha sicuramente già dato, ma siamo tutti curiosissimi di vedere all'opera il neo acquisto Arturo Lupoli che, per via dello stramaledetto Covid, non ha ancora potuto indossare la nostra casacca.

Del resto, quando mai abbiamo avuto in rosa un calciatore che ha giocato in squadre mitiche del calcio inglese (Arsenal, Derby County, Norwich City, Sheffield Utd), di quello italiano (Fiorentina e Pisa) e di quello ungherese (Honved), per non parlare dell'Under 21 italiana? Che ha giocato a "Wembley", all'"Arsenal Stadium" di Highbury e al "City of Manchester Stadium"?

Tra una settimana, Covid permettendo, Arturo Lupoli conoscerà anche il "Nino Ciccione", il nostro tempio del calcio, che per taluni non avrà il prestigio degli impianti inglesi, ma non per noi.

Allora, ripercorriamo la straordinaria carriera di Arturo Lupoli.


Giugno 2004. A Parma non c’è neanche il tempo per godersi la qualificazione in Coppa UEFA ottenuta dai crociati, che un terremoto economico-sociale investe l’intera cittadina. Scoppia il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta della storia europea: il crac Parmalat. Anche la società calcistica deve correre ai ripari e, per cercare di salvare il salvabile, è costretta a cedere i pezzi pregiati del Tardini.

I gioielli di fattura sopraffina, in quegli anni, militano inaspettatamente negli Allievi, allenati da Maurizio Beretta. Sono due giovani dalle belle speranze: il primo è Giuseppe Rossi, talento cristallino la cui ascesa nell’olimpo del calcio verrà ostacolata da una serie interminabile di infortuni, il secondo invece, forse meno noto, si chiama Arturo Lupoli. Di mestiere fanno entrambi gli attaccanti.



Quei ragazzi sono veri e propri fiori all’occhiello dell’intero panorama calcistico giovanile. I numeri del tandem offensivo sono sorprendenti. Tra i due si è creata un’alchimia tanto perfetta quanto devastante. Lupoli chiude la stagione con ben 27 reti messe a segno, dando sfoggio di grandi abilità tecniche, coniugate a una velocità fulminea e ad un mancino assai educato. È un piccolo folletto che ha nel suo sinistro un pungiglione letale. Già prima del crac finanziario su di lui è forte l’interesse di numerosi club europei. A fine stagione la cessione è inevitabile.

A spuntarla sulle numerose concorrenti è una big del calcio inglese, niente meno che l’Arsenal di Wenger. Il tecnico francese ha sempre avuto un occhio di riguardo per le giovani pianticelle sparse per il vecchio continente: un talento cristallino come quello di Arturo non può passare inosservato dalle parti di Highbury.

Una volta atterrato a Londra, sarebbe lecito aspettarsi una lunga gavetta nel settore giovanile. Tutto vero, se non fosse che con Wenger le gerarchie non esistono, tantomeno se fondate sull’età. Il ragazzo venuto da Brescia sa giocare, e bene: dispone di doti tecniche ed atletiche che possono tornare utili al tecnico francese per pungere a partita in corso. Un’arma inedita in un arsenale di tutto rispetto, che sino a quel momento aveva spazzato via qualsiasi avversario che fosse sfortunatamente incappato sul proprio cammino.  L’Arsenal era infatti chiamato a replicare un’impresa eroica, poiché migliorarsi non poteva, all’indomani della trionfale cavalcata degli “invincibili”.

Lupoli viene arruolato immediatamente alla prima squadra e ben presto trova l’esordio.

27 ottobre 2004 Manchester City-Arsenal (1-2), terzo turno di Carling Cup, Arturo Lupoli esordisce con i Gunners


Convinto dalla prestazione offerta dall’attaccante italiano, dopo poche settimane Wenger decide di puntare nuovamente su di lui. Questa volta si gioca in casa; nel mitologico Higbury è la volta di Arsenal-Everton, gara valevole per il quarto turno di Curling Cup. Lupoli viene scelto per affiancare un giovane (in futuro devastante) Robin Van Persie. Il piccolo italiano gioca una partita semplicemente stratosferica, mettendo a segno una doppietta. Per una notte Higbury è ai suoi piedi. Per una notte in casa Arsenal si è convinti di aver scoperto un nuovo gioiello, un talento cristallino. 

9 novembre 2004, Arsenal-Everton (3-1), quarto turno di Carling Cup, Arturo Lupoli mette a segno le sue prime reti da professionista, siglando una doppietta. Questi i Gunners scesi in campo: Almunia, Hoyte, Djourou, Senderos, Karbassiyoon, Pennant, Edu (65' Larsson), Flamini, Smith (20' Owusu-Abeyie), Lupoli (89' Cregg), Van Persie. All. Wenger


23 Giugno 2005, Arturo Lupoli conquista la copertina di "Sport Week", il magazine della Gazzetta dello Sport



29 luglio 2005, Torneo di Amsterdam 2005, Ajax-Arsenal (0-1), Arturo Lupoli realizza il gol della vittoria dei Gunners



25 febbraio 2006, Blackburn-Arsenal (1-0), Arturo Lupoli esordisce in Premier League. Questi i Gunners scesi in campo: Lehmann, Eboue, Toure, Senderos, Flamini, Fabregas, Diaby (63' Hleb), Silva (82' Lupoli), Reyes (45' Pires), Henry, Adebayor. All. Wenger


Lupoli mette dunque in mostra un gran talento: la grande velocità sprigionata nell’uno contro uno, a fronte di una poco sagace gestione tattica dei duelli da parte dei difensori made in England, sembra destinata a renderlo devastante.

Quegli anni però Arturo calca uno dei prati più competitivi d’Europa; in squadra ci sono quegli “invincibili” che neanche due anni prima avevano compiuto un’impresa storica, destinata ad assumere tratti mitologici. Certo, allenarsi con giocatori del calibro di Henry, Pirès e Campbell è un sogno, un pozzo da cui attingere un’infinità di sapere calcistico, specialmente per un giovane sbarbato come lui. In tutto questo, c’è un unico grande risvolto negativo: ossia che a fronte di simili campioni, Lupoli il campo non lo vede quasi mai.

Per questo, un uomo intelligente come Wenger, decide di mandarlo a giocare in prestito. La scelta migliore è scendere di un gradino, nella tostissima Championship, a forgiare il carattere e capire quanto sia duro battagliare su un terreno di gioco oltremanica. Occorre che il ragazzo si cimenti in una realtà nella quale non c’è spazio per le lamentele, ma solo per la corsa, il sudore ed il lavoro duro. Lupoli viene dunque girato in prestito al Derby County, nobile decaduta che comunque si appresta a giocare un campionato con ottime prospettive.

18 agosto 2006, passa in prestito al Derby County, in Championship


La figurina di Arturo Lupoli nell'album della "Panini" 


12 dicembre 2006, Italia-Lussemburgo (2-0), Arturo Lupoli esordisce con gol con la Nazionale Under 21. Questi gli Azzurri scesi in campo: Curci (52' Padelli), Pisano, Marzoratti, Andreolli (46' Canini), Criscito (46' Motta), Virga (46' Russotto), Bentivoglio (71' De Ceglie), De Martino (46' Morosini), Defendi (57' Abate), Pozzi (46' Paolucci), Lupoli (71' Paonessa). All. Casiraghi


6 gennaio 2007, Derby County-Wrexham (3-1), terzo turno di FA Cup, Arturo Lupoli segna la sua prima tripletta in carriera entrando così nella storia del club allenato in passato dal mitico Brian Clough visto che l'ultima tripletta realizzata da un calciatore dei Rams risaliva a oltre 10 anni prima




24 marzo 2007, Inghilterra-Italia (3-3), lo storico stadio di "Wembley" riapre i battenti dopo sette anni di lavori con un'amichevole tra le due Nazionali Under 21 di Inghilterra, dinanzi a 60.000 spettatori. Arturo Lupoli entra in campo nella ripresa, in sostituzione di "Pepito" Rossi, suo compagno di squadra nelle giovanili del Parma. Questi gli Azzurri scesi in campo: Curci, Potenza (46' Raggi), Andreolli, Mantovani (63' Coda), Chiellini (63' Criscito), Montolivo, Nocerino (63' Lazzari), Padoin (46' De Martino), Rosina, Pazzini (80' Pellè), Rossi (63' Lupoli). In panchina: Viviano, Paonessa, Dessena. All. Casiraghi


Ancora una volta, i risultati danno ragione a Wenger. Arturo si cala perfettamente nella dura realtà della Championship, diventando uno dei punti di riferimento della squadra. Quell’anno il giovane italiano si conferma una vera e propria spina nel fianco per le difese avversarie, collezionando 7 reti in 35 presenze e dando un contributo essenziale alla cavalcata del Derby County verso la promozione. Lupoli è un concentrato di tecnica e rapidità, ma non solo. Il ragazzo infatti dimostra anche una discreta duttilità tattica, che gli permette di agire sia da seconda punta, a sostegno del centravanti boa, che da esterno offensivo, ruolo in cui può sprigionare le sue doti atletiche e la velocità nell’uno contro uno. Il tutto coronato da un mancino educatissimo, efficace tanto in fase realizzativa quanto nello scavare dal fondo ottime parabole per i compagni. Ecco un piccolo estratto delle sue qualità.



28 maggio 2007, Derby County-West Bromwich Albion (1-0), Arturo Lupoli vince lo spareggio disputato a "Wembley" e ottiene la promozione in Premier League:


Rientrato a Londra dal prestito, Lupoli sembra definitivamente pronto alla consacrazione. Le richieste sul mercato sono tantissime. Con tutta probabilità l’opzione migliore sarebbe quella di restare in Premier League, in una squadra di rango inferiore ai Gunners: e perché non un rinnovo del prestito proprio al neopromosso Derby County, in un ambiente a lui già familiare ed affine. La scelta è però diversa. Arturo decide di far ritorno in patria, più precisamente a Firenze, stregato dal richiamo di una piazza calda e di un progetto ambizioso:

26 febbraio 2007, Arturo Lupoli sottoscrive un contratto quinquennale con la Fiorentina, convinto dai suoi procuratori a rinnegare la parola data al Napoli qualche settimana prima: una scelta sofferta per lui nativo di Brescia ma con genitori di Frattamaggiore, cittadina a soli 10 km dal capoluogo partenopeo.

Lo convince a scegliere la Fiorentina il D.S. Pantaleo Corvino che gli invia un pacco contenente un DVD della storia viola, dei gagliardetti, libri e una maglia bianca della Fiorentina con il numero nove.

Nella Fiorentina, però, la concorrenza è spietata, visto che nel reparto offensivo viola giocano Adrian Mutu, Luca Toni e Gianpaolo Pazzini. Arturo Lupoli rimpiangerà sempre questa scelta. Questo quanto dichiarato, qualche anno dopo, alla "Gazzetta dello sport": “Alla Fiorentina è stato il peggior anno della mia carriera. E pensare che avevo chiuso con il Napoli: mi aspettavano De Laurentiis e Marino per firmare, ma i procuratori mi hanno indotto a scegliere Firenze facendomi fare brutta figura con il Napoli a cui avevo dato la mia parola. Sono stato premiato dal punto di vista economico, ma affossato da quello tecnico. L’anno dopo nessuno mi voleva: ero finito nel dimenticatoio”.


11 dicembre 2007,  Ascoli-Fiorentina (1-1), ottavi di finale di Coppa Italia, Arturo Lupoli esordisce coi Viola, subentrando all'inizio della ripresa a Giampaolo Pazzini. Questa la formazione gigliata scesa in canpo al "Del Duca" di Ascoli: Lupatelli, Balzaretti, Mazuch, Kroldrup, Pasqual, Pazienza, Liverani (73' Donadel), Gobbi, Vanden Borre (70' Semioli), Pazzini (46' Lupoli), Osvaldo. All. Prandelli


21 gennaio 2008, Arturo Lupoli passa in prestito al Treviso, in Serie B


22 luglio 2008, Arturo Lupoli viene girato in prestito al Norwich City, militante in Championship: per lui 17 presenze e 5 gol realizzati



2 febbraio 2009, Arturo Lupoli passa in prestito allo Sheffield United militante in Championship: per lui 35 presenze e 7 gol realizzati


25 giugno 2009, Arturo Lupoli passa in compartecipazione all'Ascoli: termina la stagione con 32 presenze e 6 reti. 

24 giugno 2010 viene rinnovata la comproprietà tra le due società: Arturo Lupoli colleziona 34 presenze e realizza 5 reti coi bianconeri.


11 luglio rescinde consensualmente il proprio contratto con l'Ascoli e, pochi giorni dopo, Arturo Lupoli sottoscrive un contratto triennale con il Grosseto. Resta due stagioni, entrambe in Serie B, collezionando complessivamente 45 presenze e realizzando 7 gol 


1º luglio 2013, Arturo Lupoli si trasferisce al Varese, in Serie B


Nella sessione invernale del calciomercato viene ceduto in prestito in Ungheria, all'Honvéd allenata dall'italiano Marco Rossi, facendo coppia in attacco con un altro italiano ovvero Emiliano Bonazzoli: per lui solo 4 presenze e 0 gol realizzati


Dopo un inizio di stagione al Varese (18 presenze e 6 reti realizzate), il 2 febbraio 2015 viene ufficializzato il suo passaggio al Frosinone, con cui, il 16 maggio 2015 ottiene la prima storica promozione nella massima Serie dei ciociari (11 presenze e 1 gol  fatto): per questa ragione, ottiene la cittadinanza onoraria della cittadina frusinate.





31 agosto 2015, Arturo Lupoli si trasferisce al Pisa, in Lega Pro, e colleziona 11 presenze e realizza 2 reti. L'esperienza è però negativa, come da lui dichiarato in un'intervista rilasciata alla "Gazzetta dello sport": "Non ha funzionato il rapporto con Gattuso. C'era una situazione paradossale: società inesistente e allenatore che faceva il padre-padrone con atteggiamenti che non si addicono al mondo del calcio. Ho vissuto un incubo e dal punto di vista umano è stato un disastro".



Nel mercato di gennaio viene ceduto al Catania, Lega Pro (10 presenze, 1 gol)




Nel gennaio 2017 si trasferisce al Südtirol, Lega Pro (12 presenze, 0 gol)


31 agosto 2017 Arturo Lupoloi è ceduto alla Fermana, neopromossa in Serie C. Con i marchigiani disputa due Campionati (71 presenze e 12 gol)


20 luglio 2019, Arturo Lupoli si trasferisce alla Virtusvecomp Verona, Serie C (17 presenze, 2 gol)


7 ottobre 2020, Arturo Lupoli firma per il club marchigiano del Montegiorgio, Serie D (21 presenze e 8 gol)



26 agosto 2021, Arturo Lupoli si accorda con il Borgo San Donnino, Serie D (10 presenze, 0 gol)


Il 30 dicembre 2021 la firma con l'Imperia, il 19 gennaio (si spera) l'esordio contro il Casale: Re Artu...ro Lupoli illumina il "Nino Ciccione"!

10 commenti:

Nik ha detto...

Post bellissimo, complimenti!!!
Ma col Casale non può giocare in quanto si riprende a giocare una partita di dicembre in cui lui non era ancora tesserato...

tribunista nerazzurro ha detto...

Che lavoro !!! Che stadi, che maglie !!! Benvenuto, Arturo !!!

Anonimo ha detto...

Nell'ultima esperienza in serie d ha segnato come le ns punte (zero goal). C'e' cmq curiosita', speriamo bene, in un colpo di coda.

Anonimo ha detto...

.... ha conosciuto anche in Borgo San Donnino Stadium

Anonimo ha detto...

Non è vero, può giocare

Nik ha detto...

Avevo capito che non potesse...allora meglio così...speriamo intanto di riuscire a giocare e che il covid non crei ulteriori problemi...

Portorino ha detto...

Max, cosa ti si può dire se non farti i complimenti? Altro che i nostri "giornalai". Chapeau!!!!

Anonimo ha detto...

Stavo per scrivere la stessa cosa di Portofino.... Società e giornalisti(online e cartacei) dovrebbero andare da im1923 a imparare come si fa'

Anonimo ha detto...

Solamente 2 parole: " grande post"

GuidoMB ha detto...

Penso di non ricordare nessun ex giocatore con una storia così importante, complimenti a chi ha scritto l'articolo. Spero tanto possa essere il nostro Re del gol e che ci faccia emozionare, ne abbiamo proprio bisogno.