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martedì 19 agosto 2025

Da Perinello a Zingonia

In attesa che venga rinforzata la rosa della squadra, a cinque giorni dall'inizio della coppa Italia e, soprattutto, a venti giorni dall'inizio del campionato, due notizie riportate da lavocediimperia.it hanno "ravvivato" la giornata di ieri.

Perché, purtroppo, a Imperia, il fatto prettamente sportivo è un fatto marginale.

La prima è la voce che circola in città sulla "ipotesi di una possibile acquisizione dell’area campi sportivi del Centro Sportivo 'Salvo' ai Piani di Imperia, lungo l’argine del torrente Prino a parte del Comune, con l’obiettivo di rilanciare l’impianto e favorire, dal punto di vista economico, la svolta societaria dell’Imperia Calcio, restituendo al contempo l’area a pieno utilizzo della collettività".

Non è un mistero che l'ambita area sia un vero e proprio ginepraio, tra aree di proprietà del Demanio, della Ssd Imperia e di privati.

Se n'è interessata anche  la consigliera provinciale Daniela Bozzano del gruppo consiliare Riviera Bene Comune, che ha colto al balzo l'occasione di menare il belino all'amministrazione comunale e provinciale presentando, legittimamente, un’interrogazione al consiglio provinciale per ottenere chiarimenti per sapere "se l’area dove sono ubicati i campi da calcio lungo l’argine del Torrente Prino, lato via Ballestra, ai Piani di Imperia, rientri nell’ambito del demanio fluviale e, in caso positivo, a chi sia stata data in concessione.

I cittadini e le giovani leve dell’Imperia Calcio hanno diritto di sapere a chi appartengono quegli spazi e come potranno essere utilizzati in futuro".

La seconda voce, invece, è legata a un possibile accordo di collaborazione con il settore giovanile nerazzurro dell’Atalanta.

A parlarne è stato il redivivo pluridimissionario Fabrizio Gramondo (a proposito, quando avverrà il passaggio di consegne con Fabio Ramoino?) che ha dichiarato: “È il primo tassello di un percorso importante che proseguiremo con la collaborazione attiva dei nostri dirigenti Marco Iovine e Stefano Mantovani. Vogliamo crescere passo dopo passo, portando la nostra realtà a livelli sempre più alti”.

Una collaborazione, per chi scrive, molto attento alle vicende della storia neroazzurra, simbolica, emozionate e dovuta, visto il legame, che abbiamo più volte rimarcato, tra il club orobico e quello imperiese.

Come noto, la sera del 16 ottobre 1923, giorno dell'assemblea costitutiva dell’Unione Sportiva Imperia, venne nominato presidente il ragionier Mario Valentini, il cui primo mandato fu quello di nominare una commissione sportiva e di scegliere dei colori sociali.

Il consiglio direttivo decide di adottare il nero e l’azzurro. Non è nota una versione ufficiale, ma pare che i colori neroazzurri potrebbero essere stati scelti in omaggio al primo presidente, il ragioniere Mario Valentini, che è di origini bergamasche. È il 1923 e, tre anni prima, l’Atalanta Bergamasca Calcio aveva adottato proprio questi colori.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gramondo gonfia ile petto, accordo con l'Atalanta

Anonimo ha detto...

Leggo ora della collaborazione con l'Atalanta...
Ma dico.... invece di sfruttare questa cosa per lucrare con le quote del settore giovanile promettendo fantomatici provini alle famiglie, perché non sfruttare la cosa per farci mandare qualche under preparato?
Non conviene perché verrebbero a mancare le " collaborazioni " con i procuratori che mandano giovani da tutta Italia e da mezz' africa?

Anonimo ha detto...

"Vogliamo crescere passo dopo passo, portando la nostra realtà a livelli sempre più alti”.

Portarla a livelli più bassi sarebbe assai difficile.

Leggendo il titolo dell'articolo sembra chissà quale svolta epocale. Poi leggi sul sito dell'atalanta il numero e il nome delle squadre affiliate https://www.atalanta.it/societa-affiliate e ti rendi conto che anche la piccola scuola calcio di provincia può raggiungere il traguardo dell'affiliazione.
Mi sembra una notizia assai irrilevante. Sarebbe diverso se ci mandassero 3/4 under del loro settore giovanile per la prima aquadra, ma ovviamente non sarà così.