"Siete la Riviera dei Fiori che usa le maglie e il nome sacro dell'Imperia"

lunedì 30 giugno 2008

Ricominciamo


"Abbiamo voluto regalare ai tifosi un titolo sportivo nel quale si possa riconoscere l’ intera città. Cercheremo, con l’aiuto di chi vorrà collaborare, di riportare l'Imperia Calcio ai livelli che la città dimostrerà di meritare.
Punteremo decisamente alla vittoria del campionato e cercheremo di vincere più campionati possibile per arrivare nel più breve tempo in Eccellenza".

Quelle pronunciate dal nuovo Presidente dell'ASD Imperia, Antonio Gagliano, sono le parole che volevamo sentire pronunciare, le parole che bisognava dire... le stesse parole che non ha pronunciato chi, con molta reticenza e molti dubbi, pareva essere l'erede designato della rinascita del calcio Imperiese.
E' chiaro, come sempre, che alle parole dovranno seguire i fatti, ma l'inizio è quello auspicato.
Di lavoro da fare ce ne sarà moltissimo, bisognerà rifondare tutto, ogni aspetto, visto che il master non ha lasciato neanche le macerie.
Bisognerà ricominciare dal fondo che più fondo non si può, senza commettere gli errori fatti dagli scellerati (per usare un termine civile) che negli ultimi anni si sono succeduti in Piazza d'armi.
Bisognerà riconquistare la fiducia e l'entusiasmo degli imperiesi, coinvolgerli dimostrando serietà, idee, lavoro, passione e comunione di intenti. In quest'ultima ottica, io credo che, a livello di settore giovanile, sia necessaria una collaborazione con quello della Riviera Pontedassio: perché farsi la guerra su questo terreno, credo nuocerà a tutti. Certo,
mettere d'accordo tante teste, sarebbe un'impresa titanica, ci vorrebbe un persona di carisma e spicco a capo di tutti, e questa dovrebbe indicarla chi comanda in città. Vedremo.
Nei prossimi giorni un amico del blog, dall'alto (o dal basso, a seconda dei punti di vista) della sua esperienza, suggerirà alcune cose che potrebbero essere utili alla causa. Leggetele, sarà interessante leggerle e, possibilmente, applicarle.
Sarà dura per tutti, soprattutto per noi tifosi, abituati a giocare al “Moccagatta” di Alessandria, dover giocare all' “Airenti” di Dolcedo: ma chi ama i colori nerazzurri veramente, non ci farà caso più di tanto. Io, 21 anni fa, la Terza categoria l'ho vissuta e digerita malvolentieri, ma da lì era ricominciata la scalata culminata con la promozione in serie C2.
Ricominciamo, tutti insieme, con un unico obbiettivo: tornare laddove meritiamo di stare.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei solo ribadire un concetto al quale nei giorni scorsi non ho ricevuto risposta. Se il Sig. Alberti rinunciasse con la sua società al campionato di Prima Categoria con la motivazione di dedicarsi unitamente alla cura del settore giovanile, sarebbe possibile per la neonata ASD Imperia (intorno alla quale sembra finalmente concentrarsi l'interesse degli appassionati locali) rilevarne il posto in quella categoria? Lo chiedo perchè secondo me non ha veramente alcun senso disperdere le forze in due campionati insulsi dovendo creare due rose con complessivi 35/40 giocatori quando iscrivendo una sola squadra in Prima Categoria e scremando dal numero di cui sopra i migliori 16/18 giocatori si potrebbe creare subito una squadra in grado di puntare all'immediato salto in Promozione evitando ai tifosi perlomeno lo squallido vagabondaggio (non me ne vogliano le volenterose società di seconda categoria) fra i campetti oratoriali del circondario. C'è qualcuno che può darmi una risposta in tal senso?
Ciao. Grazie.

Anonimo ha detto...

bravi si fessi no. scusa ma che il gran Sinagra si arrangi !

Anonimo ha detto...

ragazzi....
due societa che si scannano non serve a nulla...
bisogna fare una soloa e solida societa calcistica...
si potrebbe disporre inanzitutto di piu strutture e poi si potrebbe fare un potente vivaio x gettare le basi x il futuro di un imperia almeno da serie c2

Anonimo ha detto...

ci vorrebbe un unica società SENZA LATTAIO ,comunque se lui si vuol fare la sua p.r.o. lasciamogliela fare ,tanto che si chiamo p.r.o. o riviera è la stessa cosa

Anonimo ha detto...

Alberti stesso, durante l'incontro, ci ha spiegato di aver chiesto se fosse possibile al presidente regionale Sonno ma che questi gli avrebbe risposto di no... Sai, Gio, un uomo di tal rettitudine, che fa riammettere la Loanesi in Eccellenza a causa delle "forti pressioni da Roma" (caso unico in Italia) e che permette a Montali e Tonellotto di fare il caz*zo che vogliono, salvo poi lamentarsi che i campionati sono "falsati", non potrebbe mai contravvenire alle regole, eh...

Anonimo ha detto...

Abbi pazienza, il Moccagatta di Alessandria sarà anche uno stadio prestigioso, ma non è certo il più importante che l'Imperia abbia calcato, ti ricordo la serie C, quella vera, di Milly Giordano ma anche la C2 di Pionetti e soci, quando al campo c'erano 3/4 mila persone... ed io c'ero. Poi una correzione a Dolcedo c'è l'Ascheri e non l'Airenti, dove gioca una squadra orgogliosa e con vent'anni di storia,seppur modesta, alle spalle. Consiglierei di rispettare tutte le squadre di seconda, dal povero Val Steria di Rittore che fa vivere gli oratori, alla vivace Nuova Intemelia a al coriaceo Santo Stefano e insomma a tutti coloro che al freddo di notte sgambettano per i colori di una maglia, e giocano nei campionati insulsi, come dici tu. Ci vuole umiltà e rispetto di tutti, solo così l'Imperia si guadagnerà la credibilità di tutti. Alla sua guida ci vogliono dei veri manager, gente che ama la città, ama i giovani e come si diceva una volta sa far di conto.... e non solo i propri conti. Solo il settore giovanile unificato può salvare l'Imperia. Basta con la mercanzia dei ragazzini. Caro moderatore la storia è ciclica e se l'Imperia è arrivata a questi punti il motivo è da ricercare nel menefreghismo della città e nel mancato rispetto dell'etica calcistica. Il calcio così inteso, pensando solo alle categoria, ed alla fretta di ritornare al Moccagatta è finito e se alla nuova Imperia pensano di risolvere i problemi solo schierando una squadra di Imperiesi, senza investire sul settore giovanile, sono dei poveri illusi. Si fece così l'anno della terza categoria, tante belle parole poi strada facendo tutto perso e rapido ritorno al calcio dei mercenari.Ti ricordo infine che l'Imperia ha giocato anche al comunale Muratore di San Lorenzo, oggi adibito a discarica e al comunale di Toirano, poco più grande di un campo da tennis. Nel calcio come nella vita ci sono periodi bui. L'Imperia dovrà rispettare tutte le squadre che incontrerà, non sarà una passeggiata la seconda cetegoria, neppure per i fior di giocatori che intende schierare. Tutti tiferemo Imperia, ma è d'obbligo rispettare il nome ed il lavoro di chi si sbatte nel calcio dei poveri dove non ci sono quattrini e il futuro è incerto. Ovviamente quanto ho scritto non vuole avere il minimo accenno polemico è soltanto un invito a pensare ed a raccogliere il lato positivo di questo triste momento. Ricostruzione, tutti uniti per l'interesse della città e non per l'interessi personali di qualcuno.

Anonimo ha detto...

PER ANONIMO QUA SOPRA...

Ma che belli questi post "politically correct"...
Grazie per la lezione di storia: meno male che c'eri tu, tutti gli altri erano in ferie, sai?
Grazie per il consiglio di rispettare tutte le squadre di seconda categoria: pensa che noi avevamo già la cinghia in mano...
Grazie per la lezione di management: io credevo di arrivare in serie A con Bocchi 50enne e l'attacco formato da Celella e la sua badante...

Adesso ti do io una lezione di netiquette (oltre a quelle di grammatica ed ortografia di cui avresti urgente bisogno...)
FIRMATI, se hai le palle...