Le cavallette!

Ricordate quella mitica scena del film "The Blues Brothers"? John Belushi inginocchiato dinanzi alla sua ex fidanzata che è stata da lui abbandonata il giorno del matrimonio e ora si vuole vendicare uccidendolo. Per salvare la pelle, da quel gran paraculo che è, le implora perdono alla sua maniera: "Ero rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!".
Beh, un dilettante nel cercare giustificazioni in confronto ai "nostri".
Chissà se martedì, quando leggeremo le sempre precise dichiarazioni post partita del Direttore Generale dell'Imperia calcio (o, chissà, quelle di qualcun'altro, sempre però sulla stessa lunghezza d'onda), scopriremo di aver visto, per l'ennesima volta, una partita diversa.
Dopo averci raccontato di prestazioni memorabili, dopo il j'accuse al disfattismo che aleggerebbe attorno al club di Piazza d'armi, dopo aver maledetto la sfiga, dopo aver parlato di congiura, dopo aver chiesto rispetto alle classe arbitrale e dopo aver dato colpa al terreno di gioco, sarà finalmente giunto il momento di pronunciare la parola giusta? Che non è disfattismo, ma DISFATTA.
Perchè, ahinoi, la parola giusta per fotografare la stagione dei nerazzurri è propro questa, disfatta.
Quella vista anche ieri pomeriggio è un'Imperia, in tutte le componenti, allo sbando totale: una squadra nervosa, in molti elementi spenta e fisicamente a pezzi; un allenatore che non sa che pesci prendere ed in piena confusione; una dirigenza che mostra tutti i suoi limiti e, spiace dirlo, molta arroganza. Perchè gli occhi per vedere, ci perdonino, li abbiamo anche noi e se osiamo fare delle critiche è solo per amore di questi colori.
Ma questa dirigenza è stata abituata troppo bene: solo applausi, solo dei "bene, bravi, bis"... al primo fischio, alla prima parola fuori dai coro di peana, si inalbera, si arrocca e si offende... ed invece, una volta ogni tanto, una sana autocritica sarebbe meglio accetta, un po' più di umiltà apprezzata.
Scommetto un'euro, invece, che sul banco degli accusati finirà l'arbitro oppure il primo caldo primaverile, o chissà cos'altro... magari proprio le cavallette!
I Campionati si possono vincere e perdere, sta nel gioco: nessuno ha mai preteso che questa dirigenza fosse in grado di fare quello che nessun'altra è mai riuscita a fare in 88 anni di storia. Ma parlare chiaro e non prendere in giro chi questa Imperia la ama si.
A parte tutto, il Campionato non è ancora finito: mancano ancora tre partite che possono darci la possibilità di tentare di salvare la stagione. Domenica a Varazze, poi, dopo una pausa di due settimane, il Finale che avrà presumibilmente vinto matematicamente il Campionato domenica prossima e la Voltrese, che è al quarto posto a due sole lunghezze da noi e dal Ceriale.
Prima della pausa, come detto, si fa a Varazze, che è attualmente terz'ultima in classifica e con la peggior difesa del Campionato, ma che, ora, fa più paura del Barcellona.
Come arriveremo a questa partita? A pezzi: con Monti e Stabile squalificati, con Balbo ed Andorno probabilmente assenti per i problemi muscolari che li hanno visti uscire anzitempo quest'oggi e con tutti gli atavici problemi che ha questa squadra.
Ma con questa grande opportunità, una delle ultime: di trasformare una disfatta in una speranza... cavallette permettendo, s'intende!