Le recenti vicende dell'Imperia Calcio, "contesa" ( si fa per dire) tra due gruppi, uno emiliano e uno romano, riportano in primo piano una questione che si ripropone da anni: il distacco della classe imprenditoriale imperiese dalle vicende cittadine, non solo sportive, ma anche sociali e culturali.
Possibile che nessun imprenditore locale sia interessato a investire nel principale club calcistico della città? O più in generale, che non si senta il bisogno di contribuire attivamente alla crescita del territorio? Il calcio, certo, è solo un esempio, ma rappresenta un indicatore significativo di una tendenza più ampia.
In molte realtà italiane, anche città di dimensioni simili a Imperia, il tessuto imprenditoriale è parte attiva nello sviluppo locale. Lo sport, la cultura e il sociale sono ambiti in cui le aziende locali investono con convinzione, non solo per un ritorno economico, ma per rafforzare il legame con la comunità e dare un contributo concreto al benessere collettivo.
A Imperia, invece, si assiste a un fenomeno opposto: il disinteresse. Eppure, il potenziale c'è. La città e il suo club hanno una storia che nasce lo stesso giorno, un'identità, un tessuto economico che, seppur con difficoltà, resiste. Mancano però la volontà e la visione.
Il caso dell'Imperia Calcio è emblematico: possibile che un club storico debba essere oggetto di interesse da parte di gruppi esterni mentre gli imprenditori locali restano a guardare? Questo atteggiamento passivo non riguarda solo il calcio, ma si estende ad altri settori: dalla cultura agli eventi, fino dal sociale .
Serve un cambio di mentalità. Serve che la classe imprenditoriale imperiese torni a sentirsi parte attiva della città. Il futuro di Imperia non può essere deciso altrove. È arrivato il momento di battere un colpo.
Diego David lavocediimperia.it
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Assolutamente d'accordo: le presunte cordate non possono garantire nulla nell'immediato, anche perchè loro stesse non possono avere le garanzie che richiedono in tempi brevi (per ovvie ragioni). E noi, ringraziando i Perino's, abbiamo bisogno di una svolta immediata per concludere la stagione. Senza contare i danni fatti al settore giovanile, di fatto raso al suolo.
Hanno fatto danni a 360°, una gestione fallimentare su tutta la linea... e ancora si offendono se glielo fai notare e c'è qualcuno che ancora li difende. Il giorno in cui se ne andranno, chissà quando, ci vorranno anni prima di risollevarci.
"L'Imperia agli imperiesi" è stato un fallimento... ma con questi signori... perché io ricordo anche le Imperia di Nicolò Temesio, Angelo Duberti, Franco Lanteri, Niclo Calcagno e Pino Cipolla. E questi non erano di Roma, Reggio Emilia o Avezzano e ricordiamo tutti come eravamo...
Noi avevamo fatto un sondaggio in questo post
http://im1923.blogspot.com/2024/11/limperia-che-vorrei.html?m=0
Diego David, non credi che potrebbe essere interessante contattare queste persone?
28 commenti:
Vorrei commentare, ma ormai ho perso le parole (Ligabue cit.) e le speranze (tutti i tifosi nerazzurri cit.). Cosa potevamo attenderci da queste tre persone? 2 assicuratori e un medico, buoni forse per mantenere una squadra in Promozione con mezzi propri e invece obnubilati dal delirio di inglesismi del sig. Alberti ormai più di tre lustri or sono. In questa città, forse in valle Impero potrebbero esserci persone con le capacità economiche per reggere una serie D da protagonisti (nessuno, ragionevolmente, può chiedere di più in questo momento storico), ma è chiaro che bisognerebbe anche capire se sedendosi intorno ad un tavolo questi sparerebbero una cifra spropositata per cedere la società. Unica speranza, la frase di DD nella sua intervista su SvNews dove affermava che i tre, o due, o due e mezzo che siano, sarebbero veramente alla canna del gas e non vedrebbero l'ora di passare la mano. Vuol dire che in un modo o nell'altro ce ne libereremo presto? Ai posteri l'ardua sentenza.
Non ci vogliono sentire, il portafoglio non lo apre volentieri nessuno ad Imperia
Il bello che dicono he i genovesi hanno il braccio corto!!! A imperia PEGGIO. ECCELLENZA E' IN ATTESA
E se i Carli non ci mettono il becco un motivo ci sarà.
Possono essere gli unici a sollevare l'interesse ....
Bell'articolo, speriamo venga recepito.
Sono dell'idea che il futuro non possa non passare da gente di Imperia, se si vuole fare un "progetto" a lungo termine.
Anche a Imperia si potrebbe e, a mio modesto avviso, non c'è bisogno di un emiro ma di un leader carismatico, empatico e lungimirante, in grado di attrarre altre persone. I ruggienti, gli scuffiati, i geni ricercatori di margherita hack, gli immobiliaristi romani che stiano lontani mille km da noi
Mi sposterei più a monte per quanto riguarda il settore oleario. In questa città ci sono persone che possiedono mezze vallate, decine e forse centinaia di alloggi, ma di legare il proprio nome alla squadra che rappresenta da più di un secolo la propria città non gliene importa nulla. Nessuno pretende che qualcuna di queste persone "investa" un milione di euro per l'Imperia calcio, ma quanti potrebbero farlo per un decimo meno senza depauperare in maniera importante il proprio patrimonio ed averne un importante ritorno di immagine? Secondo me diversi, ma magari sbaglio...
"Ci sono un agente assicurativo di puntedasce, un medico chirurgo e un altro agente assicurativo di portu".... Cos'è? Una barzelletta? No, e' l'Imperia calcio ....
Anche se il terzo dice di non esserci più o di essere stato lì per caso...
Mi ripeto...il buon David prenda il microfono e provi a fare un tour degli imprenditori locali chiedendo loro, in maniera educata e gentile come lui sa fare, cosa ne pensano dell'Imperia Calcio e se sarebbero disponibili ad aiutarla più o meno in prima persona in questo momento storico in cui, dal Sindaco a tutti i tifosi, viene chiesto a gran voce il loro sostegno per evitare l'ennesimo fallimento Societario e sportivo...
Signori, già nel calcio professionistico il ritorno SE è QUANDO ci sta è tutto da vedere se giustifica l'investimento, in queste categorie NON LO GIUSTIFICA A PRIORI oppure PROPRIO NON C'È.
SE qualcuno ha soldi da buttare nel cesso ci sono a disposizione millemila modi migliori per farlo, oppure ti dice che li tiene da parte per i figli/nipoti e comunque di perderne o farsene mangiare da "collaboratori infedeli" non ne ha voglia.
Ci sono decine di società calcistiche in tutta l'italia che fanno la D...possibile che questi discorsi sulla parsimonia e la non convenienza ad investire nel calcio valgano solo quando si parla di imperia calcio?
L'immagine rimane ma penso che ci perderebbero in soldi. .
400mila € di iscrizione più Giocatori ,ristoranti e dormitori...
X fare una serie D ci vogliono 700mila€....Vallo a dire ai Carli,sono mica scemi ...
Mi ripeto ,se una società come i Carli non ci mette becco e inutile parlare di acquirenti locali ...Sono gli unici ad avere prestigio ad IMPERIA e coi volete che si rovinino il loro nome..???!
Poi fatemi sapere chi vuole investire nellimperia Senza perdere un euro ...i Carli?Ranieri? Bennet, Eurospin?Arimondo???Loro sono gente di Imperia fidata ,ma da noi arrivano i Romani parenti di Albenga x fare lo stadio ..
Mi tengo i Perinios in eccellenza e la domenica vado in spiaggia. Andate a Cacare
Intanto gli stipendi sono fermi a Novembre, a detta di qualcuno....dicembre non è stato ancora pagato
Centinaia di migliaia di euro di debiti...se il problema fosse solo il mancato pagamento degli stipendi di dicembre sarebbe un lusso...
Ti sei scordato la f.lli Merano. Eurospin e Arimondo credo siano la stessa cosa. Senza contare la pletora di liberi professionisti che potrebbero dare una mano. Una volta era una volta e alle assemblee pubbliche dei soci erano un botto di gente. Forse anacronistico, ma alla fine se quelli che hai nominato avessero voglia di prendersi il "rischio", tutto sommato non gli si chiederebbe neppure sto grande sacrificio.
Bello l’articolo, belle parole ma quante belle…..
L’ultimo “imprenditore” di Imperia è quello che ha creato più “danni della grandine”…. I Perinos saranno anche Perinos ma intanto loro sono lì …. E altri sono a Monaco a fare bella vita …..
Forse hai la memoria corta: ti rammento che i perino's erano al fianco dell' "imprenditore" quando faceva più danni della grandine. Non gliel'ha ordinato il dottore (nel caso del presidente non credo che se lo sia auto prescritto) di restare per 11 anni li, potevano andarsene via anche loro, no? Perché sono rimasti? dimmelo tu e vediamo se la pensiamo allo stesso modo
Tutti a cercare il super imprenditore o lo sceicco, ma vi ricordate con chi abbiamo avuto una speranza e dei risultati concreti? Con Eugenio Minasso che, pace all'anima sua, non era certo un miliardario ma era una persona equilibrata e carismatica, che sapeva vedere oltre, che era credibile, che sapeva parlare alla gente e che era in grado di catalizzare e attrarre altre persone.
Ecco chi servirebbe, una persona come Eugenio. Possibile che non ci sia qualcuno col suo carisma a Imperia?
Ma il sig.Scuffi che fine ha fatto?Tanto amato con mille parole amorevoli e il grande rapporto con la gente...
Scuffi batti un colpo.....
SCUFFI!?!?! CHI???
Poi vedi la Rari Nantes,e capisci xchè ad Imperia non si può contare su nessuno e su nessun sport.....
Ma che Scuffi...mamma mia..
Imperia a livello sportivo può solo morire, non interessa a nessuno in questo momento storico. Resistiamo solo grazie a staff tecnico e giocatori che vogliono fare al meglio delle loro possibilità il calcio ad Imperia
Eurospin è una cosa, Arimondo un'altra. Arimondo gestisce gli eurospin quindi da noi, ma eurospin è una azienda veneta che non ha nessun legame con imperia
Se non sbaglio uno dei fratelli Merano sponsorizzava una società emiliana la Piccardo Savorè
Il costo dell iscrizione è di 21500 euro, che include la tassa associativa (300 euro), i diritti d'iscrizione al campionato (16.000 euro), i diritti d'iscrizione al campionato Under 19 (2.000 euro) e un acconto a garanzia di eventuali passività sportive (3.200 euro). E non 400mila.poi bisogna aggiungere i rimborsi e le trasferte ma non arrivi lo stessa a quella cifra
Con 700.000 euro nel girone A fai un campionato a vincere. Con la metà ci fai un campionato più che dignitoso, senza contare le entrate dal botteghino, sponsor e settore giovanile per cui il saldo tra entrate e uscite si riduce di tanto. Basterebbe un imprenditore che abbia quel minimo di passione e di possibilità economiche per cui sia disposto nella peggiore delle ipotesi a perderci 50/100.000 euro all'anno.
Pajassi...
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