L'Imperia, ancora con la testa distratta dai
festeggiamenti per la promozione in serie D, contro la compagine probabilmente più in forma di questo scorcio di stagione e con una buona dose di sfiga (leggi due traverse colpite) perde la
prima sconfitta casalinga della stagione contro il Pietra Ligure.
Poco danno, poco da dire sull'argomento.
Quel che, invece, è più interessante evidenziare è la lunga intervista rilasciata dal presidente Fabrizio Gramondo ad Alberto Ponte su rivieratime che potete vedere integralmente cliccando qui.
Questi sono i passaggi più importanti.
“E’ stato un anno particolare perchè era il Centenario ed abbiamo giocato lontano dal Ciccione. Ci veniva segnalato uno scollamento tra la parte tecnica e la squadra e delle cose che non ci convicenvano e seguendo le indicazioni di Giancarlo Riolfo, che è un grande esperto di calcio, abbiamo preferito che fosse meglio cambiare subito, memori anche degli scorsi campionati quando aspettare poi ci era costato del tempo.
Abbiamo avuto la fortuna di trovare sulla nostra strada Pietro Buttu che ha accettato la nostra ipotesi di lavoro e abbiamo trovato un accordo bonario con Mario Pisano perchè anche lui riteneva che alcune cose non andavano e non erano di suo gradimento. Questa scelta, alla prova dei fatti, si è rilevata giusta
Dopo la promozione non mi sono sentito personalmente con Mario Pisano per i complimenti per la promozione, tutt'al più può averlo fatto Daniele Ciccione con il quale intrattiene anche rapporti professionali: da parte nostra non c'è nessun attrito con Mario Pisano al quale abbiamo dato la liberatoria quando lui è potuto andare ad allenare la Carcarese. Noi pensavamo potesse essere la persona giusta per allenare l'Imperia ma evidentemente non ha legato con la squadra, non con il gruppo dirigenziale e, quindi, la separazione è stata la soluzione giusta per tutti.
Io ormai sono abituato alle critiche, ognuno può dire quello che vuole perchè è un diritto costituzionale fino a quando non sfocia negli insulti. Io sono abituato alle critiche, in questi anni mi hanno sempre criticato tanto e sapevo me le sarei prese anche quest’anno.
Ci era stato detto che saremmo tornati a giocare al "Ciccione" a inizio 2024 e speravamo, quindi, di poter giocare buona parte della stagione nel nostro stadio nel quale festeggiare l'eventuale promozione.
Questo non è avvenuto per ragioni che esulano dalle nostre responsabilità e competenze e sono altri che dovranno spiegarle: sono emersi dei problemi e dei ritardi in alcuni interventi, in particolare sulle torri faro. E’ stato un peccato non festeggiare allo stadio ma non è stata una volontà di nessuno.
Non abbiamo definito precisamente un evento ma faremo qualcosa, anche perchè il Centenario dura dall'ottobre del 2023 fino all'ottobre del 2024: quindi contiamo di festeggiarlo, in modo adeguato, il prossimo agosto o settembre anche se penso, comunque, che il miglior modo di celebrarlo fosse vincere, in questo modo, il campionato e la Coppa Liguria vinta per il secondo anno consecutivo.
Credo che sarebbe bello festeggiarlo nel rinnovato "Ciccione" con un evento o una partita amichevole, questo non sono in grado di dirlo in questo momento.
Escludo che l’anno prossimo non torneremo al "Ciccione": mi è stato assicurato dall'amministrazione che i lavori termineranno a breve e il campo verrà consegnato e, di conseguenza si procederà a ripristinare il terreno di gioco e la questione del manto erboso è un po’ sopravvalutata: da maggio ad agosto ci saranno quattro mesi per risistemarlo. Ci saranno dei giardinieri, delle ditte specializzate che abbiamo già interpellato e che ci hanno assicurato che, avendo questo margine di tempo, rimetteranno in condizioni ideali il terreno di gioco per l'inizio della prossima stagione.
Il "Ciccione" è per me uno degli stadi più importanti della Liguria ed è un mausoleo del calcio, quindi, secondo me, va tenuto così: capisco quelli che dicono che il terreno sintetico potrebbe essere migliore e si potrebbe avere anche per noi dal punto di vista logistico come società o un utilizzo nettamente superiore. Però, secondo me, il terreno naturale del "Ciccione" è una chicca e va mantenuta così, per il fascino che ha e per la sua storia per cui credo che sarebbe un errore trasformarlo in sintetico. Poi, ci mancherebbe, il campo è di proprietà dell'amministrazione comunale che fa, dispone e ritiene liberamente.
Sulla trasformazione che porterà il ‘Ciccione’ a diventare un impianto polisportivo, non compete a me agli uffici comunali: penso che vada analizzato il bando che è stato fatto dall'amministrazione comunale. Con l’inserimento di alcune attività, si sono potuti effettuare interventi importanti anche sulla parte calcistica: sono state rifatte le torri faro, sono state apportate delle migliorie alle tribune e ai bagni e, quindi, troveremo una struttura per il calcio migliorata, senza contare l'impianto fotovoltaico, la stecca degli spogliatoi, il riscaldamento messo a nuovo, le pompe e le vasche per l'irrigazione del campo, che visti gli aumenti di "Rivieracqua" è tanta roba.
Se, per avere tutto ciò, hanno dovuto fare il campo di padel, il canestro, i campi di bocce e quant'altro, hanno fatto un'opera meritoria: poi chissà, può darsi che queste nuove strutture possono essere utili anche per il calcio, vedi calcio tennis e altro. Sono cose che valuteremo quando saranno terminati i lavori.
Progetti per il futuro? Stiamo ancora festeggiando, il campionato non è ancora finito e tempo ce n'è.
Stiamo, però, cominciando a fare qualche ragionamento, che però sarà approfondito nella seconda metà di aprile per arrivare a fine stagione con le idee chiare, con passaggi o ipotesi di lavoro già definiti.
E’ vero che ci siamo incontrati con Buttu e il suo staff per valutare se ci siano le volontà di continuare insieme anche l’anno prossimo. E le risposte ricevute ci fanno pensare che sarà così: da parte nostra non possiamo che prendere atto dell'ottimo lavoro che è stato fatto, Buttu vorrebbe confermare in toto il suo staff, poi bisogna fare delle valutazioni sotto l'aspetto economico dell'operazione.
Ho la sensazione che a qualcuno sia sfuggito qualche passaggio quando scrive che gli albenganesi hanno portato i soldi: sappiate che fino ad ora ha pagato tutto, compreso il mister, la "Triade", “i Perino’s" come ci chiamano. Gli altri avevano un accordo con lui e non hanno portato soldi in società.
L'ho già detto altre volte e lo ripeto: la Serie D è un campionato importante e richiede un’esposizione economica diversa da quella fatta fino ad oggi, quindi nella nostra ipotesi di lavoro c’è la ricerca di altre collaborazioni e di ampliamento della base societaria con l’ingresso di nuovi soci e, pertanto, le decisioni dovranno poi essere prese con gli eventuali nuovi soci.
Con Marco Del Gratta e Pino Fava, per il momento, non c’è stato alcun contatto, anche se hanno assistito ad alcune nostre partite. O meglio con Marco ci sentiamo e mi ha fatto anche i complimenti per la promozione ma, fino al termine della stagione, è legato al Sestri Levante col quale sta facendo bene in Serie C.
Pino Fava è un amico con il quale abbiamo condiviso panchine, allenamenti, chiacchierate e cene e, siccome è rimasto molto legato a noi, ha l'Imperia nel cuore ed è un appassionato di calcio, avendo concluso il suo rapporto col Pont Donnaz, è venuto a vedere la nostra squadra. In realtà non è venuto in tribuna ma vicino ai bidoni della spazzatura del campo di Andora, abbiamo parlato delpiù e del meno ma non del futuro, sperava che vincessimo il campionato come un normale tifoso, forse più tifoso degli altri.
Mentre sul resto, sul presunto interessamento e avvicinamento di un gruppo immobiliare interessato ai lavori alla vecchia stazione di Oneglia, non ne so nulla. I discorsi edilizi esulano dal mondo del calcio e dello sport e, per questo argomento, dovete bussare ad altre porte per avere delle risposte:per noi, ovviamente, sarebbe manna dal cielo e un aiuto importante, come lo è quello che ci ha sempre dato l'amministrazione comunale nei momenti di difficoltà, specialmente in questo anno, alla luce dei lavori in corso al "Ciccione".