"Siete la Riviera dei Fiori che usa le maglie e il nome sacro dell'Imperia"

martedì 4 gennaio 2011

L'agonia del calcio imperiese


Come sta il calcio ad Imperia? Ce lo domandiamo spesso, parlando tra amici di una certa età, e la nostra diagnosi è forse impietosa: è agonizzante.
Forse siamo esagerati, forse siamo dei nostalgici che non riescono a rassegnarsi al presente ed hanno bene impressi negli occhi, nella mente e nel cuore i fantastici anni '70 e '80 (gli anni '60, purtroppo, non li abbiamo vissuti, ma da quel che possiamo vedere dalle fotografie dell'epoca, lo possiamo immaginare).
Quando il "Ciccione" era straripante di passione e di tifo, quando era possibile accedere non solo alla "Tribuna" ed alla "Gradinata (una volta si chiamava così, oggi non più...) Nord", ma anche a quella "Sud" ed ai "Distinti"... senza poi contare che, per dare un'idea di quanta gente venisse allo stadio, era presente anche un quinto settore, il "Parterre", in pratica il rettilineo che costeggiava la fascia laterale sotto la Tribuna, che era anch'esso popolato di tifosi.... in ogni caso bisognava andare mezz'ora prima per evitare di fare la coda ai botteghini o trovare un posto a sedere.
Col passare degli anni le cose sono cambiate: è cambiato il mondo che ci circonda e, di conseguenza, è cambiato il calcio.
Le televisioni, il calcio businness, gli squali al potere hanno impestato ed distrutto quello che per noi è stato ed è, nonostante tutto, qualcosa di più di un gioco: è passione, amore oltre ogni limite, aggregazione.
Quel che è successo ad Imperia negli ultimi 25 anni avrebbe stroncato qualsiasi tifoseria, è vero. Perchè non ci siamo fatti mancare davvero nulla... in negativo: due radiazioni, umiliazioni di ogni genere, la parola Presidente che ha spesso fatto la rima con delinquente.
Inevitabilmente la gente si è disinnamorata dell'Imperia, non avendo mai vissuto almeno 3 stagioni ad un certo livello: ed io, senza grosse pretese, ritengo tale la Serie D, quella che è storicamente la nostra "Massima serie", quella nella quale abbiamo maggiormente militato... con rare sortite nella nostra "Coppa Campioni", la Serie C...
La mancanza di continuità a quei livelli e la mancanza di un gruppo dirigenziale credibile e serio hanno disaffezionato sempre più il pubblico nerazzurro alle vicende di quella che è, ricordiamolo, la prima associazione che è stata intitolata ad Imperia dopo la fusione, nel lontano ottobre del 1923, di Oneglia e Porto Maurizio e delle piccole frazioni limitrofe.
La mancanza di volontà da parte delle varie Amministrazioni Comunali che si sono via via succedute di voler incentivare ed aiutare la Società nerazzurra ha fatto il resto.
Lo ribadisco perchè sono sempre dell'idea che senza questa spinta non si va da nessuna parte: il Comune, nei decenni passati era addirittura Socio dell'Imperia calcio, ora la considera una cosa, se non fastidiosa, quanto meno della quale disinteressarsi.
Coi tempi attuali, con le casse comunali vuote ed in tutt'altre faccende affacendata, l'Amministrazione Comunale avrebbe potuto e dovuto intervenire, non dico beneficiando di soldi pubblici le casse del Club di Piazza d'armi, nessuno l'ha mai preteso, ma dettando alcune regole e cercando di farsi da garante e promotore del rilancio di quello che resta lo sport più amato e praticato in città.
Invece, addirittura, ha lasciato spesso correre, ha permesso che foresti senza scrupoli facessero macerie dell'Imperia calcio, non ha preso mai una posizione.
Due anni e mezzo fa, dopo la seconda umiliante radiazione, c'era la possibilità di ricominciare da zero ed invece, come sempre ad Imperia, abbiamo ricominciato da due... ne ho già parlato in questo post che vi invito a rileggere
Come noto, la sfida di due anni fa è stata raccolta da due società che si sono scannate tra loro col risultato, però, di aver ottenuto delle vittorie di Pirro... le due squadre che operano in città sono, infatti, da un triennio ai vertici dei rispettivi Campionati, ne hanno vinti due e si stanno giocando la vittoria del terzo... ma il "Ciccione" è sempre desolatamente deserto.
A vedere l'Imperia poco più di un centinaio di spettatori, addirittura meno quando a calcare il sempre più logoro terreno del "Ciccione" è la Pro Imperia... i nerazzurri possono contare, in più, del supporto dei Samurai Ultras Imperia... ma anch'essi, nonostante tutto, sono ai minimi storici.
Tutti i potenziali tifosi accampano le migliori (a loro avviso) motivazioni del mondo: prima era perchè militavamo in 2° categoria, poi in 1°, ora in Promozione, l'anno prossimo... mi tocco... la realtà è però che io, che forse sono un caso patologico, continuo a non vederli in Gradinata e dintorni quelli che si nascondono dietro la scusa della bassa categoria. Perchè questa, lo ribadisco, è solo una scusa.
Le due Società hanno fatto grandi sforzi, tra mille difficoltà, ma non riusciti in una cosa fondamentale: a parlare con la gente ed ad entrare nel cuore della gente... e, per una squadra di calcio, che vive anche (e soprattutto, secondo me) della passione dei suoi tifosi, è una sconfitta.
La soluzione? Francamente, poco tempo fa, pensavo che quella che avevo definito "la fonduta" potesse essere la soluzione. Ma l'acredine tra le due fazioni è talmente elevata ed ad ogni livello che mi pare improponibile: questo, come abbiamo già detto in questo post, ha anche contribuito ad allontanare potenziali sponsor.
Credo, invece, ci vorrebbe l'avvento di un Presidentissimo super partes, che unisse quanto di buono c'è in entrambe le fazioni, che riuscisse a parlare a loro ed ai tifosi... ma c'è una persona in città che voglia assumersi questo onore ed onere?
Non so se ci sia questa persona e se ci sia, a questo punto, la possibilità di rivedere non dico i gradoni del "Ciccione" pieni, ma almeno una presenza di 500 tifosi, il minimo sindacale per una società con quasi 90 anni di storia e Capoluogo di Provincia.
E' un sogno, un'illusione... ma io non voglio più vivere di ricordi...
Questo è il mio pensiero: vorrei che, per una volta, si aprisse un dibattito su quel che ho scritto... non fate i timidi.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

parole sante im 1923 parole sante...chi vuol bene all'imperia son rimaste poche persone purtroppo per noi e le inimicizie personali (fra dirigenti)fanno si che a rimetterci siano solo i TIFOSI...

Anonimo ha detto...

a questo dibattito possono partecipare tutti ?
non credo.

im1923 ha detto...

2° anonimo (che difficile mettere un nick, eh?), cosa ti fa pensare questa cosa? i pareri di tutti sono bene accetti, soprattutto quelli che esprimono opinioni contrarie, senza sfociare in volgarità o offese gratuite... e, per evitare questo, ho inserito la moderazione nei commenti, che ha solo il "difetto" di ritardare la pubblicazione degli stessi: quindi, scrivi pure la tua senza problemi e ne discutiamo...

Val Prino ha detto...

Caro IM1923, lo sai bene che con me sfondi una porta aperta. Questo disamore dei tifosi verso il calcio imperiese nasce, secondo me, dalla seconda radiazione e dal mancato accordo di tre anni fa per la possibile rinascita di un'unica società arroccata intorno a tre/quattro personaggi di spicco dell'imprenditoria locale. Il mostro a due teste nato in quell'estate ha, secondo me, decretato la fine dell'interesse degli sportivi verso il calcio imperiese. Questi dirigenti, nè gli uni, nè gli altri, sanno parlare alla gente. Non è stato mai organizzato un incontro pubblico, una conferenza stampa per tentare di riavvicinare la gente alle due società e se l'Imperia calcio, che rappresenta una pagina di storia della città, non riesce a raccogliere al Ciccione che poco più di 100 fedelissimi e la PRO, che leggendo i nomi dei giocatori, è di fatto l'Imperia calcio degli ultimi anni, ne raccoglie ancora meno in una categoria superiore, è evidente che ci sono molte cose che non vanno, ma di questo sembrano non preoccuparsi nè dall'una nè dall'altra parte. Non vorrei che ad entrambe le parti interessassero solo i quattrini che arrivano dall'iscrizione dei ragazzi alle varie squadre dei settori giovanili, altrimenti questo accettare supinamente una situazione disastrosa sarebbe davvero inspiegabile. Spero di cuore che questo tuo post raccolga commenti a decine e che magari raggiunga il record dei commenti affinchè anche chi ci legge dalle due società si dia una svegliata e seppellisca una volta per tutte l'ascia di guerra e cominci a cercare di lavorare per costruire, tutti insieme, qualcosa che faccia rinascere veramente il calcio imperiese.

Luca da Genova ha detto...

Per come la vedo io, purtroppo, non credo che si possa pretendere una partecipazione maggiore da parte delle persone, neanche se fossimo in Lega Pro...la risposta (nascosta dietro la scusa della categoria) da parte di tanti è sempre quella: vuoi mettere vedersi la serie A, spalmati sul divano o seduti al bar, al calduccio, senza dover prendere freddo e pioggia...senza nemmeno dover spendere soldi di viaggio, biglietto, mangiare fuori, ecc...

Il Comune - secondo me - non può e non deve, almeno nella maggioranza dei casi, intromettersi direttamente nelle vicende di nessuna società sportiva; al massimo può dare dei contributi (se le finanze lo permettono) e garantire le strutture, dettarne le regole di utilizzo e controllare che vengano rispettate; può intromettersi solo in casi di estrema gravità. E comunque, i problemi di cui deve occuparsi sono tali e tanti che per lo sport rimane ben poco spazio...anche a livello economico.

Purtroppo, oggi come oggi non vedo personaggi super partes che possano fare quello che chiedi. Ed aspettare sempre il personaggio da fuori che venga a metterci d'accordo tra di noi non credo sia la soluzione ideale (i personaggi locali puoi conoscerli e valutarli; quelli di fuori no, od almeno non subito e non del tutto; e non si sa mai quali secondi fini o intenzioni nascondano...). E da quei post che tu richiami cosa è cambiato? Niente. L'occasione perduta da chi sta in vallata è rimasta tale.

Allora, l'unica soluzione è questa: continuare per la propria strada, cercando di farsi conoscere dalla cittadinanza ed almeno incuriosirla, fare in modo che inizi a venire a vedere le partite sperando che diventi un abitudine, magari all'inizio per scollarsi da uno schermo televisivo almeno la domenica pomeriggio...e sperando che si trasformi in una passione.

Luca da Genova ha detto...

Non credo che i soldi delle iscrizioni al settore giovanile - una volta detratte tutte le spese - possano avere tutto questo "potere di attrazione"...e comunque da due anni le porte per eventuali collaborazioni all'Imperia Calcio sono apertissime! Sappiamo bene, però, quale è stata l'unica proposta della controparte (ed abbiamo visto i motivi per i quali una delle tre componenti ha deciso di andarsene); per questo dico che l'unica prospettiva è - al momento - proseguire per la propria strada.

via vecchia piemonte ha detto...

L'agonia del calcio imperiese è il risultato dell'atteggiamento della classe politica e di quella imprenditoriale locale : dell'Imperia calcio non importa nulla purtroppo.. ai politici non ne hanno bisogno in quanto ritengono di essere insostituibili , nonostante le varie brutte figure , gli imprenditori che "contano" hanno già in mano le chiavi della città. Il calcio inoltre è cambiato in questo ultimo decennio, la gente guarda le partite sul divano alla tele... bisognerebbe mettere d'accordo le due fazioni per unire le forze per un progetto professionistico , ma se i politici sono occupati in altro , sapete tutti di cosa parlo...

Portorino ha detto...

Su una cosa non sono molto daccordo ed è sul fatto che la gente preferisca il bar o il divano di casa piuttosto che i freddi gradoni del Ciccione. Non dimenticate che, calendario alla mano, nella stragrande maggioranza delle giornate di campionato di serie A al pomeriggio giocano soprattutto le squadre cosiddette di seconda fascia per cui, ben di rado, alla domenica pomeriggio si vedono in campo Inter, Juve, Milan, Roma, Napoli ecc... e non credo, con tutto il rispetto per le altre, che un tifoso possa rinunciare a seguire l'Imperia per vedere Udinese, Parma, Catania, ecc. Non sono convinto che l'appeal dei colori nerazzurri sarebbe ugualmente basso se si fosse in seconda divisione. La maggior parte di voi è tifoso o super tifoso, ma la maggior parte di coloro che vanno allo stadio sono principalmente sportivi e, vi piaccia o no, forse questi hanno diritto di non giocarsi la domenica pomeriggio per un Imperia-Voltrese. Magari invece molti di questi non disdegnerebbero un Imperia-Casale o un Imperia-Savona perchè credo soprattutto che la gente abbia voglia di vedere buon calcio. Le pay tv c'erano già 4/5 anni fa e allora come le spiegate nel disastro dell'era Master le 3/400 presenze in serie D?

Anonimo ha detto...

iniziamo col non utilizzare il termine Vaccari...
diamo l'esempio.

Luca da Genova ha detto...

Portorino, nessuno vuole obbligare la gente a fare nulla. Ma purtroppo, anche se si tratta di Catania, Parma, Udinese ecc. sempre di serie A si tratta. Certamente, se fossimo in Lega Pro la squadra avrebbe un seguito maggiore, ma purtroppo non credo di grandi proporzioni. E comunque, limitato a determinate partite di cartello, 2 o 3 a stagione...forse. A meno di successi clamorosi che facciano notizia, e che creino almeno curiosità nella persone. O di un lavoro di comunicazione che porti le persone a conoscere questa realtà e, come dicevo prima, ad incuriosirla e farle prendere l'abitudine di frequentare la tribuna o la gradinata; senza giocarsi la domenica pomeriggio, visto che puoi continuarla a Oneglia (per esempio) tranquillamente, visto che già ci sei.

portorino ha detto...

Bravo Luca, sono abbastnza daccordo con il tuo post. Queste due società hanno completamente mancato il bersaglio in partenza mancando totalmente nella comunicazione fra loro prima e poi nel rapportarsi con i potenziali..... utenti dello stadio. E questo è il risultato. E a proposito di fusione, ho letto un commento interessante sul XIX di oggi. E se il salto della cavallina di capitan Gianbo fosse solo una testa di ponte per raccordare le due società? Se c'è uno che ha una possibilità di riuscirci questo è proprio Gianbo. Il silenzio dei dirigenti. La (presunta) rabbia molto molto contenuta di Gianbo per il trattamento subito non è che nascondono la volontà di qualcuno di utilizzarne le indubbie capacità ..... diplomatiche per provare a realizzare il contatto? Mah! Lo butto lì come ulteriore tema di discussione.
P.S. Guarda caro Luca che nessuno sogna neanche lontanamente le folle oceaniche che gli scatti degli anni 70/80 hanno molto ben testimoniato, ma certamente tornare a sperare che in una gara di cartello in serie D possano tornare al Ciccione 7/800 spettatori non mi sembra ancora utopia. Staemmu a vè.

Luca da Genova ha detto...

@Portorino, per quanto riguarda il "colloquio" tra le società, c'è ben poco da comunicare con chi ti vuole far fuori...ma allora doveva esserci un motivo del genere anche nel salto della quaglia di Benedetto (ricordo male o qualcuno intravide qualcosa del genere?)...fermo restando che se quello di Benedetto si è realizzato, quello di Bocchi no. E non vedo motivazioni per cui si debba realizzare.

Anonimo ha detto...

Siamo finiti in mani sbagliate più volte negli ultimi anni,questo è secondo me il problema (la comparsa di gigibodibù,il nano salsano,piro,il delinquente...giusto x ricordarne qualcuno),chi doveva vigilare non l'ha fatto,anzi ed ora ci vuole un pò di pazienza forse. Sono d'accordo sul fatto che la Società faccia un pò pochino x fare rientrare nel cuore degli appassionati i colori nerazzurri,questo si. Peccato! SANLORENZO

Luca da Genova ha detto...

@Portorino, per quanto riguarda i "colloqui" tra le due società, è difficile comunicare con chi ti vuol fare fuori...fermi restando tutti i motivi che rendono impossibile questo passo che sono saltati fuori in questi due anni e mezzo...Per quanto riguarda il discorso "diplomatico" qualcuno aveva ipotizzato qualcosa del genere quando Benedetto fece il salto della quaglia. Ma adesso la situazione è diversa: Bocchi questo salto non l'ha fatto e non credo proprio che lo farebbe...non ne vedo proprio il motivo.

marco ha detto...

Luca, sei sicuro che Benedetto non avesse le sue buone ragioni a lasciare la barca nerazzurra, da lui tanto amata, per andare dall'altra parte?
Qualora Bocchi andasse anche lui in vallata, non sei sicuro che anche lui abbia le sue buone ragioni?
Io mi aspettavo qualche parola da parte di Bocchi in proposito..chissa' che il buon im1923 non riesca a fargliele pronunciare, almeno si chiude il caso o si riapre alla grande, non con tutte quelle supposizioni lette sull giornale.

Val Prino ha detto...

Permettetemi di fare rilevare un'ultima cosa. Non so se l'anno prossimo sarà Promozione (speriamo di no!), Eccellenza o serie D, ma in ogni caso bisogna tener presente che un motivo di richiamo verso il pubblico potrebbe essere anche il nome di un giocatore. Nel calcio professionistico non sono tutte rose e fiori di questi tempi e molti giocatori, specie a fine carriera, fanno fatica ad accasarsi. Ho visto tempo fa un servizio a Dribbling sul mitico Darione Hubner che segna ancora (a 40 e più anni) goal a grappoli in una squadretta, se non sbaglio, di prima categoria. Un giocatore così solo per il fatto di esserci porta gente allo stadio e secondo me basterebbe garantire ad uno di questi giocatori un posto di lavoro una volta appesi gli scarpini al chiodo e in questo modo non occorrerebbe staccare contratti faraonici per queste categorie. Non dimentichiamo che negli ultimi 30 anni le cose più belle ad Imperia le abbiamo viste fare da tali sig. Desolati, Zennaro, Sbravati e l'indimenticabile Franco Rotella e la gente si muoveva verso il Ciccione solo per vederli giocare. Non ne servirebbero 10, ma uno disposto a mettere la propria esperienza e la propria tecnica al servizio degli altri. Non è facile, sicuramente, ma con i contatti giusti neppure così difficile.
P.S. E intanto oggi dalle colonne del XIX il sig. Alberti dichiara che la fusione è l'unica strada percorribile per il calcio imperiese............

Luca da Genova ha detto...

@Marco, per quanto riguarda le ragioni di Benedetto posso sapere solo delle continue telefonate di convincimento fatte dal suo grande amico, al quale ala fine ha ceduto...basta che LUI ricordi che in certi casi indietro non si torna, poi non me ne frega un beneamato. Preferisco pensare a cosa si potrebbe fare eventualmente per migliorare l'Imperia Calcio piuttosto che a come sono gli altri; fermo restando che se qualcosa non mi sta bene dove sto cerco di fare in modo che cambi in meglio (certo d'accordo ed in collaborazione con gli altri); se è impossibile e sto male dove sto e voglio andarmene, o mi mandano via, di certo penso bene a DOVE eventualmente trasferirmi.

Anonimo ha detto...

Bocchi è un giocatore finito per certe categorie, ma pensa il contrario è pretende ancora cifre da giocatore vero.Bocchi se è solo per giocare ti aspettiamo al DOLCEDO o al VALPRINO.

Anonimo ha detto...

Trovare giocatori come Claudio Desolati, Franco Rotella o Dario Hubner che hanno una GRAN voglia di giocare a pallone, dopo anni di serie A, anche in campionati minori purtroppo non è così facile!!! Tra questi non ci metto Michele solo x il fattore età...che gran CAPITANO e che gran carisma! SANLORENZO

Val Prino ha detto...

Ciao San Lorenzo,
non credo sai che sia così difficile, anzi, forse è più facile oggi con la crisi che c'è in giro di quanto non lo fosse qualche anno fa. Ripeto, secondo me è fondamentale che, a giocatori che non avrebbero chances di entrare nell'organigramma delle loro società (non tutti si chiamano Maldini, Zanetti, Del Piero) potrebbe bastare garantire la tranquillità di un posto di lavoro una volta smessi gli scarpini ed è evidente che, qualora alla presidenza o comunque in consiglio fosse presente uno o più di uno imprenditori la cosa potrebbe risultare realizzabile. Naturalmente bisognerebbe avere le giuste garanzie sull'impegno di questo fantomatico ex PROF perchè se bisogna prendere uno di nome per farlo venire a Imperia a fare la vacca in campo, allora è meglio lasciar perdere e da questo punto di vista ammetto che possa esserci qualche rischio in più.

figgiu da Nord ha detto...

Non sempre avviene, caro ValPrino.
Penso che la stessa operazione la volesse fare la sanremese con Sosa.
Un giocatore in eta' non troppo avanzata (35 anni)che avrebbe dovuto dare entusiasmo a tutto l'ambiente e magari qualche gol. Invece si è rivelato un bidone e un modo per buttare quattrini.