giovedì 24 maggio 2012

Tigullio, col bene che ti voglio...

Se in provincia d'Imperia il calcio è ai minimi storici, nella riviera ligure opposta si fa festa per i successi delle compagini del Tigullio.
Infatti, in poco più di 30 km, quelli che separano Cicagna da Casarza Ligure, la prossima stagione, saranno ben nove le compagini che disputeranno i Campionati che vanno dalla ex C2, la Lega Pro Seconda Divisione (o addirittura la Lega Pro Prima Divisione, la vecchia C1) all'Eccellenza.
Entro nel dettaglio e vediamo quali sono:
Entella (Lega Pro Seconda Divisione), impegnato nei play off per la promozione in Lega Pro Prima Divisione
Lavagnese (Serie D), impegnato nei play off per la promozione in Lega Pro Seconda Divisione
Chiavari Caperana (Serie D)
Sestri Levante (Serie D)
Vallesturla (Eccellenza), impegnato nei play off per la promozione in Serie D
Casarza Ligure (Eccellenza)
Fontanabuona (Eccellenza)
Rivasamba (Eccellenza)
Sammargheritese (Eccellenza)
30 km, ho detto, quelli che separano Imperia da Ospedaletti, nei quali (con la Sanremese defunta) sono presenti solo le due compagini del capoluogo, la Pro Imperia, che rischia di rinunciare alla Serie D, e l'Imperia che è nelle condizioni che sappiamo.
C'è da rosicare, ma soprattutto da riflettere, non credete?
Ma chi sono i dirigenti di queste Società? Variegati: si passa dall'imprenditore internazionale, al semplice appassionato di calcio. Alcuni nomi?
Antonio Gozzi, Presidente dell'Entella, manager della Duferco group, multinazionale dell’acciaio presente in 40 nazioni con 8500 dipendenti; Mario Arioni, Presidente del Sestri Levante, azienda leader nel mercato informatico, ma non solo; Stefano Compagnoni, Presidente della Lavagnese, imprenditore di origini lavagnesi ed ex calciatore dei bianconeri, società che deve tutto ad un settore giovanile all'avanguardia, che sta permettendo al club di festeggiare quest'anno dieci anni consecutivi di militanza in Serie D; Andrea Lenzo, Presidente della Sammargheritese, avvocato appartenente al foro di Genova.
E poi quelli delle altre più piccole società, che basano le loro fortune su un'ottima organizione societaria, anche se a dir poco famigliare.
Ecco chi sono i responsabili di questo "miracolo tigullino": possibile mai che ad Imperia non riusciamo a trovare qualcuno in grado di fare altrettanto?

10 commenti:

Luca da Genova ha detto...

In tempi di crisi nera che taglia i fondi alle famiglie, figuriamoci alle società sportiva sette società tra Eccellenza e serie D. Sicuramente ci sta una migliore organizzazione societaria...ma non solo...

Gioventù Biancoceleste ha detto...

Sì, la tua analisi è corretta, sicuramente nell'estremo ponente ligure per lo meno le città Imperia e Sanremo meriterebbero di avere la squadra principale nell'ex C2 dove sta l'Entella! Se si pensa che realtà piccolissime come Cicagna (per il Fontanabuona) e Borzonasca (per il Vallesturla) sono salite così in alto fino all'Eccellenza e forse il Vallesturla addirittura in D, è assurdo che Imperia e Sanremo non possano avere una squadra abbastanza competitiva nell'ex C2...
Tra l'altro, nella tua giusta analisi sui km, con tutte le 9 squadre comprese nei 30 km tra Cicagna e Casarza Ligure, c'è un altro dato per certi versi ancor più incredibile, che mi dicono sia unico in Italia: infatti nel raggio di appena 1 km, ossia tra Chiavari e Lavagna che sono confinanti/adiacenti (divise solo dal fiume Entella e unite dai vari ponti sopra il fiume che le collegano) abbiamo addirittura 3 squadre tra C2 e D (Entella, Lavagnese e Chiavari Caperana), incredibile ma vero! E adesso, con la recente promozione in D dei nostri cugini corsari, abbiamo 4 squadre tra C2 e D nel raggio di appena 8 km (Entella, Lavagnese, Chiavari Caperana e Sestri Levante).

Disilluso ha detto...

Caro Gioventù Biancoceleste. Che invidia! E' davvero incredibile la differenza che passa fra le vostre realtà e il nostro NULLA. Purtroppo anche se da queste parti in molti storcono il naso per allucinanti e vergognosi motivi di campanile, la sola e unica chance per tornare a vedere calcio di buon livello è una. Bisogna creare una società che si chiami Ponente Ligure, Riviera di Ponente, o come cavolo ci pare con un campo centrale che potrebbe essere per esempio ad Arma di Taggia e nella quale confluiscano tutte le (poche) risorse che provengono dalle attività imprenditoriali della provincia. In appoggio a questa realtà nessuno vieterebbe la coesistenza di piccole società fino magari alla Promozione in grado di far crescere i giovani da portare poi alla società madre che, con il contributo di tutti, potrebbe a mio giudizio tentare anche la scalata fino alla Prima Divisione. Non si farà mai, ma è l'unica possibilità che esiste in questa provincia per rivedere il calcio che conta perché qui il presidente mecenate purtroppo non arriverà mai.

im1923 ha detto...

Disilluso, nooooo!!! il super squadrone provinciale!!! mi spiace, ma non ne voglio sentir parlare e, per fortuna (o sfortuna, a seconda dei punti di vista) non si farà nè ora nè mai. Figurati: non riusciamo ad unire le due squadre che operano in città
(ma pare stiano "lavorando" per farlo facendo morire una delle due), figurati se riuscirebbero a creare un cerbero a più teste e senza cuore. Se proprio debbo vedere del "buon calcio", allora, me ne vado a Marassi.
Gioventù Biancoceleste, con enorme dispiacere e molto realismo, credo invece che le città Imperia e Sanremo, a questo punto, si meritino il nulla che hanno da qualche anno a questa parte.

Gioventù Biancoceleste ha detto...

Beh diciamo che il mio auspicio era per le 2 "piazze" e le 2 tifoserie, non per l'imprenditoria delle 2 città che in effetti pare che non riesca a gestire delle squadre con continuità a buoni livelli... comunque spero davvero che sia l'Imperia (per rinnovare una sana rivalità) che la Sanremese possano tornare al più presto a militare nella stessa categoria della mia Entella magari nell'ex C2 (della P.R.O. Imperia invece non me ne può fregar di meno), così da avere tante belle sfide tra varie squadre liguri come Savona, Entella, imperia e Sanremese, sarebbe un super-campionato, speriamo che nei prossimi anni si possa realizzare, non sarà facile, ma abbiamo visto che nel calcio le cose possono cambiare rapidamente, ad esempio chi l'avrebbe mai detto solo 4 anni fa quando nel 2007-'08 eravamo in Eccellenza, che l'Entella nel maggio/giugno 2012 si sarebbe giocata i playoff per salire in C1 con Rimini, Casale e Cuneo? Chiunque me l'avesse detto nel 2008 l'avrei preso per pazzo e fatto rinchiudere in manicomio, ed invece dopodomani sarò al "Natale Palli" di Casale per la semifinale di ritorno, sembra un sogno ed invece è realtà, quindi spero che anche per Imperia e Sanremese succeda la stessa cosa nei prossimi anni, alla fine questa del calcio per noi tifosi è un po' una ruota che gira, specialmente ora in tempi di crisi economica, noi nel 2001 siamo falliti ed abbiamo vissuto un periodo da incubo, poi nel 2007 è arrivato questo Gozzi di cui si parla sopra ed è girato il vento e adesso siamo passati dall'incubo al sogno...

SANLORENZO ha detto...

Facciamo una super fusione regionale e puntiamo all'Europa!!! Ma fammi il piacere! Complimenti al levante invece!!!

Disillusissimo ha detto...

Beh! Caso SanLorenzo, magari se ti togli i paraocchi può darsi che riesci a capire che se non cambia la testa di chi a Imperia ha i quattrini è meglio che cominci a prepararti a tante bellissime ed entusiasmanti trasferte nelle delegazioni genovesi visto che il massimo delle ambizioni saranno una serie di campionati dignitosi fra Promozione ed Eccellenza (sempre ammesso che ci si riesca ad iscrivere). La nostra realtà purtroppo è molto diversa da quella del levante dove molto di più secondo me risentono della vicinanza col capoluogo di regione e magari qualcuno dei proprietari di queste società ha interessi economici a Genova. Nel nostro angolo di Liguria come sempre siamo dimenticati da Dio e se non salta fuori il solito "benefattore" da chissà dove, con i nostri "industriali" e "notabili" che a tutto pensano meno che a mettere palanche in una società di calcio la vedo durissima.

Luca da Genova ha detto...

@Disillusissimo, vedi che la colpa non è di chi, secondo te, ha i paraocchi. La colpa è proprio di chi hai detto tu. Credi che, anche qualcuno volesse mai perseguire un progetto simile, ci sarebbe chi lo segue, economicamente parlando? La risposta è NO, petrchè chiunque gli risponderebbe "bravo, va benissimo, la cosa ci piace, tu ci metti i soldi e noi il nostro appoggio morale fin quando mi conviene (=fino a quando appoggiarti moralmente non danneggia le mie relazioni con chi comanda)". La città merita solo questo, e questo avrà, fino a quando qualcuno più appassionato degli altri non si svenerà di suo per ottenere dei risultati migliori, per poi rompersi le palle di finanziare tutto da solo ed andarsene.

SANLORENZO ha detto...

D'accordissimo su quello che scrivi,ma da li a fare una squadra unica in provincia ne passa! ...e se un giorno fosse,ti direi tranquillamente che il calcio non farebbe più x me! L'età avanza e di farmi prendere x il culo da 4 STRONZI non ne ho più voglia! Trasferte nel genovese? Fatte e se devo esser sincero,pure godute! ...a parte un borlo sull'alfetta dopo un piatto di ravioli e dopo 2 bottiglie di barbera! Vero Lobo? :-D

Anonimo ha detto...

Credo che il successo di tante piccole società sportive non solo in questa zona sia di avere un ambiente tranquillo dove poter lavorare senza troppe pressioni esterne.
Guido