mercoledì 13 febbraio 2013

Gaggero-pensiero (parte terza)

Prosegue, dopo le prime due "puntate", il Gaggero-pensiero

...correggerle...

Ecco un termine adatto, "correggere"... Ciò che voglio dire è che è sbagliato, clamorosamente sbagliato, buttare via tutto quello che è stato fatto in passato, così come è altrettanto sbagliato gettare la croce addosso a quelle persone che, pur infarcendole di errori, talvolta anche grossolani, hanno realizzato opere e/o imprese che hanno portato alla città solo dei benefici. Sto parlando, per esempio, delle strutture sportive di Regione Piani e di Dolcedo, le quali hanno sì gravato Società ed individui di debiti pesanti, ma rappresentano oggi un vero e proprio "valore aggiunto" in una regione, come la Liguria, povera di impianti sportivi e di persone che abbiano la voglia di rischiare, anche del proprio, per l'interesse comune. Ecco, queste sono opere che, senza l'iniziativa personale di chi ci ha messo la faccia ed anche il portafoglio, non avrebbero visto la luce prima della prossima glaciazione, conoscendo i tempi della burocrazia e della politica italiane...
Come pure, parlando di attività sportive, il raggiungimento della massima categoria dilettantistica, a parte il fatto di aver rappresentato il coronamento dell'ambizione personale di qualcuno, costituisce uno dei pochi, purtroppo, "fiori all'occhiello" di una città che ancora non trova la forza, che pure avrebbe, di risalire la china intrapresa da qualche anno di troppo.
In altre parole, voglio dire che è ora di smetterla di criticare le persone che "fanno", magari anche rimettendoci, senza proporre delle soluzioni alternative, limitandosi ad assistere senza intervenire.
CORREGGERE, ecco quello che si può, o forse è meglio dire si deve, fare, salvando quello che di positivo è stato fatto e modificando ciò che non ha funzionato, facendo tutti, e dico tutti, un passo indietro, e forse anche due.
In un periodo storico come questo, con le difficoltà economiche che il mondo occidentale sta attraversando, ritengo che le energie non vadano sprecate lanciandosi vicendevolmente accuse di vario genere, bensì sono convinto che debbano essere incanalate e sfruttate per il comune vantaggio.
Alberti, Gagliano, Ramoino, Diego, Ciccione, Bonavia, Tauro...e poi ancora Colavito, Sinagra, Delfino, Semeria... Sono soltanto alcuni dei nomi dei personaggi (termine che adopero non in senso dispregiativo, tengo a precisare) che sono stati protagonisti della vita calcistica imperiese in questi ultimi anni. Qualcuno è ancora "in sella", altri non più, ma tutti, ognuno dalla propria posizione, di maggiore o minore responsabilità, tra successi e fallimenti, si sono "spesi" per la crescita del movimento calcistico di questa città, quindi perchè non mettere da parte le divergenze personali, per "remare" tutti nella stessa direzione, facendo, come ho detto prima, tanti passi indietro quanti saranno necessari per ottenere il risultato finale di una Società finalmente sana e proiettata nel futuro?
Mi si potrà dire che tutto ciò sia semplicistico e forse utopistico, ma non credo di sbagliarmi, se dico che non ci sono strade alternative, se non l'ennesima rifondazione condita dall'ennesima ripartenza da zero!
Se pensiamo ai "più", cioè alle cose positive che possiamo vantare, l'elenco è quantomai ricco...: due campi sportivi col fondo in sintetico per gli allenamenti e per il Settore Giovanile, un campo sportivo in erba per le partite ufficiali (anche se questo è un tema che merita un lungo discorso dedicato...), quasi trecento tra bambini e ragazzi del Settore Giovanile, due allenatori tesserati con lunga esperienza nel calcio "vero" (Caverzan e Lupo), un ospite prestigioso vero "maestro di calcio" (Pensabene), un allenatore con esperienze ancora in corso con il Settore Tecnico della FIGC (Pisano), un discreto gruppo di istruttori da Settore Giovanile, umili e disponibili, un nutrito gruppo di dirigenti/finanziatori, non "paperoni" né sceicchi, ma disposti ad impegnarsi per il calcio, un buon numero di genitori/dirigenti, pieni di fiducia e disponibilità...
Ce n'è abbastanza perché ci convinciamo, anzi vi convinciate, perché io lo sono già da tempo, avendo frequentato qualcuna delle Società nei dintorni, che vale la pena di impegnarsi per migliorare ciò che abbiamo già per le mani, lasciando finalmente da parte rancori ed antipatie, apprezzando le persone per ciò che di buono possono dare e sopportandone i difetti...
-SEGUE-
Stefano Gaggero

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