lunedì 12 maggio 2014

C'è crisi... solo da noi...


La Liguria è divisa in 5 principali zone geografiche: lo Spezzino, il Tigullio, il Genovesato, il Savonese e la Riviera dei fiori. Ed allora andiamo a vedere com'è la geografia pallonara di queste zone.
1. Spezzino: Spezia in Serie B, il Magra Azzurri allo spareggio per la promozione in Serie D contro il Legnano
2. Tigullio: Entella in Serie B, Lavagnese in finale per la promozione in Serie C contro il Borgosesia, Sestri Levante in Serie D allo spareggio salvezza contro l'Albese, Chiavari Caperana in Serie D
3. Genovesato: Genoa e Samp in Serie A, Rapallobogliasco in Serie D
4. Savonese: Savona in Serie C in semifinale dei i play off per la Serie B, dopo aver sconfitto il Vicenza; Vado in Serie D
5. Riviera dei Fiori: Argentina Arma in Serie D
Siccome la maggior parte di coloro che commentano dicono che la differenza la fanno solo i denari, mi spiegate come sia possibile che i soldi ci siano dappertutto meno che ad Imperia? 
Non prendiamo in considerazione Genoa, Sampdoria e Spezia, ma spiegatemi quali risorse possono smuovere tutte le altre realtà sopra citate, rispetto ad Imperia?
Volevo invitarvi a rileggere il post che ho dedicato all'Entella, visto che si parla degli euri che avrebbe cacciato dal Presidente biancoazzurro (detto tra noi, qualche Gozzi lo abbiamo anche noi ad Imperia, non credete?). Ci sono due dati che voglio sottoporre ancora alla vostra attenzione: l'Entella ha oltre 150 sponsor, tutti chiavaresi o del circondario, ed un settore giovanile di 350 ragazzi. Questi sponsor hanno portato 1,4 milioni ed il 50% sono di piccoli sponsor.
Questi sponsor, penso a quelli piccoli, non sono solo il "Banco di Chiavari", ma anche piccoli commercianti, c'è la "Birra Leo", la "Carrozzeria Entella", la "Farmacia Solari"... vado avanti? cliccate qui e vedeteli da soli.
Queste ditte, da qualche anno hanno legato, il loro nome accanto a quello dell' Entella, perchè si fidano delle persone che sono al vertice societario, perchè si sentono partecipi di questo "progetto", 'sta parola abusatissima nelle ultime stagioni...
Anche ad Imperia, ve lo ricordate, ai tempi del dualismo, il "Ciccione" era stracolmo di striscioni di sponsor: addirittura, si era dovuto dividere la recinzione in due parti. Da metà campo fino alla Nord c'erano quelli dell'Imperia calcio, mentre dall'altro lato c'erano quelli della Pro Imperia, che utilizzano anche la recinzione posto davanti alla gradinata Sud. In tutto, oltre 50 ditte che hanno versato piccole o medie somme.
Una volta che c'è stata la fonduta, la fuga generale: ora ci sono solo 4 striscioni 4! Un record difficilmente eguagliabile.
Colpa della crisi? Perchè? Due anni fa navigavamo nell'oro e negli euri?
Ricordo, in passato, una ditta di livello mondiale, la "Saima Avandero", stampata sulla casacca neroazzurra, ora manco la "Mezza Luna Pizza Kebab" vorrebbe porre il proprio nome sulla nostra storica maglia.
Il problema, a mio avviso, è proprio questo, la mancanza totale di credibilità di questa e delle precedenti dirigenze.
Adesso, io non dico che noi potremmo ambire alla Serie B, ma è così utopistico fare quello che la squadra sull'altra sponda dell'Entella, la Lavagnese? Presidente dei bianconeri, da 15 anni (un'utopia ad Imperia) è Stefano Compagnoni, 69 anni, imprenditore di origini lavagnesi ed ex calciatore dei bianconeri, titolare della "Comer spa", di un'azienda specializzata in raccordi e valvole in termoplastica, ha una quarantina di dipendenti e collaboratori; vice Presidente suo fratello Giorgio.
Questa società che deve tutto ad un settore giovanile all'avanguardia ed un'invidiabile organizzazione grazie ai quali riesce a militare, da 12 stagioni consecutive, in Serie D e, nelle ultime stagioni, ad alto livello: come detto sopra, domenica prossima disputerà lo spareggio per la promozione in Serie C. Sempre sicuri che siano i soldi a fare la differenza?
Questo era stato definito "l'anno zero" (dopo che lo scorso era stato "l'anno meno uno-due-tre-quattro...), la gestione tecnica della società è stata data nelle mani di persone di calcio, persone neroazzurre dentro, per cercare di dare di nuovo credibilità e visibilità all'Imperia 1923: ora, i "ciapeti" degli ultimi giorni fanno trapelare delusione, scoramento e voglia di mollare tutto da parte di queste persone (che, ricordiamolo, hanno lavorato a costo zero), perchè non supportati adeguatamente da una Dirigenza, in grave crisi, non solo economica. Se perdiamo loro, che fine faremo? Ci sarà mai pace per la nostra Imperia?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fino a quando ci saranno questi dirigenti sara' dura. Inutile farne i nomi, ma erano tutti "albertiani" e adesso ne pagano le conseguenze. Un ex presidente che millantava di essere proprietario della ditta omonima, ma che non possiede nemmeno la macchina con la quale gira. Bravi gli altri dirigenti a pendere dalle sue carnose labbra e a non obbligarlo mai a far fronte ai suoi impegni fin quando c'erano i tempi. Inutile guardare le isole felici, ci dobbiamo confrontare con realta' diverse come Veloce e Cogoleto e questo e' dovuto al fatto che questi dirigenti si sono sempre creduti superiori quando non sono altro che delle sonore pippe !!!

Anonimo ha detto...

Spero che i dirigenti come Pisano,Bencardino e Semeria rimangano....e spero vivamente che arrivi qualcuno che ci tenga davvero ad avere la squadra della propria città in un campionato di categoria superiore....io continuo a sperare e a credere che succederà.