mercoledì 27 agosto 2014

L'occasione persa...


Il 15 gennaio 1992, dopo un'assenza di quasi dieci anni, un club di Serie A torna a esibirsi sul terreno del "Nino Ciccione": è il Genoa di Osvaldo Bagnoli che schiera, tra gli altri, Signorini, Bortolazzi, Caricola, Eranio e Branco e la coppia d'attacco formata da Aguilera e Skuhravy. La gara, disputata dinanzi a circa millecinquecento spettatori, termina 6-1 per la formazione di Osvaldo Bagnoli, grazie alle reti di Iorio e Aguillera (autori di una doppietta), di Cecchini e Turone per i rossoblù e di "Spadino" D'Anca per i neroazzurri.
L'amichevole coi rossoblù ha pure una sottile ragione politica, nel senso più ampio del termine: Aldo Spinelli, presidente del club più antico d'Italia e presidente della Lombimperia, ha scelto il capoluogo per l'espansione della propria attività imprenditoriale, con il piano per la gestione e il potenziamento dell'intero comparto portuale. E in virtù di questi interessi, potrebbe nascere un grande feeling fra neroazzurri e rossoblu.
Un'ora dopo la disputa dell'incontro amichevole tra Imperia e Genoa, Aldo Spinelli ed il Sindaco Claudio Scajola (nella fotografia assieme in Tribuna) firmano il protocollo di intesa per costituire la società a capitale misto, pubblico e privato, che si chiama Porto di Imperia Spa ed avrà il compito di progettare, realizzare e il gestire il nuovo bacino portuale. E' il primo, fondamentale passo per poter concretizzare l'operazione. L'accordo assegna la maggioranza delle azioni (52%) alla Lombimperia, mentre il 48% è detenuto momentaneamente dal Comune, che entro il 30 giugno cercherà altri partner con i quali dividere il pacchetto: è certa l'adesione del Consorzio portuale Imperia-Piemonte, di Imperia Mare e della Compagnia portuale Lodovico Maresca.
I finanziamenti per realizzare l'opera saranno reperiti da un progetto approvato dalla Regione, in attesa del benestare ambientale e di quello del ministero dei Lavori pubblici. Si tratta di recuperarlo e cercare di ottenere al più presto le autorizzazioni che ancora mancano. Nel contempo saranno attrezzate le opere a terra, i piazzali da usare come deposito merci e l'indispensabile la diga foranea di protezione.
Per i collegamenti con l'esterno, nel piano regolatore, in fase di elaborazione, assumono importanza l'incrocio fra Aurelia bis e Statale 28, da prolungare sino al porto, l'autoporto in Valle Impero e il raccordo con il nuovo tracciato ferroviario.
Sappiamo tutti come è andata (anzi, non è andata) a finire...

1 commento:

castelvecchio ha detto...

ma scherziIM1923!!! c'era da costruire il porto turistico piu' grande e funzionale di tutto il mediterraneo...