venerdì 2 dicembre 2011

Pecunia non olet?




Nel 70 d.C. l'imperatore Vespasiano impose una tassa, la "centesima venalium", sugli orinatoi dell'Urbe.
Il figlio Tito gli chiese allora se non si vergognasse di ricavar denaro da un luogo che tanto puzzava.
Vespasiano rispose "pecunia non olet" (il denaro non ha odore) e Tito, disgustato da quell'atteggiamento, lanciò alcune monete dentro una latrina in segno di sfida al padre.
Oggi il nome di Tito, che sentiva bene gli odori, è legato ad un meraviglioso arco di trionfo sul Palatino mentre l'anosmico Vespasiano sarà per sempre indissolubilmente legato ai cessi pubblici...
Fa riflettere, eh?
El Lobo

5 commenti:

fv ha detto...

molto bello questo post, ironico e fa riflettere, complimenti al lobo!!!

Anonimo ha detto...

Grande Lobo....

Gabry

Marco ha detto...

anosmico= colui che perde la facolta' di percepire gli odori

Lo ammetto, sono andato su wikipedia.

El lobo, numero 1

Anonimo ha detto...

Ineccepibile....

SANLORENZO ha detto...

Lobo sei un artista! GRANDE!