sabato 17 marzo 2012

Il punto di Gian Burrasca


Siamo arrivati alla vigilia della partita che, meno di due mesi fa, avrebbe avuto contorni ben diversi da quelli attuali. Una partita che avrebbe potuto (e dovuto) attirare non meno di un migliaio di appassionati sui gradoni del "Ciccione". Invece siamo qui a raccontare di una partita che rappresentera' una semplice passerella per i freschi vincitori del campionato, il Sestri Levante appunto.
I problemi che attanagliano il club di piazza d'armi erano noti a tutti ormai da tempo, ma se qualcuno ha lanciato piu' grida d'allarme, qualcuno invece, oltre a infischiarsene, si è preoccupato di oscurare tutte le voci di dissenso. Quelle stesse voci che volevano portare a galla una situazione al limite del paradosso, dove una squadra composta da molti giocatori di categoria superiore, sono stati "gabbati" (e con loro, ovviamente, i tifosi) da un gruppo dirigenziale del quale non riesco a trovare gli aggettivi adatti per definirlo.
Come gia' detto, la colpa è da ricercare anche tra chi è caduto in questo tranello. E' ovvio che tutti i giocatori, di qualsiasi categoria, abbiano l'aspirazione di "guadagnare" il piu' possibile e di trovare una sistemazione che sia adatta alle proprie attese. Questa legittima aspirazione deve tenere conto anche del fattore contingente, ovvero una situazione economica nazionale al limite del collasso nella quale i personaggi loschi e fasulli (ne abbiamo conosciuti molti nel recente passato) trovano terreno fertile. Ergo, determinati ingaggi, fino a poco tempo fa giustificati dal mercato, non sono piu' plausibili.
Dopo la doverosa digressione settimanale, torno a trattare i fatti di campo. Domenica al "Ciccione", come gia' detto, sara' di scena il Sestri Levante appena promosso in D. Una squadra costruita con l'obbiettivo di vincere fin da subito e che ha centrato l'obbiettivo con larghissimo anticipo, piu' per demeriti altrui che per le proprie capacita'. Intendiamoci, 19 vittorie 4 pareggi e solo due sconfitte (sarebbero state 3 , ma una dirigenza attenta a differenza di altre ha fatto in modo che siano solo 2) rappresentano un ruolino di marcia importante, ma non eccezionale vista la concorrenza trovata.
I corsari, presieduti dal vulcanico (magari fosse da queste parti...) presidente Arioni, dispongono di una rosa importante, composta da molti giocatori riconfermati dalla stagione passata dove arrivarono lontano dal terzetto che domino' il Campionato. Tra questi il bomber Gianni Florio , un centravanti non dotato di un fisico da corazziere, ma molto agile e sempre pronto nella zona che conta. Il fantasista sudamericano Quintana, capace di saltare l'uomo con facilita'. Venturini, un trequartista-seconda punta molto dotato tecnicamente e con un ottima visione di gioco. La difesa, infine, imperniata sulla coppia centrale Del Chiaro (ex Pro Belvedere) e Adani (fratello del piu' famoso difensore ex Inter-Fiorentina-Brescia).
Insomma una squadra importante, ma non lo schiacciasassi che la classifica dipinge. In panchina il mitico Juary, un allenatore che, secondo me, pur non imprimendo un gioco fluido e piacevole alla propria squadra, ha saputo condurre con l'esperienza e il carisma questo Sestri Levante dove il presidentissimo Arioni si è ripromesso due anni fa di riportare dopo una restrocessione assai dolorosa.
All'Imperia ed ai suoi giocatori, non rimane che la possibilita' di dimostrare che, in situazioni societarie "normali", l'esito del Campionato sarebbe potuto essere ben diverso. Da scoprire, tra le altre cose, se "cavallo pazzo" Daddi verra' tenuto ancora ai box, per poi esplodere nella ripresa come avvenuto domenica scorsa.
Ultima annotazione: mi è stato riferito che sta per nascere, nonostante la situazione di disagio generale, un nuovo club di tifosi neroazzurri, considerata la presenza allo stadio nelle ultime partite in controtendenza con le medie degli altri anni. Si tratta dell' " Imperia Club Corpo dei Vigili Urbani" . Una presenza assidua nelle ultime uscite casalinghe della squadra del presidente Gagliano.
Forza Imperia...sempre !!!

2 commenti:

Otello Celletti ha detto...

Anto', è meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più!

vigilantes non dormientes ha detto...

Paletta e fischietto, presidente protetto