sabato 24 marzo 2012

Una giornata di ordinaria tifoseria


UNA GIORNATA DI ORDINARIA TIFOSERIA. Un racconto di Shunkmanitu Tanka.

“Ti dico che è il Putto!”
Era la terza volta che l'Alfista lo ripeteva.
Ci fermammo e scendemmo a controllare: aveva ragione.
Il Putto guardava smarrito la sua auto distrutta, noi guardavamo lui per accertarci che non si fosse fatto nulla.
Mi girai: sullo sfondo di quella scena, la finestra della stanza nella quale ero nato una sera di fine Maggio di 36 anni prima.
E pensare che la trasferta era iniziata alla grande: il campionato riprendeva dopo la sosta natalizia ed eravamo tutti così affamati di calcio da essere quasi incuranti del gelo pungente che si avvertiva già al luogo di ritrovo.
Il meteo, si sa, non è certo argomento di conversazione ultras, specialmente alla domenica mattina, e dopo un paio di birre nessuno rifletteva sulla possibile temperatura che avremmo trovato in quella piccola cittadina di fondo valle, tristemente nota per le condizioni climatiche siberiane che regalava ai visitatori in inverno.
Il viaggio trascorse allegramente, come al solito, ma l'arrivo allo stadio ci riporto bruscamente alla realtà: sceso dall'auto scivolai su un lastrone di ghiaccio e per poco non mi frantumai le ossa.
Salimmo in tribuna posizionandoci su di un lato, fianco a fianco con i pacifici vecchietti del luogo: non ho mai fatto parte di una spedizione scientifica in Antartide ma ho ragione di supporre che non possa fare più freddo di quanto ne facesse quel giorno.
“Eppure sono nato qui, dovrei esserci abituato!” ripetevo a me stesso fregandomi le mani per riscaldarle: sarà stato il fatto che venni via bambino o che non avevo più vent'anni ma la situazione non cambiava.
Durante una scampagnata un buongustaio cerca funghi, durante una passeggiata un cane cerca un albero, durante una trasferta un ultras cerca alcool. E' un istinto naturale, come quello delle api che sanno già dov'è il polline, e fu provvidenziale in tal senso l'intervento del Blacky con un barilotto di Paulaner che arrivava direttamente da Monaco di baviera.
Quel piccolo contenitore di latta sembrava magico, la birra continuava ad uscire a fiumi, una sorta di piccolo pozzo di S. Patrizio che mai fu più gradito in momenti come quelli.
Ma la birra, è notorio, scalda poco, così tra le due frazioni di gioco decidemmo per una spedizione al bar dell'impianto: fortunatamente la grappa, quella buona, è tradizione radicata nell'Oltregiogo e non manca mai di dare conforto ai poveri viandanti intirizziti.
L'incontro terminò e, opportunamente rifocillati, ci avvicinammo al parcheggio per riprendere la via di casa.
Fu allora che la notammo.
Non so come o perché ma nessuno fino a quel momento si era accorto che l'utilitaria del Putto ricordava molto l'autoarticolato di Tirzan nel film “Eccezzziunale veramente!”: la metà dalla parte dell'autista sembrava appena uscita dall'autosalone ma l'altra, quella dalla parte del passeggero, che incredibilmente non avevamo mai visto, pareva fosse servita da autobomba ad un militante di Al-Qaeda.
All' Alfista, sulle prime, salì un fiotto di fiele su per l'esofago: lui che versava ancora lacrime silenti, prima di addormentarsi, ripensando ad uno spigolo galeotto, là sulle colline, che aveva segnato indelebimente il suo nuovo acquisto.
Lo stupore, tuttavia, lasciò in fretta il posto alla derisione più crudele ma al Putto – com'è nel suo stile – non si inacidì il sangue: “non è un problema... E' sufficiente mostrare solo il lato buono!”.
Ripartì sorridente mentre noi ci intrattenemmo ancora qualche minuto.
Alla fine ci decidemmo ad imboccare il casello anche noi: poche centinaia di metri e comparvero i primi lampeggianti.
Il Putto aveva completato l'opera.

Shunkmanitu Tanka

6 commenti:

im1923 ha detto...

Ho le lacrime (ghiacciate) agli occhi: ho riletto tre volte il racconto e ogni volta lo stesso effetto... mi pare di vederlo lì... ahahahahaahahahaah

toscofanclub ha detto...

Bello ! Grande babbo,quando tempo che non ti si vede !

SANLORENZO ha detto...

Grande borlatore di portiere che eri! Che racconto,che ricordi,che freddo,che ghiaccio sull'A7!!! Sto piangendo dal ridere mentre leggo e ricordo! GRAZIE RAGAZZI,GRAZIE CAPELLONE X IL RACCONTO!

SANLORENZO ha detto...

...e comunque il Putto è stato anche la star nel giorno del borlo... Noi ravioli e vino,lui pullman doriano e treno! :-DDDDD

El Lobo ha detto...

Gran borlatore di portiere che ERO? Aspetta di comprarti una macchina nuova... ;-) Salutoni da Bassano del GRAPPA...

im1923 ha detto...

Più Del Grappa meno Del Gratta...