sabato 15 febbraio 2020

Sestri Levante-Imperia: la sfida


A 24 ore dal fischio d'inizio di Sestri Levante-Imperia, vorremmo fare alcune considerazioni.
LA DIRIGENZA
E' la partita più importante della stagione, probabilmente la più importante della gestione della Triade costituita da Fabrizio Gramondo, Fabio Ramoino e Daniele Ciccione, rafforzata (e non poco) in questa stagione, da Eugenio Minasso, colui che ha finanziato (direttamente e indirettamente) una campagna acquisti sontuosa.
Se adesso speriamo di poter rivedere, dopo 8 lunghissimi anni di anonima Eccellenza è, a mio avviso, merito principalmente se non esclusivamente suo.
Come si sentono ora che hanno capito cosa vuol dire creare una squadra competitiva? Immagino siano, come noi, al settimo cielo: perchè non lo hanno fatto una squadra fatto nelle stagioni precedenti, quando forse c'era anche meno concorrenza?

LA SQUADRA
L'assenza di Matteo Martelli e Luca Donaggio a mezzo servizio sono un problema, poichè sono due calciatori fondamentali per questa squadra.
I ragazzi di Alessandro Lupo (che domani dovranno tenere legato con una catena alla panchina) hanno dimostrato di avere qualità morali e tecniche per sopperire alle due (anzi una e mezza) assenze, potendo contare su un fuoriclasse che non ci capitava di avere da tanti anni. Ecco, a proposito di EC7, sappiamo che è un giocatore che si lega poco alle squadre dove gioca anche per motivi legati al suo lavoro, ma sarebbe cosa buona e giusta che la società si attivasse fin da subito per blindarlo per la prossima stagione. Che sia D o di nuovo (speriamo di no) Eccellenza, Edo è uno di quei giocatori che da solo ti garantisce tanti punti e sarebbe un delitto lasciarselo scappare.
Ha ragione mister Lupo quando si definisce orgoglioso per il clima che si è creato in città per questo "evento". In effetti erano lustri che non si viveva un'attesa del genere per una gara dei neroazzurri.
L'importante ora è che questo entusiasmo non vada sprecato. È una partita e come tale potrebbe andare bene, ma anche male.

IL CAMPIONATO
Il risultato è ovviamente fondamentale, se non decisivo: uscire indenni dal "Sivori" vorrebbe dire giocarsela fino alla fine, perdere sarebbe letale, perchè poi, al di là di quello che si sente dichiarare dagli addetti lavori, recuperare 4 punti a questo Sestri Levante sarebbe se non impossibile nelle restanti 9 partite.
Il pericolo, nel caso in cui dovesse andare male domani, sarebbe il contraccolpo psicologico nei ragazzi, ma sono convinto che, anche in quel caso, ci sarebbe ancora la possibilità di crederci, tutti insieme. Nella peggiore delle ipotesi non bisognerà mollare nulla e l'appoggio dei tifosi dovrà restare quello di questo periodo.
Ricordiamo infine che in ogni caso ci sarebbe un secondo posto da blindare perché gli accoppiamenti dei play off di quest'anno sono veramente intriganti con la prima gara contro la seconda del girone piemontese (speriamo non il Derthona) e poi, in caso di passaggio del turno, la seconda di uno dei due gironi lombardi. Trasferte sicuramente abbordabili e che potranno garantire l'appoggio di tanti tifosi ai nostri ragazzi.

I TIFOSI
Gli organi di stampa parlano in maniera esagerata di "esodo": con il pullman degli Ultras Imperia pieno e quello dei tifosi "normali" che, leggendo quel che c'è scritto, in questo mometo, sulla pagina facebook ufficiale dell'A.S.D. Imperia 1923, contava una ventina di adesioni, aggiungendo coloro che raggiungeranno il "Sivori" con mezzi privati, dovrebbero essere 150 massimo 200 i sostenitori imperiesi al seguito. Una cifra notevole in questo momento, dopo un decennio di delusioni, ma nulla a che vedere con le trasferte del passato. A mio avviso, il rapporto dovrebbe essere di 1 a 100, 1 tifoso ogni 100 abitanti di una città: Imperia conta 40.000 abitanti, quindi 400 potrebbe essere il numero di tifosi al seguito per poter parlare di trasferimento in massa.
Esodo era stato, come ha fatto notare un lettere del blog in un commento, quello del 1979 nel vecchio "Ferraris" di Genova quando erano presenti 5000 tifosi imperiesi (io ricordo di essere sul pullman numero 12!!!), ma anche in tutte le trasferte di quella magica stagione, con l'U.S. Imperia che aveva al suo fianco regolamente 200/300 tifosi, con punte superiori al migliaio in occasione delle altre gare di spareggio (a proposito, chiunque avesse fotografie di quegli spareggi, farebbe cosa graditissima a inviarmele a questo indirizzo email: storiaimperiacalcio@gmail.com).
Mitiche e oceaniche trasferte erano quelle dello spareggio ad Abenga nel 1993, a Loano e Orzinuovi nel 1994,  a Casale del 1996, quella a Novara nel 2000 e chissà quante altre me dimentico.
Comunque sia, come detto all'inizio, 150/200 persone a Sestri Levante, nel 2020 è tanta roba, ma non parlate di esodo.

LA LOCANDINA
Nelle ultime ore ci sono persone scandalizzate per la locandina definita "shock" presente sui social network levantini: se ci scandalizziamo per queste cose cosa dovremmo fare per molto peggiori nefandezze?
(p.s. "interessante" vedere rappresentata graficamente  l'A.S.D. Imperia 1923 con un Samurai con tanto di katana tra le mani)

Forza Imperia, conquista la vittoria, conquistala per noi!!!
(im1923 & portorino)

2 commenti:

Nik ha detto...

...per quanto riguarda la risposta alla prima domanda che diceva come mai la dirigenza non avesse rinforzato adeguatamente la squadra già negli anni scorsi...beh, la risposta è semplice: perchè non hanno mai avuto una forza economica alle spalle per sostenere adeguatamente una società calcistica (anche) a questi livelli. Quest'anno con l'arrivo di Lupo da Sanremo che ha portato con sè il giovane Minasso, papà Eugenio si è "casualmente" avvicinato alla società con tutto ciò che ne consegue...
I trettrè ci avevano già provato parzialmente con Muça negli anni scorsi ma la cosa non era andata come speravano...

Per Nik ha detto...

Sarebbe importante che, se è vero, come immagino, che il signor Minasso ha conoscenze importanti a livello imprenditoriale, al di là degli sponsor che nessuno di noi sa in quale maniera abbiano contribuito alla causa, cercasse di coinvolgere più persone nella gestione sportiva perché è chiaro che una eventuale serie D ha costi di gestione importanti per "un uomo solo al comando" a meno che questo non fosse davvero un imprenditore importante, col solito rischio però che, mollato lui, crolli tutto il castello di carte. Ci vuole insomma la collaborazione di tanti se vogliamo continuare a vedere buon calcio e buoni giocatori. Il pubblico è l'entusiasmo, come si vede, arrivano di conseguenza.