Il destino dell’Imperia Calcio si gioca – ancora una volta – lontano dal rettangolo verde. Mentre dalla Covisod si attende il via libera per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, (dovrebbe, salvo sorprese, trattarsi di una formalità), il vero ostacolo resta la costruzione della rosa. Un problema che non è solo tecnico, ma soprattutto economico: servono fondi, idee e figure solide per garantire alla squadra un futuro credibile. La nuova 'sede operativa' del club parrebbe essersi spostata simbolicamente (ma non troppo) da piazza d’Armi a viale Matteotti, nell’ufficio del sindaco Claudio Scajola. È lui, di fatto, il punto di riferimento attorno al quale si stanno muovendo le pedine. A far capo al primo cittadino affiancato in questa avventura dal presidente del consiglio comunale Simone Vassallo, ci sono Fabio Ramoino e Giancarlo Riolfo. Proprio quest’ultimo, tecnico di lungo corso, potrebbe diventare il vero uomo-chiave del progetto: per lui si profila, infatti, se gli incastri andranno a posto, un doppio ruolo da allenatore e direttore generale, in stile 'Sir Alex Ferguson'.
Nel frattempo, questa mattina si è registrato un primo segnale concreto: un incontro con l’immobiliarista savonese Dario Biato, che ha presentato un piano marketing per sostenere economicamente il club. Se il progetto dovesse essere giudicato sostenibile, potrebbe rappresentare una spinta spinta importante per l’avvio operativo della nuova stagione, terribilmente in ritardo. Parallelamente, il presidente Fabrizio Gramondo che detiene la maggioranza delle quote, quindi, il potere decisionale è nelle sue mani, porta avanti contatti con un’altra cordata, che avrebbe come figura di riferimento l’ex tecnico Paolo Cortellini.
Intanto, sul fronte sportivo arriva un piccolo ma significativo segnale positivo: pare, infatti, che Nicholas Costantini, dato in partenza verso la Virtus Sanremese, resterà a Imperia. Una scelta che, se confermata, potrebbe indicare una ritrovata fiducia nell’ambiente e nelle prospettive del club neroazzurro. L’orizzonte, comunque, resta incerto, ma la volontà politica e l’interesse di alcuni imprenditori locali (si parla anche della costituzione di una nuova società che potrebbe rilevare sul pulito il titolo sportivo dall'attuale Imperia) che sembrano esserci. La partita vera, però, adesso, è fuori dal campo.
15 commenti:
Intanto l'Oneglia dopo la fusione con l'Imperiese sta facendo grandi cose. In primis "pubblica" cosa a noi sconosciuta...campagna acquisti di tutto rispetto per la categoria, laveranno la roba ai giocatori (altra cosa a noi sconosciuta), partnership con la Nike e oggi hanno lanciato pure l'inno ufficiale della squadra: "DAGGHE INEJA". E come già detto in passato..."che poi non è difficile!!!" Belli i tempi di: avanti coi carri! Dio perdona l'Imperia no...ecc
Ecc...
I puffi restano alla brava gene…..
Chiacchiere tante fatti zero
Quello che sta facendo l'Oneglia in confronto ai dodici disgraziatissimi anni con i 2+1 è fantascienza, sia a livello organizzativo che di comunicazione anche se su quest'ultimo punto non ci voleva molto per fare meglio.
Da quando è stata realizzata la porcatella (o porcatona) dello sport, il sindaco si dà da fare per trovare una soluzione. Una fine ingloriosa dell'Imperia metterebbe in primo piano la scellerata, assurda, disastrosa operazione realizzata con i fondi del PNNR, passata praticamente sotto silenzio.
ciclicamente ritorna il grande bordello, me questi personaggi non possono minimamente competere con quelli della prima stagione......
Bastano idee, persone e buona volontà!
Affidano il marketing a società esterne senza mai guardare prima in casa. E’ già da fuori fa più notizia più cool.
Incompetenti.
Il marketing era incassare direttamente le quote con la borsetta e mettersi all’ingresso dello stadio ad incassare il prezzo dei biglietti.
Che pena….
Non mi sembra che i 3 imperiesi che gestiscono da anni la nostra società brillino per intelletto e competenza...
Capperi, mi hai fatto ritornare in mente il Presidentissimo Gramondo al botteghino con il Varese a staccare biglietti ingolosito a palla per gli euro che incassava. L'Imperia è per loro una mucca da mungere. E purtroppo, scene viste dal vero come queste, fanno passare come ridicole le dichiarazioni da martiri e vittime a livello economico che il presidente pluridimissionario rilascia di tanto in tanto in merito ai sacrifici che fanno per portare avanti la società. Addirittura ha dichiarato che bisogna ringraziarlo. Ma ringraziarlo di che, vista la situazione ridicola, disastrosa, vergognosa e min fermo qui in cui ha trascinato la vecchia Imperia.
Una vera pena.
Il peggio di tutti é il +1.
Grazie Gramondo non mollare
La differenza con l'Albenga è che qua andiamo a bagno con gli imperiesi mentre loro sono andati a bagno con faccendieri
Penso anche io che alla fine tutto sto interessamento il sindaco lo ha per mascherare la porcata della cittadella dello sport
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