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venerdì 13 novembre 2009

La mandrakata: variazione


Qualcuno me l'aveva segnalato qualche giorno ed ho aspettato l'ufficializzazione della F.I.G.C. prima di comunicarlo a tutti i concorrenti de "La mandrakata": il primo ammonito di sabato scorso è Brancatisano e non Raguseo.
Ad aver pronosticato il cartellino al difensore nerazzurro erano stati epascal, rob, s.p., mattew the boy, el lobo e celestino. A trarne vantaggio è proprio quest'ultimo che aveva giocato il jolly e pertanto aggiunge ben 6 punti alla sua già ottima classifica e fugge via.
Questa, infatti, la nuova graduatoria:
31 punti: celestino
24 punti: epascal
20 punti: gila
19 punti: fantomas, toscofanclub, rob
17 punti: act, forza imperia sempre
16 punti: el lobo
14 punti: mattew the boy, s.p.
13 punti: im1923
8 punti:
master

1 commento:

Anonimo ha detto...

MANIFESTAZIONE

di Luca Monaco
ROMA (13 novembre) - I laziali spalla a spalla con i romanisti. Gli juventini al fianco degli interisti. E poi i genoani, insieme ai rappresentanti di 130 curve d’ Italia. Dalle piazze più blasonate della serie A, fino ai campi della serie D. Sabato mattina le rappresentanze di quasi tutti gli ultrà italiani sfileranno insieme a Roma, da piazza dell’Esquilino fino alla Bocca della Verità, per dire ancora una volta: «No alla tessera del tifoso».

“No” a quella che considerano una misura anti-costituzionale. Ed è proprio per questo che sabato, al termine del corteo, davanti alla Bocca della Verità, sarà lanciata una controproposta all’opinione pubblica e al ministro dell’Interno Roberto Maroni. Non un rifiuto aprioristico e incondizionato dunque, ma una vera e propria riformulazione della normativa. Ecco di cosa si tratta. Non solo slogan.

L’oggetto della protesta è quanto stabilito dall’articolo nove della legge 41 del 2007 (la legge Amato) che ad oggi vieta a chiunque abbia subito un Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) o una condanna in primo grado per reati da stadio di poter accedere alla Tessera del tifoso, strumento che dal 1 gennaio prossimo sarà indispensabile per poter acquistare i biglietti delle gare in trasferta.

La rivisitazione della norma, ad opera del pool di legali vicini agli ultrà (Lorenzo Cantucci e Giovanni Adami tra gli altri), prevede invece che l’accesso alla Tessera del tifoso resti vietato esclusivamente ai soggetti attualmente sotto regime di Daspo, e ai tifosi condannati negli ultimi cinque anni per reati da stadio, purché nello stesso periodo non abbiano gia scontato interamente o anche solo parzialmente la diffida. «Altrimenti, con la normativa attuale, un soggetto diffidato in attesa di giudizio di primo grado, qualora venisse condannato dal giudice, rischierebbe di vedersi negato a vita l’ingresso allo stadio».

In sintesi, secondo tale formulazione, chi ha già scontato la propria pena deve poter tornare sugli spalti. Perché, dicono gli ultrà, «è la Costituzione che richiede questa modifica, non solo noi». Il corteo. L’appuntamento è fissato dunque per le 10 di sabato mattina in piazza dell’Esquilino. Da lì partirà il corteo che si snoderà per le vie di Roma prima di approdare alla Bocca della Verità. «Sono attese circa 10mila persone» dicono esponenti della curva sud di Roma, che annunciano la presenza di alcuni esponenti politici. Ci saranno quasi certamente: Paolo Cento (Sinistra e Libertà), il consigliere del I° municipio di Roma, Mario Staderini (Radicali), e Alfredo Antoniozzi, assessore al Patrimonio del Campidoglio.
«Tutti i ragazzi uniti, non saranno mai sconfitti». E’ lo slogan dell’evento. Una frase che sintetizza il percorso di lotta alla card iniziato nel luglio scorso, concretizzatosi attraverso una prima grande riunione nella Capitale, il 5 settembre scorso allo Spazio Roma di Tor di Quinto, passando per altre forme di protesta, come le curve vuote e i manifesti che da mesi campeggiano sui muri di tante città italiane. E molto probabilmente quello di sabato non sarà l’ultimo atto. Perché nonostante la recente richiesta della Lega Calcio al ministero dell’Interno di posticipare alla prossima stagione l’entrata in vigore della carta «noi – dice un esponente della curva romanista – continueremo a lottare fino ad ottenere la modifica dell’articolo nove».

Oltre i colori. E c’è da crederci, visto che sabato, in barba alle più acerrime rivalità, tifoserie che si sono letteralmente date la caccia per decenni, sfileranno insieme, senza sciarpe né altri simboli di sorta per garantirsi un diritto comune a tutti gli altri cittadini italiani, quello di poter essere riabilitati una volta scontata la propria pena. Gli assenti. Una lotta trasversale, condivisa da nord a sud del Paese, anche se le tifoserie di estrema sinistra e le frange ultrà più radicali e restie a mettere da parte le vecchie ruggini, pur condividendone i contenuti, probabilmente sabato non prenderanno parte al corteo.