"Siete la Riviera dei Fiori che usa le maglie e il nome sacro dell'Imperia"

lunedì 2 novembre 2009

Piccolo saggio di psicologia del Dr. El Lobo


L'antropologo francese René Girard lo chiama “desiderio mimetico”.Si tratta dell'imitazione di gesti, frasi e comportamenti che vediamo in un altra persona. Leggiamo un breve stralcio di questa teoria...
Chi imitiamo esattamente? I tipici modelli che si presentano nella vita di un uomo sono per esempio i genitori, il miglior amico, il leader del gruppo, la persona amata, un politico, un cantante, una guida spirituale o anche la massa in generale.Perché imitiamo gli altri? Il nostro desiderio è sempre suscitato dallo spettacolo del desiderio di un altro per il medesimo oggetto: la visione della felicità dell'altro suscita in noi (che ce ne rendiamo conto oppure no) il desiderio di fare come lui per ottenere la stessa felicità, o, ancora più intensamente, suscita in noi il desiderio di essere come lui. Al di là dell'oggetto, è il modello (che Girard chiama «il mediatore») che attira e la "Mediazione" è la relazione imitativa (mimetica) che si stabilisce tra il soggetto e il suo modello (mediatore). La mediazione è interna quando il mediatore è reale e allo stesso livello del soggetto. In questo caso, se l'oggetto conteso non è condivisibile, il mediatore si trasforma in rivale e in ostacolo per l'appropriazione dell'oggetto, il cui valore aumenta agli occhi dei competitori man mano che la rivalità cresce. Questo universo di relazioni è descritto nei romanzi di Stendhal, Flaubert, Proust, Dostoevskij.
E' una fase fondamentale dell'apprendimento di un bambino, che, ad esempio, ripete le parole ascoltate dai genitori ed impara così la propria lingua madre ma nell'adulto può arrivare addirittura ad essere patologico...Chi, purtroppo, è già negli “anta” (leggi il sottoscritto e quel vecchio pelatone di IM1923) ricorda il ruggente periodo a cavallo tra gli anni '70 ed '80 ed un paio di pellicole che lo segnarono in modo indelebile: “La febbre del sabato sera” e “Stayin' alive”, il cui protagonista era il ballerino Tony Manero, impersonato da un giovane John Travolta. Furono affaroni d'oro per le discoteche kitsch dell'epoca, piene di luci stroboscopiche e sfere a specchio.
Che c'entra tutto questo con il “desiderio mimetico”, direte voi?
Ve lo spiego subito...All'epoca molti giovani si abbigliavano come il divo americano: vestito bianco, camicia azzurra con il colletto a grandi punte, scarpe di vernice, e cercavano di ripetere le movenze dell'attore con precisione maniacale, sui ritmi dei Bee Gees, allo scopo di far colpo sulle ragazze.
Il senso di insicurezza e di inadeguatezza veniva sublimato con il comportamento mimetico: imitando John Travolta, un modello già provato e funzionante, si sperava di “acquisirne” il successo, non si poteva fallire.
Al giorno d'oggi, poi, si sente di casi addirittura peggiori.
Un'indagine condotta nel 1998, negli Stati uniti, ha rivelato che oltre 15.000 ragazze sotto i 18 anni è ricorsa alla chirurgia plastica per assomigliare alla bambola Barbie.
Nileen Namita, una casalinga inglese di 49 anni si è sottoposta a 50 interventi per assumere le sembianze (udite, udite...) della regina egizia Nefertiti.
Il drammatico risultato, spesso, è di deformi caricature che anziché attrarre suscitano ripugnanza.
Se andiamo a ben guardare, le uniche imitazioni che riescono bene sono quelle create di proposito, per far ridere: chi non si è sbellicato di fronte ad Alighiero Noschese che faceva il verso a Kissinger, a Gigi Sabani che salutava con il tipico “allegria!” di Mike, ad Alfredo Papa nei panni di Don Vito Corleone o a Dario Ballantini, insultato ad una manifestazione studentesca in quanto scambiato per il “vero” ministro Maroni?
Non c'è niente fare ragazzi, quelle vere, originali e genuine sono sempre le cose migliori... Meditate...
El Lobo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Luca da Genova: tutto ciò è consolante. Iniziavo a credere che fossero crisi senza senso. Invece trovare una spiegazione scientifica dà un senso di sollievo...e se nella terapia sono previsti L.S.D. siamo a posto, visto che se li trova in casa!!
P.S.: la sigla sta per Latte e Suoi Derivati...forse, però, un mondo di fiorellini potrebbe essere riposante per povere menti stressate...

im1923 ha detto...

potremo titolare questa tesina: "Da Tony Manero a Marco Vaquero"...

puntino importante ha detto...

Eheh...grande Lobo!!!

Scusate devo dirvi una cosa...ho fatto un passo per vedere cosa avevano da dire oggi i cari amici della p..r..o.., e letto il titolo di questo post http://debora1995.altervista.org/wlnuke/modules.php?name=News&file=article&sid=352
sono impazzito dal ridere...finalmente lo hanno capito anche loro!!!

SI PERDONO PUNTI IMPORTANTI!!!
AHAHAH...noi e un anno che glielo diciamo!!!