O con noi, o contro di noi!

Torno a parlare di quanto è successo durante e dopo la gara con la Lavagnese, dicendo quella che è la mia personale opinione.
L'animata discussione tra alcuni giocatori e parte dei ragazzi della Curva Nord è evidentemente solo frutto, a mio avviso, della mancanza cronica di una dirigenza. Perché se siamo arrivati a questi punti non è certo per colpa di quei ragazzi che, per loro sfortuna, in questo momento indossano i nostri colori, né tanto meno di chi quei colori li sostiene da una vita. E' stato, sempre a mio avviso, un malinteso, o meglio una discussione inutile tra vittime, nella quale chi ha detto prima della gara, nel corso della settimana, certe frasi, poteva tranquillamente evitare di pronunciarle. “Domenica ne prendiamo 6 apposta!”: questa, più o meno, l'infelice frase pronunciata che, dopo il fulmineo gol subito, ha scatenato poi la contestazione. Perché, visto l'inizio della gara, coi nostri simili a dei fantasmi, è stato facile, facilissimo, fare uno più uno.
Da qui è poi iniziato l'effetto domino, con lo scambio reciproco di accuse ed insulti, che si è protratto per almeno venti minuti ed è poi proseguito nel dopo partita.
Per cercare di ricomporre i cocci, Lorenzo Mazzeo ha avuto il coraggio e l'intelligenza di portare la sua squadra sotto la Curva Nord, ma chi più di altri si era distinto negli insulti, ha pensato male di evitare il confronto, che sarebbe stato duro, ma bene o male civile. Ed invece il giocatore in questione, ha pensato bene di tornare in fretta e furia negli spogliatoi, per poi uscire dallo stadio all'interno di un'ambulanza... la speranza, per lui, è che il medico curante all'interno dell'ambulanza non fosse il Dottor Cipollino, perché altrimenti...
Sappiamo tutti le condizioni nelle quali si trovano i ragazzi che indossano i nostri colori, sappiamo tutti con che esseri hanno a che fare: esseri non umani, esseri senza scrupoli, senza vergogna, senza alcuna dignità, che si nascondono dietro false promesse, che tramano di nascosto, che umiliano loro e noi.
Nessuno vi obbliga a restare, credo: alcuni di voi se ne sono tornati a casa: vedi Francesconi ed Egnakou; Marsiglia e Vona sono fuori non so perché, si dice per scelta tecnica, ma non mi convince molto come scusa. Prima di loro una ventina di altri, anche se con modalità differenti.
Se un bel giorno uno, due, tre, venti di voi decidessero di mollare la bagnarola che affonda, nessuno avrebbe il coraggio e la stupidità di fargli alcun appunto.
Quello che, con la morte nel cuore, ora mi auspico e vi suggerisco, è che, in occasione di una delle prossime gare vi fermiate in mezzo al campo, incrociate le gambe e vi sediate a metà campo: un messaggio chiaro a tutto il mondo calcistico nazionale “Stop! Non giochiamo più! Ad Imperia ci stanno trattando come delle merde!”. Subito dopo l'inevitabile triplice fischio arbitrale, tutti sotto la Curva Nord a lanciare le loro maglie nerazzurre a chi quei colori li ha addosso come una seconda pelle: sarebbe un gesto bellissimo, una dimostrazione di grande dignità da parte vostra e di riconoscenza nei nostri confronti. Sono certo che avreste dal sottoscritto e da tutto lo stadio, l'applauso più grande che tutti noi abbiamo mai tributato ad una squadra nerazzurra.
Ma se volete continuare la vostra avventura con noi, se non potete andarvene, allora basta sparare stronzate e pensate solo ad allenarvi e giocare, con la vostra dignità ed i vostri limiti tecnici.
La Curva Nord non si è quasi mai rivoltata contro chi ha indossato i nostri colori: ricordo la rivolta popolare in occasione della pastetta pasticciata nella gara contro la Pro Belvedere Vercelli lo scorso anno o le legittime contestazioni a calciatori indegni come Calabria, Perrella, Giuntoli e pochi altri.
Quindi, non so se domenica ci sarà una squadra che scenderà in campo a Rivoli: in ogni caso, patti chiari ed amicizia lunga, ragazzi. Non prendete per il sedere chi vi ha sempre portato rispetto!
Quanto ai veri colpevoli, combattiamoli insieme.