"Siete la Riviera dei Fiori che usa le maglie e il nome sacro dell'Imperia"

venerdì 30 luglio 2010

La mattanza


Nella riunione del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti svoltasi ieri nella sede di Piazzale Flaminio a Roma, sono state ammesse alla Serie D 2010/2011 156 società con le seguenti esclusioni: Igea Virtus, Pro Sesto, Noicattaro, Vico Equense, Casoli, Cecina e Domegliara (che non hanno fatto richiesta di iscrizione), Pianura e Valdelsa Colligiana (che non hanno presentato ricorso avverso le contestazioni della CoViSoD mosse nei termini previsti dalle procedure di iscrizione al campionato), Gaeta e Bojano (con delibera del Consiglio Direttivo LND a seguito del parere negativo della stessa Commissione)
Il "bagno di sangue" continua, dopo quello della settimana scorsa... dove andremo a finire?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

I nomi che leggo nella "mattanza" sono di alcune squadre che in anni "buoni" han dilapidato in ingaggi folli e super squadroni ingenti somme.. che poi finite.. han fatto fare la fine triste che oggi leggiamo. Bisogna tener conto che il calcio minore d'oggi (e per minore si intende tutto quello che non è Champions), vive di "fiammate" si vince la C.. stadio pieno, poi bastano un paio d'anni di mezza classifica, o una retrocessione, uno sponsor che manca.. e si .. fallisce. Ma come fa il Barca ad avere mezza squadra del settore giovanile e noi per fare una D dobbiamo prendere gente da tutta italia? Come si fa a dare 2000 euro al mese in promozione o a fare 5 allenamenti a settimana? Poi non si "dura".. che ne pensate?

dilettanti allo sbaraglio ha detto...

Non si può che essere daccordo con te. 2/3.000 Euro al mese, magari ovviamente spesati per quanto riguarda eventuali affitti, è uno stipendio che, a rigor di logica dovrebbe essere pagato in seconda divisione. Dopotutto sei (per quanto professionista) pur sempre un dipendente del quarto livello del calcio nazionale per cui come c***o è possibile che devi prendere 10.000 euro al mese? Qui si è perso il lume della ragione. Ci sono giocatori più che modesti che in serie D e addirittura in Eccellenza vivono con quello che guadagnano giocando e allenandosi, poverini, ben 5 giorni a settimana per ben due ore al giorno. Ma non dovrebbero essere dilettanti? Com'è che la maggior parte della gente comune campa lavorando 40 ore a settimana con meno di 1.500 euro al mese? Se ti piace giocare a calcio, ma non sei un fenomeno, lavori come tutti gli altri e poi alla sera ti alleni per due ore. Tanti sport più massacranti del calcio (vedi pallanuoto per esempio) vedono atleti che lavorando sono costretti ad allenarsi alla sera. Lo fanno per passione e quello che percepiscono integra quello che guadagnano con il loro lavoro che, non dimentichiamolo, dovrà essere quello che darà loro da vivere finita l'attività agonistica. Per forza poi succedono sti casini. Non ci sono sbocchi. L'unica via di uscita è lavorare con tecnici validi e che non guardino in faccia a nessuno nei settori giovanili dove emerga davvero chi è bravo, ma non chi è figlio di tizio o caio e allora forse si potrà riuscire a limare i costi. Altrimenti meglio chiudere e farsi una sana partita a bocce..........

Marco ha detto...

(1 anonimo.. continua)
La formula dev'essere per evitare sofferenze e fallimenti:
1 - massimo 3 allenamenti fino alla serie D (esclusa)
2 - fino alla D massimo 2 giocatori di provenienza fuori regione
3 - in D obbligo di schierare meno giovani ma residenti in regione e provenienti da settori giovanili propri o limitrofi
4 - controlli fiscali sulle società per evitare giri strani e avventurieri

gianbo ha detto...

Non voglio fare l'anti-moralizzatore, (mi sembra che il blog ne sia gia' provvisto...) pero' sull'argomento appena esposto mi piacerebbe dire la mia, per ravvivare un po' la discussione, ma senza voler difendere la categoria a cui ho appartenuto per tanti anni, e che, visto l'incedere delle stagioni, prima o poi lascero'.
Quello scritto nei due post iniziali è condivisibile, almeno da parte mia. Il calcio, obbiettivamente, si è gonfiato un po' troppo. Il sig. Lori, presidente del Mantova appena defunto, a Natale 2009, invece di pagare le tredicesime ai dipendenti delle sue fabbriche, ha destinato il capitale al pagamento dei giocatori, in quanto rischiava una penalizzazione. La Roma, nonostante il debito ritenuto "incontrollabile" continua a fare mercato senza cedere i pezzi migliori per abbattere il monte ingaggi e appianare un po' il debito. Ci sono tantissimi esempi a grandi livelli e purtroppo influenzano le scelte economiche di tantissime squadre dilettantistiche. Il tutto si traduce in : rimborsi fuori mercato, campagne asquisti faraoniche e grossi buchi nell'acqua.
Giustamente ci si chiede come faccia un giocatore di promozione a guadagnare 2/3 mila euro al mese.
Io, invece, dico: come fa un giocatore di promozione a chiedere 2/3 mila euro al mese, specie se a doverteli dare, in molti casi, sono personaggi alquanto loschi?
Il risultato è che un giocatore forte chiede di piu', un giocatore medio chiede come quello forte e quello scarso pretende anche lui un rimborso. Alla fine della stagione poi si scopre che quello pattuito non è proprio quello percepito...pero' i giocatori l'anno successivo si renderanno disponibili di nuovo allo stesso "giochetto".
Io sono dell'idea che il rimborso debba essere "calmierato" , dando piu' spazio a incentivi in caso di obbiettivi raggiunti (vittoria campionato, salvezza, gol, presenze ecc.) e ripristinando i "premi partita", ormai caduti in disuso. In questo modo i giocatori sono piu' stimolati, partecipando attivamente agli allenamenti e dando tutto alla domenica e si eviterebbero tante "pastette" di fine campionato.
Le societa', dal canto loro, avrebbero la possibilita' di spendere molto meno in caso di annate no, mentre in caso di raggiungimento degli obbiettivi i premi vari sarebbero tranquillamente coperti da maggiori incassi (botteghino in alcuni casi, sponsor nella maggioranza) e dalla possibilita' di "far salire sul carro" qualche nuovo dirigente con portafoglio.
Sulla questione allenamenti, io penso che piu' ti alleni e meglio è...in fondo ci sono molte persone che vanno in palestra o in piscina tutti i giorni e sono costretti a pagare la retta ...

Siamo tutti moralizzatori... ha detto...

In questo caso, fai il moralizzatore...Chi ti scriverà contro sarà...un'anti-moralizzatore...
Anche l'operaio, in fabbrica, prende il premio partita, se lavora di +....Ancora grazie se al suo posto non mettono una macchina...
Io, fossi stato un'operaio di Lori, andavo allo stadio e facevo sequestrare l'incasso...
Presidenti come Lori (& affini)? No, grazie.......

Marco ha detto...

Gianbo hai detto cose sacrosante. Sugli allenamenti la mia era una regola "provocatoria" che potrei modificare "obbligo di allenamenti serali" fino alla serie D, per evitare che sin dalla promozione si prendano persone che si allenano alle 15,30 perchè se quello è l'orario.. poi bisogna pagare stipendi e non rimborsi.

gianbo ha detto...

X siamo tutti moralizzatori: ho citato il caso del presidente Lori (pensa che compro' il Mantova proprio alla fine della stagione che ci giocammo contro...) come esempio negativo.
Riguardo i premi partita, non mi sembra di aver detto una cosa tanto abominevole. In moltissime aziende, se il fatturato è alto, vengono dati i premi di produzione, oltre a tredicesima e quattordicesima. Se invece lavora di piu', come dici tu, prendera' lo straordinario.
Comunque, tengo a precisare che il mio intervento era finalizzato solo a tenere viva questa discussione che reputo molto interessante.