Mario Pisano: "“Non sono un tipo incline alle emozioni, tanto che vivo male anche le vittorie. Grande responsabilità sicuramente, che ti dà la forza di lavorare nel modo giusto. La responsabilità di dover rappresentare una squadra così importante, con una storia così importante.
Abbiamo un gruppo importante, all’interno del campionato di Eccellenza. La responsabilità c’è tutta.
L’obiettivo di questa stagione è vincere tutte le partite. Vediamo quante ne riusciremo a vincere. La differenza sarà il lavoro.
Vogliamo fare le cose fatte come si deve, creare un gruppo sano, solido, forte, che sappia andare oltre le difficoltà. Dal calcio alla vita personale, al lavoro, a tutte le situazioni che ci troviamo , andare oltre le difficoltà è un qualcosa che deve entrare in testa in tutti noi. L’obiettivo è questo, è ovvio.
L’avversario che temo? L’Imperia. Non ho ancora preso la squadra in mano, non credo sia corretto nominare altri avversari.
Ci sono mille fattori all’interno di un campionato, voglio lanciare un segnale che in questo campionato la squadra deve pensare solo a se stessa. Fare le cose nel modo giusto e andare oltre le difficoltà.
Se faremo questo non dovremmo temere nessuno. Il confine è molto sottile, puoi vincere con tutti e puoi perdere con tutti.
È venuta fuori questa voce che io volessi allenare l’Imperia. Non l’ho mai sbandierata, perché non sarebbe stato corretto per i calciatori e i colleghi.
Quando la società mi ha contattato e mi ha proposto il progetto, immaginate la soddisfazione di dover collaborare con dei dirigenti che hanno fatto il mio lavoro.
Arriviamo al 31 luglio con la rosa fatta e questo è sicuramente grazie a loro.
Quando hai la fortuna di fare parte dell’Imperia ti da qualcosa di più. Sanno che quella maglia ti dà qualcosa in più. Ci sono giocatori che hanno mollato impegni già presi per rispondere alla chiamata dell’Imperia.
Non giocare al "Nino Ciccione" non è un aspetto che mi preoccupa particolarmente, alla fine sarà solo per noi e come per gli avversari. È normale che sarebbe stato molto più bello giocare al "Nino Ciccione", perché è la storia dell’Imperia.
Questa è la situazione, bisogna andare oltre le difficoltà. Dobbiamo pensare a trovare delle soluzioni.
Riguardo la possibilità dell'ingresso in società di Simone Marinelli con il possibile arrivo sulla panchina neroazzurri di mister Pietro Buttu, la società è stata onestissima con me e lo apprezzo tantissimo. Poter contare su persone che hanno fatto questo lavoro prima di me è un aspetto importantissimo.
Non ho niente da dire, nel calco queste cose succedono. Con me sono stati chiari, c’è stato il rischio che potessi rimanere ‘fregato’. Pazienza, l’ho accettato. Se fosse andato così sarei stato felice di essere mandato a casa da imbattuto, sono cose che succedono. Non puoi fare niente.
Ho aspettato il mio momento, ora bisogna guardare al futuro piuttosto che al passato.
Un messaggio ai tifosi dell’Imperia? Cercherò di trasmettere l’importanza di questa maglia a tutti i giocatori.
Non posso promettere risultati, ma sicuramente promettò impegno, serietà e dedizione a costo di lasciarci tutte le energie.
Cercherò di fare in modo che la gente si innamori della squadra. Le chiacchiere le porta via il vento, saranno il campo e i risultati a dover parlare”.