Detta ieri la mia personale opinione sul quadro psicologico della squadra giallo nera, passo ad analizzare l'attuale quadro tecnico della squadra.
5 allenatori cambiati in 8 mesi sono un record impossibile da emulare: é facile immaginare che il senso di stordimento e stordimento sia stato sempre evidente nello spogliatoio, con continui cambi di modulo e di formazioni.
La squadra é a pezzi fisicamente: gli avversari corrono di più e arrivano prima sui palloni perché, assai probabilmente, una volta tornati dalla Val Vigezzo, i reduci del ritiro pre Campionato ed i nuovi arrivati, non hanno mai fatto dei “richiami” ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Domenica ho sentito addirittura delle persone che salutavano con entusiasmo il ritorno in panchina del tecnico brasileiro Enselmi, col quale, a loro dire, avevamo raccolto tanti punti e disputato le migliori prestazioni stagionali: vero solo in parte. Indubbiamente la vittoria col Voghera all'esordio ed il pari di Alessandria sono le due partite che ricordo con più piacere, ma é bene ricordare che in quella squadra c'erano due giocatori fondamentali, due pilastri che non ci sono più: Gianluca Bocchi, un pilastro del centrocampo, l'unico in grado di recuperare palloni e riproporre l'azione offensiva; e Laurent Gorretta, l'unico fuoriclasse della squadra, l'unico in grado di fare la differenza e mettere, con un passaggio, l'uomo davanti alla porta.
Aggiunti i benefici effetti della preparazione svolta da Guglielmo Bacci e l'entusiasmo di tutto l'ambiente, ecco il perché dell'iniziale partenza sprint della squadra nerazzurra e la fortuna di Enselmi. Ora Giambo e Lorentino non ci sono più, e non sono stati rimpiazzati da nessuno... e voilà, la merda é servita.
Da allora il declino é stato inevitabile: gli infortuni continui di giocatori ormai a fine carriera (accentuati dalla mancanza di una struttura medica alle spalle, in grado di curarli); la mancanza di esperienza del portiere, alla prima stagione da titolare in un Campionato; una difesa colabrodo, la seconda peggiore del Campionato, perennemente in difficoltà; un centrocampo senza un uomo in grado di dettare i tempi ed uno in grado di recuperare palloni; un attacco che è sempre fisicamente sovrastato dalle difese avversarie (Iannolo, Chiarlone e Cuneo, sono tre puffetti).
Eppure questa squadra ha mascherato i suoi limiti, aiutata dalla pochezza del torneo: ora, quando il gioco si sta facendo duro, i nostri hanno mollato la presa.
Un altro limite, che tecnico non é, ma che alla fine farà la differenza, è la nota a tutti mancanza di peso della Società nerazzurra, che permette a tutti gli arbitri di fare quel che gli pare indisturbati; e poi, l'incapacità e l'impossibilità di fare quegli squallidi accordi di fine stagione che portano poco onore ma qualche fondamentale punto (andatevi a vedere gli ultimi risultati di squadre come la Pro Belvedere, protagonista di quella indimenticabile grande beffa al Ciccione)... le pastette sono iniziate da qualche domenica e le squadre piemontesi sono maestre in questa pratica.
Il calendario ci propone quattro gare tutte ad alta tensione: la proibitiva trasferta di Casale, con i locali che sicuramente non ci faranno sconti; il derby contro un Savona che ha poco da chiedere a questo torneo, ma nelle cui fila c'è un allenatore e giocano calciatori che, per un motivo o per l'altro, hanno dei conti in sospeso con noi, ma soprattutto con la nostra dirigenza; il drammatico spareggio esterno contro il Casteggio Broni, la vera sfida decisiva del torneo, che si giocherà a pochi km da quella Fiorenzuola che evoca tetri ricordi con protagonista la famiglia del master; ed infine il Giaveno in casa, all'ultima di Campionato, l'altrettanto decisiva partita finale, quella del dentro/fuori, quella che per tradizione non vinciamo mai.
Ma il vero limite della squadra é quello analizzato nel post precedente: la nostra squadra, motivata a dovere (e per motivata intendo chiaramente dire, “rimborsata... e soddisfatta...”) sarebbe in grado di scamparla.
Purtroppo, ho pochissime speranze che questo avverrà e sono rassegnato al peggio: un pronostico? La testa dice retrocessione sicura, probabilmente diretta... il cuore, il vecchio cuore nerazzurro, spera in un colpo di coda finale, un miracolo sportivo, da parte di ragazzi che da mesi li stanno facendo. Sarebbe un dono grandissimo a chi li ha sempre difesi e sostenuti, ed una medaglia da apporre al proprio petto con orgoglio... alla faccia di chi, invece, fugge con ignominia alle proprie responsabilità.
5 allenatori cambiati in 8 mesi sono un record impossibile da emulare: é facile immaginare che il senso di stordimento e stordimento sia stato sempre evidente nello spogliatoio, con continui cambi di modulo e di formazioni.
La squadra é a pezzi fisicamente: gli avversari corrono di più e arrivano prima sui palloni perché, assai probabilmente, una volta tornati dalla Val Vigezzo, i reduci del ritiro pre Campionato ed i nuovi arrivati, non hanno mai fatto dei “richiami” ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Domenica ho sentito addirittura delle persone che salutavano con entusiasmo il ritorno in panchina del tecnico brasileiro Enselmi, col quale, a loro dire, avevamo raccolto tanti punti e disputato le migliori prestazioni stagionali: vero solo in parte. Indubbiamente la vittoria col Voghera all'esordio ed il pari di Alessandria sono le due partite che ricordo con più piacere, ma é bene ricordare che in quella squadra c'erano due giocatori fondamentali, due pilastri che non ci sono più: Gianluca Bocchi, un pilastro del centrocampo, l'unico in grado di recuperare palloni e riproporre l'azione offensiva; e Laurent Gorretta, l'unico fuoriclasse della squadra, l'unico in grado di fare la differenza e mettere, con un passaggio, l'uomo davanti alla porta.
Aggiunti i benefici effetti della preparazione svolta da Guglielmo Bacci e l'entusiasmo di tutto l'ambiente, ecco il perché dell'iniziale partenza sprint della squadra nerazzurra e la fortuna di Enselmi. Ora Giambo e Lorentino non ci sono più, e non sono stati rimpiazzati da nessuno... e voilà, la merda é servita.
Da allora il declino é stato inevitabile: gli infortuni continui di giocatori ormai a fine carriera (accentuati dalla mancanza di una struttura medica alle spalle, in grado di curarli); la mancanza di esperienza del portiere, alla prima stagione da titolare in un Campionato; una difesa colabrodo, la seconda peggiore del Campionato, perennemente in difficoltà; un centrocampo senza un uomo in grado di dettare i tempi ed uno in grado di recuperare palloni; un attacco che è sempre fisicamente sovrastato dalle difese avversarie (Iannolo, Chiarlone e Cuneo, sono tre puffetti).
Eppure questa squadra ha mascherato i suoi limiti, aiutata dalla pochezza del torneo: ora, quando il gioco si sta facendo duro, i nostri hanno mollato la presa.
Un altro limite, che tecnico non é, ma che alla fine farà la differenza, è la nota a tutti mancanza di peso della Società nerazzurra, che permette a tutti gli arbitri di fare quel che gli pare indisturbati; e poi, l'incapacità e l'impossibilità di fare quegli squallidi accordi di fine stagione che portano poco onore ma qualche fondamentale punto (andatevi a vedere gli ultimi risultati di squadre come la Pro Belvedere, protagonista di quella indimenticabile grande beffa al Ciccione)... le pastette sono iniziate da qualche domenica e le squadre piemontesi sono maestre in questa pratica.
Il calendario ci propone quattro gare tutte ad alta tensione: la proibitiva trasferta di Casale, con i locali che sicuramente non ci faranno sconti; il derby contro un Savona che ha poco da chiedere a questo torneo, ma nelle cui fila c'è un allenatore e giocano calciatori che, per un motivo o per l'altro, hanno dei conti in sospeso con noi, ma soprattutto con la nostra dirigenza; il drammatico spareggio esterno contro il Casteggio Broni, la vera sfida decisiva del torneo, che si giocherà a pochi km da quella Fiorenzuola che evoca tetri ricordi con protagonista la famiglia del master; ed infine il Giaveno in casa, all'ultima di Campionato, l'altrettanto decisiva partita finale, quella del dentro/fuori, quella che per tradizione non vinciamo mai.
Ma il vero limite della squadra é quello analizzato nel post precedente: la nostra squadra, motivata a dovere (e per motivata intendo chiaramente dire, “rimborsata... e soddisfatta...”) sarebbe in grado di scamparla.
Purtroppo, ho pochissime speranze che questo avverrà e sono rassegnato al peggio: un pronostico? La testa dice retrocessione sicura, probabilmente diretta... il cuore, il vecchio cuore nerazzurro, spera in un colpo di coda finale, un miracolo sportivo, da parte di ragazzi che da mesi li stanno facendo. Sarebbe un dono grandissimo a chi li ha sempre difesi e sostenuti, ed una medaglia da apporre al proprio petto con orgoglio... alla faccia di chi, invece, fugge con ignominia alle proprie responsabilità.
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