Parola di Benedetto

Sulle colonne del Secolo XIX di ieri, Antonio Benedetto spiega a Damiano Di Giuseppe le ragioni del suo addio all'Imperia calcio:

«Ritengo che tutto questo sia in perfetta linea con quello che sia il mio personaggio, nel senso che su dime si potrà dire tutto ed il contrario di tutto, men che mai che io pratichi il mondo del calcio per interesse».
«Non credo sia un segreto il fatto che i rapporti con un alcuni dei componenti il consiglio direttivo dell’Imperia Calcio non erano più gli stessi di quanto avevamo cominciato. Ne avevo parlato col presidente Gagliano e con Bonavia: se la situazione fosse rimasta la stessa, a fine stagione avrei smesso. E così è stato».
«Più che alla “Pro” sarebbe più giusto dire che tornerò a lavorare a fianco di Giancarlo Riolfo. Tra me e Riolfo s’è instaurato c’è un legame che è andato ben oltre quello professionale. Ci incontrammo in nerazzurro l’anno in cui, lui allenatore ed io dirigente accompagnatore, vincemmo tutto quello che c’era da vincere in Liguria. Poi Giancarlo lasciò l’Imperia e finì al Savona. Ci ritrovammo comunque in nerazzurro poco tempo dopo. Poi l’Imperia scomparve. Lui finì alla “Pro”, io sull’altra sponda. Ora torneremo a lavorare assieme. Si tratta esclusivamente di stima reciproca. Io credo di aver trasmesso qualcosa di me a lui, lui è un professionista e mi ha insegnato molto. Nessun rammarico? Si tanto. Ho creduto che si potesse ricreare in nerazzurro l’ambiente giusto per rilanciare il calcio nostrano in grande stile. Sono rimasto deluso oltre che ferito nel mio orgoglio. Ma non è detto. Chissà che prima o poi non si arrivi a creare qualcosa di comune e allora…….».

Muuuuumble muuuuuumble.