Il cerchio magico

Diego David, su riviera24.it, mette la parola fine alla trattativa condotta da Lorenzo Anas Riachi e Roberto Iannolo e annuncia che Eugenio Minasso, in uscita dall’Unione Sanremo, sarà al fianco di Gramondo & C. nella gestione dell’Imperia calcio per la stagione 2019/2020.
«Confermo -dice Minasso – il mio impegno che sarà a livello di sponsor per tentare di riportare i colori neroazzurri nella categoria superiore, in serie D, che oggi preferisco non svelare per questioni di rispetto e opportunità: lo farò a tempo debito. Non entro nei ranghi societari. Non ho alcuna velleità in tal senso, se non quella di fare qualcosa per la mia città».
Eugenio Minasso porta in dote dalla Città dei Fiori, l’ex tecnico biancoazzurro Alessandro Lupo.
«Al novantanove per cento Lupo sarà l’allenatore. Ci vuole un tecnico del suo spessore per tentare il salto di categoria. Per lui, dopo due secondi posti in serie D, capisco che sarà un sacrificio scendere, ma c’è un progetto che lo convincerà».
Oggi scade l’ultimatum di Lorenzo Anas Riachi, l’imprenditore italo-libanese interessato all’acquisto società di piazza d’Armi, dopo aver sostanzialmente pareggiato la richiesta di 400mila euro.
Il nodo rimane, però, quello degli impianti sportivi di Piani che fanno capo a una Onlus distinta dal sodalizio neroazzurro e agli interessi immobiliari evidentemente connessi.
«Per quanto ne so -conclude Eugenio Minasso – non c’è nulla di concreto in questa trattativa».

Come volevasi dimostrare e come avevamo previsto: i Trettrè non mollano e replicano il film già visto la scorsa stagione: allora era stato l'imprenditore albanese Denis Muca a dare ossigeno ai Perinos, ora è il turno di Eugenio Minasso, ex Consigliere Regionale della Regione Liguria ed ex Deputato della Camera dei Deputati, ora imprenditore della LDV Consulenze S.r.L.
Oltre ad alcuni sponsor (che sarebbe poi interessante sapere quali siano), Eugenio Minasso, pur dichiarando di non voler entrare nei ranghi societari, ha già preso una decisione importante, nominando, di fatto, Alessandro Lupo come nuovo mister: per lui si tratta di un ritorno, dopo la mirabolante stagione 2012-2013 quando, in serie D, l'Imperia concluse il Campionato all'ultimo posto, collezionando 26 sconfitte su 34 gare giocate e subì 89 reti.
In quella squadra giocava proprio Roberto Iannolo, autore di 17 reti, che questa volta, con un'altra veste, non è riuscito a far breccia nell'arroccata sede di Regione Perine.
Insomma, dopo sei stagioni di Eccellenza, il cerchio magico si chiude: manca solo  Marco Alberti e tutte le pedine sono al loro posto, pronte per nuove esaltanti avventure...

AGGIORNAMENTO

Non si è fatta attendere la replica di Lorenzo Anas Riachi. Ecco quello che ha dichiarato a rivierasport.it
“Questa è una pagliacciata, neanche stessi cercando di acquistare una società di Serie A. Ho fatto un’offerta che ha pareggiato la richiesta, perché l’Imperia Calcio è un progetto che mi interessa, ma non ho avuto nessuna risposta, e fino ad allora considero la trattativa aperta. La mia offerta pareggia la richiesta della società. Se la risposta sarà negativa ho un accordo con un’altra società in Liguria, ma io ho voluto e voglio dare priorità all’Imperia.
L’offerta, ricordiamo propone l’acquisto della società versando tre rate da 120.000 euro, a cui vanno aggiunti 290.000 euro in cinque anni, per l’acquisto dei campi. Non capisco cosa ci sia di così complicato nel dare l’assenso o meno. Sono disponibile a un incontro con tutta la sua cordata per testare la veridicità della mia capacità economica. Tutti in città cominciano a capire chi sono, ho fatto un incontro con Scajola che è dalla mia parte, i tifosi sono dalla mia parte. Se arriva Minasso e porta 50.000 euro, non potrà mai essere una soluzione definitiva. Può risolvere il problema per qualche mese, ma una cifra del genere non potrà mai essere sufficiente.
Non ho apprezzato il doppio gioco di Lupo nell’appoggiare prima la nostra entrata, e poi nell’accelerare l’entrata di Minasso, quando aveva capito che c’erano problemi nella trattativa".
Questo il messaggio inviato il 1° giugno dal giovane imprenditore libanese a Fabrizio Gramondo