La vittoria interna contro il Pietra Ligure e quella contemporanea dell'Ospedaletti ha, di fatto, eliminato dalla Coppa Italia i neroazzurri: il primo dei due obbiettivi stagionali, quindi, è andato, a meno di una vittoria del Pietra Ligure, nell'ultima gara del girone, in casa degli arancioni e di un successo imperiese ad Alassio.
Ma non è questo quello di cui voglio parlare, ma di Eugenio Minasso.
Da quando si è insediato nello staff neroazzurro, Eugenio Minasso ha esternato molto, moltissimo rispetto al silenzio tombale a cui siamo purtroppo abituati dai Trettrè (e le poche volte che l'hanno fatto, forse sarebbe stato meglio tacere).
Definito prima "Sponsor, poi "Patron" e ora insignito del titolo di "Presidente Onorario", ha dimostrato molto entusiamo: ed è sempre bello che qualcuno si avvicini ai nostri colori con un simile stato d'animo... la speranza è che duri nel tempo, che non sia un colpo di fulmine passeggero oppure un amore non ricambiato o interessato da una delle due parti.
Mi ricordo le parole di Denis Muca, la scorsa estate, appena insediatosi nell'Imperia 1923 in qualità di sponsor e responsabile della Prima squadra. "“Per me è un sogno che si avvera, sono due anni che spero di riuscire ad entrare nell’Imperia perchè per me è una grande società, squadra con una storia importante". Dopo pochi mesi, finiti i soldi, non dico sia stato scaricato, ma è stato, di fatto, costretto a arrendersi e mollare.
Ora è il suo turno, quello dell'ex parlamentare, nativo di Sanremo e, fino a pochi mesi fa, dirigente dei biancoazzurri e padre di due figli, Roberta (eletta consigliere comunale ad Imperia all’interno della lista civica “Obiettivo Imperia”, la stessa di cui fanno parte uno dei dei Trettè, Daniele Ciccione, e Martina Bencardino, figlia del Direttore Tecnico dei neroazzurri) e Pietro (attaccante dell'imperia 1923, anche lui ex calciatore dell'Unione Sanremo e, prima, delle giovanili dell'Argentina il cui mister era l'attuale allenatore imperiese Alessandro Lupo).
Eletto nel 2008 deputato della Repubblica Italiana nella circoscrizione X Liguria per "Il Popolo della Libertà", di cui diventa coordinatore ligure, è poi sfiduciato il 1º dicembre 2012, accusato di tradimento da Claudio Scajola per non averlo sostenuto in riguardo ai suoi guai giudiziari. Con l'attuale Sindaco di Imperia si tirarono gli stracci ma ora, come spesso accade, specie in politica, pare abbiamo fatto pace e il buon Eugenio Minasso era pronto a consegnargli una casacca neroazzurra personalizzata in occasione della presentazione ufficiale, disertata dallo stesso Primo cittadino imperiese, assenza giustificata dallo stesso Minasso: "Nessun caso. Scajola è impegnato a risolvere i problemi della città e rimane il nostro primo tifoso".
Mi sono un po' troppo dilungato, parliamo di Imperia 1923.
Eugenio Minasso, nell'ultima esternazione, ha detto cose assai condivisibili e spesso sostenute su questo blog, la necessità di coinvolgere la città in maniera concreta. L'ex parlamentare dice "Sto pensando a un cartello di commercianti con in contributo di 500 euro a testa. C’è bisogno anche dell’imprenditoria e del contributo dei commercianti locali per coltivare il sogno del ritorno tra i professionisti".
Minasso conclude dicendo "In fondo Empoli è una realtà ancora più piccola di Imperia eppure veleggia tra la massima serie e il campionato cadetto".
Su questo non mi trova affatto d'accordo e il paragone è improponibile: l'unico punto di contatto tra Empoli F.C. e Imperia 1923 è il numero di abitanti delle due città, 48 mila Empoli, 43 mila Imperia.
Ma lasciamo stare le due società calcistiche, non paragoniamo i due attuali Presidenti.
L'Empoli F.C. ha un presidente, Fabrizio Corsi, in carica dal maggio 1991, quando i toscani erano in Serie C, grande appassionato di calcio, tifoso biancoazzurro e assai competente (requisiti che, mi perdonino, non riscontro nel nostro).
Mario Corsi è il titolare dell'azienda di famiglia "C.G.Studio", un’azienda di consolidata esperienza nel settore tessile manifatturiero incentrata alla lavorazione di capi di abbigliamento e di accessori in pelle.
Il suo segreto? Investire il 20% del budget nel settore giovanile, mentre in Italia mediamente si investe il 2-3% del bilancio, e in Europa non si arriva al 5%. E la scelta degli uomini, dai tecnici delle giovanili allo staff organizzativo.
L'ultima considerazione di Minasso, poi, dimostra definitivamente che il raffronto non solo è improponibile: "Tornare in Lega Pro, la vecchia serie C deve essere un obiettivo perché è l’unico modo per poter ottenere giovani calciatori in prestito dalle società di serre A e B. Se sei in Eccellenza o in D non te li danno".
Cosa? L'Empoli F.C. i giovani calciatori se li crea da sempre (di più nell'ultimo trentennio) in casa, perchè altre alternative non ci sono e sono solo scorciatoie che non portano da nessuna parte e non ti permettono di restare a certi livelli (non dico la Serie A o la B, ma solo la C) per lunghi anni.
Li crea in quello che è il cuore dell'Empoli F.C., il Centro Sportivo di Monteboro, sede del Settore Giovanile dell’Empoli Football Club, caratterizzato da una serie di terreni di gioco di ultima generazione, spogliatoi, uffici, bar, palestre e appartamenti per i ragazzi che vengono da lontano.
La filosofia della società è questa: concentrare la maggior parte degli investimenti per sfruttare le qualità dei giovani, crescerli e prepararli per il grande calcio, mettere a loro disposizione il personale più qualificato per guardare oltre e puntare dritti al futuro.
Grazie a tutto questo, a Empoli, possono togliersi soddisfazioni impensabili per la città toscana e per le potenzialità economiche del loro Presidente.
Noi che struttura abbiamo? Il "Salvo" che sta cadendo a pezzi?
E noi vogliamo paragonarci all'Empoli F.C.?
Ce n'è di strada da fare, caro Eugenio Minasso: non credo che lei sia venuto colto da improvvisa folgorazione per i colori neroazzurri o, come scrivono in molti (in maniera che ritengo odiosa), per "sistemare" suo figlio (direi che sarebbe il caso di piantarla con questo genere di commenti, perchè non porta davvero a nulla e nuoce solo allo stesso ragazzo) ma per altre ragioni (niente di strano, ci sta perchè non credo ai benefattori) ma voglio credere (non costa nulla) che lei darà il via a questa svolta epocale che possa finalmente rilanciare il calcio imperiese (che, a mio modesto avviso, passa attraverso l'azzeramento dell'attuale gruppetto dirigenziale): se ciò non accadesse non sarei deluso, semplicemente perchè non mi illudo che accadrà...
Il tempo ci dirà se ci sarà riuscito.
Nel frattempo, buon lavoro e sempre "Forza Imperia!!!
5 commenti:
Scusi sig. Minasso, ma sulla base di cosa i commercianti dovrebbero contribuire a "mantenere" la società dei personaggi che la affiancano? In cambio cosa dareste? Una società cui interessano solo i proventi del settore giovanile e non una riorganizzazione dello stesso con tecnici qualificati e strutture degne di questo nome? Mi sono fatto solo una grassa risata quando ho letto i suoi propositi perché mi sembra piombato al Ciccione dalla luna. Se davvero ha intenzioni serie, prenda in mano la situazione, se davvero ha conoscenze importanti cerchi qualcuno con una buona disponibilità economica e si liberi di chi sta infestando piazza d'Armi (regione Perine per me non esiste) da più di sei lunghi anni ed avrà tutto l'appoggio che chiede.
Disamina impeccabile. Complimenti.
Concordo su tutto.
Il discorso sui giovani delle squadre di A e B è allucinante: un giocatore delle giovanili, sentendo o leggendo queste parole, con che voglia può impegnarsi per l'Imperia???
Minasso, va bene che lo sport nazionale dei politici italiani è quello di smentire dichiarazioni precedenti, ma ci pensi di più la prossima volta di esprimere pareri tecnici... altrimenti finisce che diventate davvero i Quaquaraquattro...
Chiedere soldi ai commercianti? Un'ideona! Peccato l'avesse già avuta Alberti. Gentili signorine chiamavano al telefono chiedendo un contributo. Mi piacerebbe sapere quanto fu raccolto e ancora di più mi piacerebbe sentire le registrazioni delle risposte
Minasso le sta provando tutte per guadagnare consenso. Purtroppo in campo sportivo e’ limitato come i suoi compagni di avventura ( triade) e faceva meglio a limitarsi a immettere dei soldi per rendere la squadra competitiva per questo campionato di dopolavoristi. Invece si lancia in proclami e dispensa pensieri sul calcio e lo sport. Risultato: figure di m....
Il figliolo non gioca e la squadra vince
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