Le partite del cuore

Im1923, su insistente e convincente richiesta di Ardito, ha iniziato una collaborazione (gratuita... del resto con tutto quel che guadagno col blog...) con l'Eco della Riviera, per la stesura di un articolo settimanale di amarcord nerazzurri, nel quale si rievocheranno le partite più emozionanti degli ultimi decenni.
La prima ad essere stata analizzata è la mitica Imperia-Lucchese, disputata al "Ciccione" il 25/11/1984 e della quale abbiamo parlato ricordando il grande Chisto gol.
Ecco la pagina del settimanale del 25/09/2008.


Ecco il testo:
Stagione 1984/1985, l’Imperia del neo-presidente Werner Rivaroli e del neo-allenatore
Giuseppe Grassotti disputa il Campionato di Serie C2 ed allestisce una formazione composta da giovani di belle speranze e qualche esperto calciatore, con l’obbiettivo di raggiungere qualcosa di più di una comoda salvezza. Tra i giocatori che vestono la maglia dell’Imperia in quella stagione avranno una buona carriera il portiere Gianni Sansonetti (sarà riserva di Giovanni Galli al Napoli in serie A), il difensore Paolo Doni (sarà autore di uno storico gol nello spareggio Messina-Monza per restare in Serie B), il centrocampista Francesco Conti (bandiera del Ravenna e pupillo di Gigi Del Neri del quale diventerà allenatore in seconda) e l’estroso trequartista “scuola Inter” Stefano
Civeriati. Di quest’ultimo, dirà Alberto Zaccheroni, suo allenatore al Venezia: “Civeriati è stato il più grande rimpianto della mia carriera. Un talento come il suo avrebbe meritato una seconda possibilità...”.
Il girone di andata va al di là di ogni più rosea previsione con i nerazzurri che inanellano una serie
di risultati positivi che la portano a ridosso della capolista Lucchese. Lo scontro diretto, in programma alla decima giornata di andata, si disputa al “Nino Ciccione” il 25 novembre 1984.
A Imperia, al seguito dell’imbattuta capolista, giungono la bellezza di 600 tifosi, che occupano
interamente la Curva Sud e parte dei Distinti. Un esodo di tifosi così, in relazione alle partite dell’Imperia, non si vedeva dai tempi dei mitici spareggi del 1979.
I nerazzurri scendono in campo con la seguente formazione: Sansonetti, Doni, Schiesaro, Conti,
Oddone, Zaccaria, Zardi (Samaritani), Massimilla, Chistolini, Mirotti e Martinelli.
La Lucchese di mister Giorgio Rumignani risponde con: Dal Molin, Arrigoni, Pederzoli, Olmi,
Baldi, Brerani, Zappasodi, Fusini, Folli, Monaco, Di Pietripaolo (Bronzini). Arbitra il signor Di Cola di Avezzano, futuro direttore di gara in Serie A.
La partita è assai equilibrata e lo stadio è stracolmo (2.500 spettatori) e ribollente di entusiasmo.
All’82° minuto la svolta: gran botta da fuori area di Massimilla, corta respinta di Dal Molin, la palla giunge sui piedi di Emilio Chistolini (“Chisto-gol” per la Curva Nord) che salta il portiere, si ferma qualche secondo sulla riga della porta lucchese (confesserà, poi, che aveva pensato di
chinarsi e spingere la palla di testa oltre la riga bianca), per poi insaccare il gol della vittoria.
È il delirio. La Curva Nord esplode, mentre nella Sud i tifosi lucchesi riversano la loro rabbia
sulla rete di recinzione, che ondeggia pericolosamente.
Nei distinti scoppiano tafferugli, che poi proseguono all’esterno dello stadio.
L’Imperia, grazie al gol del ventenne attaccante lombardo, è terza in classifica, a soli 3 punti dai toscani: la stagione, però, terminerà con la clamorosa retrocessione in serie Interregionale della formazione del Presidente Rivaroli.
I nerazzurri, sconfitti 4-2 nell’ultima di campionato in quel di Prato, arriveranno a pari punti con altre cinque squadre: Vogherese, Carbonia, Spezia, Olbia, Nuorese.
L’Imperia retrocesse per la classifica avulsa assieme a Olbia e Nuorese, inesorabile inizio di quel declino che, nell’estate del 1988, porterà alla radiazione della società di piazza d’Armi.