"Siete la Riviera dei Fiori che usa le maglie e il nome sacro dell'Imperia"

lunedì 23 novembre 2009

Amaretto di Sassello


Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Il pareggio di ieri pomeriggio a Sassello può essere così messo in archivio.
Partiamo dal bicchiere mezzo pieno: abbiamo rosicchiato un punto in classifica alla capolista Pietra Ligure e potremmo fare altrettanto domenica prossima quando ci sarà lo scontro diretto D.B.Vallecrosia-Pietra Ligure e noi giocheremo in casa contro il Camporosso; la difesa, poi, dopo 3 partite, non ha subito gol; la squadra, inoltre, nella prima frazione, ha disputato una buona gara.
Il bicchiere mezzo vuoto è la sterilità offensiva, ormai davvero un problema, forse il principale problema, visto che questa è la terza partita consecutiva senza gol ed il nostro attaccante più importante, Pennone, non segna su azione dalla 2° di Campionato; il punticino, poi, serve a poco, perchè 3 punti oggi ci avrebbero proiettato a meno 3 dalla vetta... e si ci aggiungiamo i 3 buttati via domenica scorsa, la rabbia ed i rimpianti aumentano.
Con un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto non ci si ubriaca e non si fa festa... soprattutto, non si va da nessuna parte, anzi dall'unica parte che vogliamo tutti, cioè in Promozione.
In partite come queste, evidentemente, i 3 punti sono fondamentali... ma, nostro malgrado, dobbiamo accontentarci e sperare.
Col Pietra Ligure in flessione, il sorprendente Don Bosco Vallecrosia lanciatissimo, il Cerialecisano ed il Sassello in rimonta, la lotta si fa appassionte: sapevamo di non avere uno squadrone (ma l'avremmo voluto e dovuto avere, è inutile nascondersi dietro un dito), sarà una lotta fino all'ultima giornata.
Ma qualcosa deve cambiare e ne siamo tutti consapevoli: rinforzando la rosa, con una maggiore determinazione dei ragazzi in campo e con un'unità di intenti.

3 commenti:

copio dal blog Gigheland ha detto...

Sez. Diffidati ha detto...

E' bastato un anno di vittorie in 2 categoria per far dimenticare a "troppe persone" gli anni bui, son bastate un paio di sconfitte per far si che le stesse "troppe persone" si ricordassero delle troppe vittorie dell'anno scorso.

A chi questa categoria sta stretta, a chi preferisce vedere del gran calcio, o aspettare di tornare a "grandi palcoscenici" dico questo, facciamo cambio, tanto per voi e uguale, prendete il nostro posto cosi la domenica ci sarebbero 7 persone in più, perchè questa maglia e la stessa che abbiamo difeso a discapito della nostra libertà e perchè nonostante la diffida non abbiamo mollato e a volte siamo più presenti di tanti che ormai sono solo qui su internet.

AVANTI ULTRAS...
ONORE AI PRESENTI!!!

22 novembre 2009 21.19

Ex Fedelissimi Portorini ha detto...

Scusatemi sez. diffidati, ma questo aggrapparsi costantemente all'ideologia dell'attaccamento ai colori sta diventando un ritornello noioso. "Rispetto genera rispetto" e voi (non più di una quindicina) che eravate ieri a Sassello meritate sicuramente il massimo rispetto, ma è anacronistico che voi pretendiate dagli altri quello che sapete benissimo che, in questa situazione, in pochissimi si sentono di dare. Molti di voi hanno conosciuto solo un anno di vera gloria (la stagione 1998/1999) e molti anni di buio per cui forse vi risulta normale continuare a credere che le cose possano andare meglio, ma chi ha vissuto altri momenti e altre storie come quelle documentate dalle bellissime foto degli anni ruggenti è impensabile che possa avere voglia di far parte di un progetto che, secondo noi, non è mai veramente decollato perchè se VUOI RILANCIARE L'IMPERIA non puoi fare questa fatica ad emergere dalle secche della Prima Categoria. L'impressione è che ci sia imbarcati in questa impresa per motivi puramente politici, ma senza avere concretamente i mezzi per realizzarla ed ora che ce se ne sta accorgendo pare non esserci nessuno disposto a dare una mano a proseguire e allora forse voi fate bene a crederci, ma è molto difficile convincere gli altri a fare altrettanto e le stesse parole di IM1923 non lasciano spazio a dubbi sul fatto che VINCERE il campionato di Prima Categoria debba essere una priorità se ti chiami IMPERIA, ma di vedere 0 goal segnati in tre partite probabilmente non capitava nemmeno in serie D e allora.......
ONORE AI PRESENTI!!!!
RISPETTO AGLI ASSENTI!!!!

Anonimo ha detto...

Luca da Genova: ex Fedelissimi Portorini, chi scrive si è appassionato a questa squadra solo dal 1987, interrompendo poi per parecchio tempo causa il lavoro che mi ha portato in giro. Sono il primo che, a volte, per vari motivi, non riesce a venire allo stadio e comprendo chi non ha intenzione di impegnarsi in queste categorie. Ma almeno provo a convincerlo di una cosa: le alternative a "questo progetto", come lo definisci tu, sono un mostro a due teste ed un collo mozzato o Sky o digitale terrestre. Io personalmente preferisco dover soffrire per una risalita lenta ma essere sicuro di chi vado a sostenere. I colori della maglia, come voi certamente mi potete insegnare, fanno parte dell'identità di una squadra, come fossero nome e cognome. Penso che non si possa definire anacronistico tutto questo, dalla terza categoria alla Champions League. Come dicono i tifosi della Sampdoria "quei colori magici che fan venire i brividi". E se vale nel calcio ultramoderno della serie A (che ho preferito lasciar perdere, interessandomi delle COSIDDETTE categorie minori, che in realtà tanto hanno da insegnare ai campionissimi della serie A) secondo me, significa che l'attaccamento ai colori sta alla base di questa passione. È vero, poi, che è dura dover soffrire così tanto per uscire da questa categoria, ma (come ho già scritto) nessuno ti regala nulla ed è disposto a farsi da parte solo perché passiamo noi. Per quanto riguarda chi potrebbe dare una mano economicamente: chi è impegnato a farci la guerra solo per ripicca, chi non si interessa di calcio, chi la situazione e la squadra non la conosce nemmeno o quasi. Ecco l'unica cosa che mi sento di rimproverare alla società: la scarsa autopromozione. Non voglio insegnare niente a nessuno, per carità, spero solo di aver espresso chiaramente come la penso personalmente.