venerdì 27 agosto 2010
Le interviste di IM1923. Gian Luca Bocchi parte 2°
Dopo la prima parte dell'intervista a Gian Luca Bocchi pubblicata ieri, ecco la seconda.
IM1923: Sei pentito della scelta fatta due anni, quando hai deciso di rinunciare a richieste di squadre di serie D ed Eccellenza ed aderire alla rinascita del club di Piazza d'armi, con un ruolo non solo in campo? Te lo chiedo, perchè il sottoscritto (e non solo) ha come la sensazione che da "Moschettiere" aggiunto, tu sia stato degradato a semplice spadaccino, senza fioretto.G.B.: Dopo due campionati vinti, avendo centrato gli obbiettivi prefissati, non è possibile pentirsi della scelta fatta, sarebbe da ipocrita.
Due anni fa, a dire il vero, non avevo offerte dalla D, ma provenivo da tre stagioni sicuramente positive, avendo vinto l'Eccellenza con l 'Imperia (e relativa coppa), giocando la prima parte in D con buonissimi risultati (13 presenze e 2 gol), finendo poi la stessa stagione in eccellenza ad Acqui giocandomi la promozione fino a giugno con i play off, e l'anno successivo giocando a Loano in Eccellenza, vincendo la Coppa Italia ligure e salvandoci pur in mezzo a mille difficolta' e sempre da protagonista. Avevo alcune trattative avviate con alcune societa' (una in particolare che adesso non esiste piu...o meglio ha cambiato nome e comune di residenza...) e non pensavo di finire in seconda categoria. Ma, quando mi è stata presentata l'offerta, mi ha stuzzicato molto l'idea di dare il mio contributo alla rinascita e alla risalita di un club cui sono molto legato.
In questi ultimi due mesi, alcune vicende, devo ammetterlo e non è un segreto per nessuno, mi hanno lasciato molto perplesso e hanno "raffreddato" il mio entusiasmo. Il tempo, come spesso accade, insieme ad alcuni chiarimenti, hanno diradato i miei dubbi ed hanno confermato le mie convinzioni.
In futuro, come lo è stato per questi due anni appena passati, vorro' essere d'aiuto per questa societa' non solo limitattamente al campo da gioco. Voglio mettere a disposizione del club la mia esperienza e le mie conoscenze, rimanendo, ovviamente, fuori dalla stanza dove vengono prese le decisoni, almeno fino a quando scendero' in campo.
Per quanto riguarda la fascia da capitano, mi rifaccio ad uno slogan pubblicitario:" Se sei un leader, lo decidono gli altri!". Quando mi accorgero' che i miei compagni, specie i piu' giovani, non vedranno in me tale figura, sara' arrivato il momento di passare la mano...
IM1923: Lo abbiamo visto nel corso delle due partite della scorsa stagione contro il Baia Alassio ed lo abbiamo sentito da spifferi provenienti dallo spogliatoio nerazzurro: il tuo rapporto con Beppe Ansaldi non è certo idilliaco. Come hi preso, due mesi fa, la notizia della sua nomina a nuovo Direttore Sportivo dell'Imperia?
G.B.: Una delle vicende cui mi riferivo prima è quella legata alla nomina del nuovo D.S.: non tanto sulla sua scelta da parte della societa', quanto a come non mi è stata comunicata, considerando i precedenti che ci sono stati.
Io non posseggo nessuna quota societaria, quindi non posso interferire nella scelta dei collaboratori. Pero', a pochissima distanza dall'ennesima dimostrazione di intolleranza dimostrata dall'attuale D.S. nei miei confronti (ricevendo comunque moltissimi attestati di stima da parte di molti presenti per come "non" avevo reagito), mi aspettavo quantomeno di essere informato tempestivamente e, in un certo senso, "preparato" al suo ingresso in societa', a cui mai mi sarei potuto opporre.
In questo momento, tra me e lui, si puo' parlare di "non rapporto", nel senso che i rispettivi ruoli non prevedono contatti tra le parti. Da parte mia se dovro' interagire con la societa' mi serviro' di quei canali che ci sono sempre stati prima dell'insediamento del nuovo D.S..
IM1923: Lettore assiduo del blog, talvolta "collaboratore" quando si tratta di conoscere avversari che andremo ad affrontare, sei stato spesso messo in mezzo alle discussioni: c'è chi pensa che tu ti nasconda dietro più nickname (penso a quelli di master, forza Imperia sempre ed altri che non ricordo) oltre a quello di gianbo... confessa!G.B.: Non lo dico solo io, ma la presenza dei blog nerazzurri (im1923, gigheland e quelli delle sezioni di Torino e Roma), con i loro continui aggiornamenti correlati da foto, ricerche e notizie, hanno aiutato parecchio a tenere sempre vivo l'interesse attorno alla squadra e al club.
Spesso vengono da me in negozio alcuni imperiesi che, per motivi di lavoro, vivono lontano da Imperia e alcuni di loro mi hanno confidato che seguono le sorti nerazzurre attraverso la rete e in particolare grazie ai blog. Quindi per me è un piacere dare una mano, quando mi è possibile.
Tra gli avventori del mio negozio, poi, ci sono alcuni tifosi che amano fare quattro chiacchiere con me, magari con una birretta (Paulaner, preferibilmente Hefeweissbier) o con un caffe' a seconda dell'ora.
Se qualcuno è interessato all'identita' di alcuni di loro, basta che venga in negozio (portando una cassa di Paulaner...) e magari trovera' qualcuno di loro intento a postare qualche commento da uno dei pc disponibili al pubblico, quando non lo fanno dai loro ...
IM1923: L'Ospedaletti che diventa Sanremese ed è ripescato in C2, il P.R.O. che si trasforma ancora perdendo i puntini: il calcio moderno è un gioco sempre più da trasformisti?
G.B.: La mia opinione a riguardo è molto semplice: spesso si fanno delle scelte per ragioni di convenienza. Quando poi in ballo ci sono parecchi soldi, le scelte diventano quasi obbligate.
Per quanto riguarda la Sanremese, penso che la famiglia Del Gratta fosse sempre interessata a fare bene nel calcio. Certo è che una cosa è fare bene a Ospedaletti e un'altra è farlo a Sanremo... il ritorno di immagine (e non solo) e' nettamente diverso. Alla fine hanno colto un' opportunita' e hanno speso un bel po' di soldini con ottimi risultati. Ai tifosi, poi, in tutta coscienza, rimarra' la scelta di considerare loro questa squadra oppure no.
Venendo ai nostri confini comunali, penso che sia arrivato veramente il momento di dire basta a quel continuo susseguirsi di dispetti, ripicche e, qualche volta, insulti che ci sono stati fra le due societa' del capoluogo, con il Comune, in qualche caso, spettatore .
Il mio auspicio è che tutte e due i club tornino a "fare calcio" come lo facevano al momento del mio arrivo a Imperia a meta' degli anni '90, quando ognuno pensava alla propria strada e ai propri obbiettivi. In quest'ottica il ruolo del Comune deve necessariamente tornare ad essere veramente super partes.
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