![](https://1.bp.blogspot.com/-mlWat8tHfkg/V2JWJrllorI/AAAAAAAAo3w/PHn1N5bb5YsgAFUAwIKdkUBIIe5M3Ir0ACLcB/s1600/calzia%2Bguido%2B1.jpg)
Comandante a chi? A me? Ma vaffanbrodo.
Ma vaffanbrodo. Mi sembra di sentirlo. Il riservato, generoso, grande Guido.
M’impegno a usare meno aggettivi che posso perché un omaggio non deve contrariare l’omaggiato. Il bravo recensore è quello che scrive la verità, e la verità non c’è bisogno di infiocchettarla.
![](https://3.bp.blogspot.com/-gN9kH2kESPs/V2JWJsumoCI/AAAAAAAAo30/Gjqud4z-dTYuzbm7_7RWPCF78SntrhFoQCLcB/s1600/calzia.jpg)
Ai primi tempi gli davo del lei. Poi ho imparato che dietro all’aspetto riservato c’era una gran bella persona. È stato un po’ come infatuarsi di un roseto. Si sa che ci sono le spine, ma quando fiorisce riempie l’aria e la vista. Ecco, questo paragone probabilmente non me lo farebbe passare, ma è un modo per spiegarlo a chi non l’ha conosciuto. Altrimenti, basta rivederlo, qualche filmato si trova ancora in rete.
Nessuna istruzione per l’uso: Guido è stato il lampo lungo di uno stile asciutto che andava dritto al cuore senza pretendere di andarci: come dimenticare il gol di Albenga? O le spine del rigore sbagliato agli spareggi? Per questo, sì, grazie, Guido. Per quello che hai fatto, per come hai giocato con l’Imperia, per il ricordo che tutti abbiamo di te.
Ad una certa età, si capisce che sei stato un vero Comandante, e chi non lo capisce vada pure affanbrodo.
Pino Cipolla
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