Invece nulla: nessuno della triade dirigenziale, che da dieci lunghissimi anni ha l'onere ma soprattutto l'onore di dirigere il club neroazzurro (a loro, più che altri, consiglierei di leggere attentamente "Il sottile filo neroazzurro"), ha pensato di celebrare degnamente il nostro centenario (evidentemente credono di aver fatto il loro con la "creazione" delle due casacche), neppure il nostro sindaco, sempre molto attento a questo genere di celebrazioni; nessuno era presente ai meravigliosi festeggiamenti del 15 ottobre scorso fatti dai tifosi imperiesi, evidentemente (ma non c'erano dubbi) gli unici che hanno atteso questo evento irripetibile e lo hanno voluto degnamente celebrare con una festa di luci, suoni e colori indimenticabile.
Irripetibile, esatto, come l'ennesima occasione persa per riguadagnare credito e credibilità nei confronti di una tifoseria (e non solo) che, per essere educati, non li stima. Per questa ragione, le parole pronunciate qualche giorno fa dal presidente Fabrizio Gramondo non mi soddisfano affatto (ma sarò fatto male io): "Il nostro obiettivo per festeggiare al meglio il centenario è quello di passare di categoria vincendo il campionato. E, se possibile, anche la Coppa Liguria ed andare avanti nella rassegna nazionale di questa competizione".
I campionati si possono vincere e perdere (e quest'anno è facile pronosticare un "duplete" neroazzurro, vittoria Coppa Liguria e campionato), ci si può salvare o retrocedere, sbagliare campagne acquisti o esonerare allenatori in serie, ma non rispettare e celebrare la nostra storia no.
E poi? Ma loro i compleanni li festeggiano sei mesi dopo?
Voi che pensate?
Forza vecchio cuore neroazzurro.
2 commenti:
Non meritano più nessuna attenzione!!!
Una parola sola: indegni!!!!
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