Nulla di strano, verrebbe da dire, se non fosse per l’evidente intento imprenditoriale, per la verità, onestamente, nemmeno sottaciuto dagli interessati. Gli imprenditori in questione non fanno, dunque, mistero di andare alla ricerca dell''affare'.
L’ingresso di nuovi investitori nel mondo del calcio imperiese potrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio per una squadra che ha bisogno di solidità economica e progettualità. La crisi finanziaria che attanaglia molte squadre di provincia rappresenta un’occasione. Un approccio legittimo dal punto di vista imprenditoriale, ma che rischia di trasformare una il club di piazza d’Armi in un mero asset commerciale, dimenticando il valore identitario che una squadra di calcio ha per la comunità imperiese, al netto dei rischi.
Nel frattempo, tutti sembrano affollarsi attorno al sindaco, quasi fosse un sovrano medievale in grado di assegnare investiture senza alcun tipo di bando o gara pubblica. Gli emiliani vorrebbero costruire uno stadio nuovo, mentre i romani mettere mano al “Ciccione”.
Il calcio, si sa, è il biglietto da visita di una città e spesso le amministrazioni locali si trovano a dover mediare tra le esigenze economiche e la passione dei tifosi. Ma il rischio è che il futuro dell'Imperia Calcio venga deciso non sulla base di un progetto sportivo serio e sostenibile, bensì sulle convenienze di chi cerca di trarre il massimo profitto dalla situazione.
I tifosi, vera anima della squadra, osservano con preoccupazione questa corsa all'acquisto, temendo che le loro speranze vengano schiacciate da logiche imprenditoriali. La domanda che sorge spontanea è: chi vuole davvero il bene dell'Imperia Calcio e chi, invece, vede solo un'opportunità di business? Il futuro della squadra merita rispetto e trasparenza, perché una città senza una squadra che la rappresenti con dignità è una città che perde un pezzo della propria identità.
Diego David
Splendido editoriale caro Diego e domande finali ovviamente retoriche.
Dalle nostre latitudini si guarda sempre con sospetto ai "foresti" e i precedenti anche in casa neroazzurra non sono certo incoraggianti. Penso alla coppia Rivaroli&Biamonti o a Montali (dopo di loro due radiazioni) o anche a Bonacina, Durante , Vincenzi e Piro, anche se questi danni non ne hanno fatti e sono stati al vertice societario per brevi periodi.
Ma quando, poi, nell'ultimo ventennio, al grido "l'Imperia agli imperiesi", il club neroazzurro e' passato in mano locali i risultati non sono stati affatto esaltanti, se non nei primi anni della gestione Gagliano e nei due sotto la regia di Minasso.
Quindi cosa sperare per la nostra Imperia? Forse un mix e siccome Ruggieri pare in pole position, non venga lasciato solo ma sia affiancato da imperiesi competenti e appassionati con un progetto serio, lungimirante, sostenibile ed empatico: chiedo troppo? Ci sono persone simili a Imperia?
29 commenti:
Grazie Im1923, aggiungerei se mi è permesso che bisogna, purtroppo, "educarsi" alla comprensione economico-sportiva di un sistema o business (quello del calcio) che produce spesso perdite e brucia capitali. Il mio sogno rimane il modello Imperia '87 dell'indimenticato presidente Nico Calcagno con un direttivo di imperiesi e risorse locali. Poi si faccia il passo lungo come la gamba, anche "solo" una serie D, ma stabile
Ruggiero e l'unico ad avere le spalle coperte ed i mezzi x .....
Ha bisogno di investire i soldi gli devono ritornare,se no dove trova i soldi x fare un campionato di serie D.Gli altri che garanzie chiedono al SINDACO?INVESTIMENTI SUL CICCIONE?LA D SENZA INTROITI non la fai neanche con 1000 spettatori chiedete ai quei tre
Quindi voto Ruggiero-Scajola...
Una D stabile ha rotto il caxxo...
5 anni in C e poi fallire....
Caro Diego, con noi sfondi una porta aperta. Purtroppo l'imprenditoria locale non recepisce alcun messaggio in merito all'Imperia calcio. Noi da questo blog lo abbiamo sempre sostenuto, per non dire implorato. Dicono che per mantenere una serie D dignitosa servano almeno 500.000 euro (a me sembra uno sproposito, ma ammettiamolo pure). Partiamo dagli incassi. Diciamo che con una squadra competitiva e legata per buona parte al territorio è ragionevole pensare che ad Imperia si possa avere una media di 500 spettatori a partita (con picchi più alti nelle gare di cartello e numeri più bassi nelle altre) che per 18 partite comunque un suo peso lo avrebbero (sono convinto che con una giusta politica societaria che porti ad un riavvicinamento della società al suo pubblico si potrebbe anche chiedere il "sacrificio" dei biglietti a 10 euro per la curva e 15 per la tribuna). Diciamo un potenziale incasso di circa 100.000 euro a stagione. Poi ci sono le entrate delle iscrizioni del settore giovanile (mi dicono 400 euro, non so se sia vero, a ragazzo) che potrebbero portare almeno altri 50.000 euro di entrate. Ora, converrai con noi che un Consiglio Direttivo formato da imprenditori e professionisti locali (diciamo una ventina) che sarebbero in grado di sborsare intorno ai 15.000 euro l'anno per legare il proprio nome alla loro città non si potrebbero trovare? Ci sono società piccole in Italia dove il paese è strettamente legato alla sua squadra di calcio. Il sogno è che questo possa realizzarsi anche ad Imperia, ma ci vorrebbero persone pronte a farsi carico di questa piccola, grande rivoluzione e io, francamente, faccio fatica a trovarle ad Imperia.
Sarebbe interessante se im1923 potessi riprendere i risultati del post in cui chiedevi l'organigramma ideale, fare un post o mandarli a Diego che potrebbe usarli per qualche intervista ai "più votati". È un'idea in linea con la moda del "fanta", sarebbe il FantaImperiaCalcio 😁
Se fai una stabile presenza in d con una società seria arrivi anche in lega pro....ci sono società in Italia che dimostrano che è possibile il tt
Ruggieri...
Ruggiero era Rizzitelli...
15 euro in tribuna anche no...piuttosto solo al centro nei seggiolini rossi...
Ex giocatore (e Diego) questo e' il link del post (con ben 65 commenti)
"im1923: "L'Imperia che vorrei"" http://im1923.blogspot.com/2024/11/limperia-che-vorrei.html?m=0
Potrebbe essere interessante contattare queste persone, no?
È vero...Diego, prendi il microfono e invece di fare le interviste ai passanti sotto i portici, vai ad intervistare i vari Ramoino, Fresia, Strescino...insomma, gli imprenditori dal cuore nerazzurro...
Anche meno di 500.000
Per fare un'operazione seria ci vorrebbe anche mettersi nelle mani di un notaio e un commercialista affidabili per gestire il capitale in maniera chiara e trasparente e che si relazionasse con un DS del mestiere, magari proveniente anche da categoria superiore. Bisogna innanzitutto ricostruire il rapporto fra società e città, inesistente da anni grazie all'allucinante gestione Perino's. Ne saremo capaci? Mah!
I soldi delle quote del settore giovanile servono per rimborsare chi li allena ,più le spese luce,acqua ,gas iscrizione campionato e tesseramento ,80% lo consuma il settore giovanile.
Ti dico che i soldi delle quote a volte non coprono le spese gestionali del settore giovanile .
Chi è ricco vuole arricchirsi ancora di più, figurati se vanno a buttare soldi nel calcio. Sono soldi persi in partenza, non ci si guadagna ci si rimette e basta.
Questa è la verità, nessun ricco può
essere costretto e tanto meno criticato, bisogna essere dei filantropi nell'animo per rilevare una squadra di calcio con l'intenzione seria e sincera di fare bene e vincere qualcosa.
Francamente come biasimarli se nessuno fa questa scelta
Concordo pienamente con Anonimo delle 16:47, che si accettino proposte importanti con nuovo stadio o senza, l' importante è riportare 3/4mila spettatori alla domenica in Serie C per alcuni anni e godere...poi si fallisca pure
Il problema è che chi è ricco non è tifoso. Non è proprio vero quello che dici, anche perché se tu hai un'attività e leghi il nome della tua azienda alla squadra della tua città, poi il ritorno ce l'hai in modo diverso. Ti faccio un esempio. Secondo te, se un marchio di un Supermercato si legasse all'Imperia calcio e la portasse ad ottenere risultati, secondo te i tifosi nerazzurri dove sarebbero propensi a recarsi a fare acquisti? E questo vale per ogni altro tipo di attività. Magari se 1000 persone tornassero allo stadio, può essere che solo 100 alla fine cambino le loro abitudini, ma 100 persone che anche solo una volta alla settimana vengono a fare la spesa da te, a fine anno son palanche.
Ma infatti, perché credete che a Imperia non ci siano imprenditori che potrebbero essere mossi dalle stesse ragioni che hanno portato ad avvicinarsi Ruggieri e Commini? Col vantaggio di essere non "foresti" avrebbero probabilmente un vantaggio in più, perché non avrebbero come ostacolo l'atavica diffidenza degli imperiesi.
A nessuno di loro fanno gola i lavori che hanno subodorato i due e, nel contempo, avere il ritorno in termine di immagine, e non solo, nell'essere dirigenti della storica squadra di calcio cittadina?
Più di 1000 persone allo stadio non si vedranno più. I tempi sono cambiati. Io ho 60 anni e da ragazzino andavo alle 2 per trovare posto.
Siamo coetanei e ricordo spesso ai ragazzi più giovani che negli anni '70 esisteva un settore denominato "Parterre" , parallelo alla fascia laterale della tribuna, che era a pagamento e nel quale deambulavano decine di tifosi che stolkerizzavano i guardalinee o che si arrampicavano alla recinzione soprattutto in occasione dei fallacci che subiva il mio idolo Stefano Mariani. Era impossibile trovare un posto in tribuna e lo stadio era una bolgia, specialmente negli arrembanti secondi tempi con gli arbitri terrorizzati , a parte quel maledetto di Pegorretti di Imperia-Derthona 0-1, gol di Tullio Gritti (ora secondo di Gasperini), che sanci', di fatto, la fine del sogno C2
La domanda sorge spontanea, come mai nessun Supermercato si è fatto avanti per mettere soldi nella vecchia Imperia Calcio? Per i Perino's?
Chi allena, ha già un lavoro...manco fossero poi tecnici federali...è gente che guarda su youtube gli esercizi da far fare ai ragazzi...
Dovrebbero essere loro a pagare per allenare, altro che...
Come mai????E un esempio!!!!!
Intanto secondo alcune testate Del Gratta pare sia vicino al Taggia. Io lo vedevo come uno dei pochi della "zona" tra i papabili successori dei perino's.
Ricordo ancora l'invasione al novantesimo con l'arbitro che si sfilo' la maglietta e prese a correre
Leggi bene l'articolo di Riviera24...alla fine secondo me andrà proprio alla sua amata Sanremese...è come un avvoltoio...sta solo aspettando l'esito degli eventi...Masu è ormai con l'acqua alla gola...
Perché non ci vai tu. Fai fruttare il tuo patentino. Si tratta di tre o quattro impegni alla settimana. Più il sabato o la domenica.
Nel calcio a questi livelli si buttano solo soldi. Ci vuole passione e spalle coperte. Speriamo si faccia vivo qualche imprenditore del posto.
Se arrivano fantomatiche le cordate da fuori è l'inizio della fine. Al 110% sempre.
Jimmy da Vado
Però andando alla sanremese, dovrebbe accollarsi tutti i debiti di Masu
Io intendevo che aspetta magari il fallimento per poi entrare nella nuova sanremese...
Posta un commento