Non ha tardato ad arrivare la presa di posizione ufficiale dell'Imperia calcio in merito alle dichiarazioni rese dal presidente del P.R. Imperia Marco Alberti
L’Italia è un paese democratico e come tale garantisce l’applicazione di alcuni principi che ci permettono di vivere in armonia e in pace. Oltre ai grandi temi sociali ci sono anche piccole regole che ruotano intorno allo sport, democratiche ugualmente.
La polemica sorta ultimamente, in occasione della scelta del nostro sponsor per il campionato 2009/2010, forse va oltre ad un semplice commento di parte. Per chi non avesse chiaro il concetto, una qualunque azienda decide in totale autonomia di avvalersi di un’altra attività, sportiva o meno, per promuovere il proprio marchio a fronte di accordi ben precisi. Questo meccanismo, perfettamente legale e di uso comune, viene regolarmente attaccato quando subentrano sentimenti meno nobili che purtroppo appartengono a molti.
In una città piccola come Imperia anche le vicende calcistiche hanno il loro spazio. L’Imperia Calcio rappresenta la tradizione cittadina. Veste i colori sociali nati negli anni venti ed è riconosciuta dalle tifoserie come “La Squadra di Calcio di Imperia”. Questa verità è male accettata da tutti coloro che avrebbero voluto gestire questa eredità e non ci sono riusciti.
Per confondere l’opinione pubblica un meccanismo efficace è quello di divulgare insinuazioni di ogni tipo senza fornirne prove e di operare con simboli molto simili alla parte avversa.
Il Secolo XIX, sabato 29 agosto, riporta la notizia della scelta di Frascheri (nota azienda locale) di affiancare il suo nome alla nostra Società. Come spiegato prima risulta una scelta perfettamente libera e legale. Il Presidente della società calcistica P.R.O Imperia, anch’essa operante nella nostra città, si dichiara indignato adducendo motivazioni generiche. “Ho l’amaro in bocca per la città e per i ragazzi che amano lo sport…” Il lettore probabilmente si starà chiedendo quale tipo di sciagura si stia per abbattere sulla nostra ridente cittadina.
“… se qualcuno aveva ancora dei dubbi circa il modo di fare calcio di certa gente dopo quanto accaduto l’altra sera avrà sicuramente capito a che livelli si può scendere…” Anche queste parole lanciano accuse vaghe senza entrare nello specifico ma con il preciso intento di confondere solo le idee e creare ostilità.
Tutta la dichiarazione resa dal Presidente Alberti è su questo tono e ciò non è accettabile.
L’Imperia Calcio ha ricominciato umilmente dalla seconda categoria con una nuova dirigenza che ha scelto di non rilevare una situazione fallimentare lasciata in eredità ma di iniziare sul pulito una nuova avventura accollandosi l’impegno di vincere immediatamente i campionati dilettantistici.
L’operato dell’Imperia Calcio è trasparente e rispettoso delle leggi vigenti in Italia. La Dirigenza ne è garante ed invita chiunque nel futuro volesse fare accuse di farle con motivazioni precise senza sfruttare questi banali mezzi di marketing studiati a tavolino per accaparrarsi consensi.
La Dirigenza
L’Italia è un paese democratico e come tale garantisce l’applicazione di alcuni principi che ci permettono di vivere in armonia e in pace. Oltre ai grandi temi sociali ci sono anche piccole regole che ruotano intorno allo sport, democratiche ugualmente.
La polemica sorta ultimamente, in occasione della scelta del nostro sponsor per il campionato 2009/2010, forse va oltre ad un semplice commento di parte. Per chi non avesse chiaro il concetto, una qualunque azienda decide in totale autonomia di avvalersi di un’altra attività, sportiva o meno, per promuovere il proprio marchio a fronte di accordi ben precisi. Questo meccanismo, perfettamente legale e di uso comune, viene regolarmente attaccato quando subentrano sentimenti meno nobili che purtroppo appartengono a molti.
In una città piccola come Imperia anche le vicende calcistiche hanno il loro spazio. L’Imperia Calcio rappresenta la tradizione cittadina. Veste i colori sociali nati negli anni venti ed è riconosciuta dalle tifoserie come “La Squadra di Calcio di Imperia”. Questa verità è male accettata da tutti coloro che avrebbero voluto gestire questa eredità e non ci sono riusciti.
Per confondere l’opinione pubblica un meccanismo efficace è quello di divulgare insinuazioni di ogni tipo senza fornirne prove e di operare con simboli molto simili alla parte avversa.
Il Secolo XIX, sabato 29 agosto, riporta la notizia della scelta di Frascheri (nota azienda locale) di affiancare il suo nome alla nostra Società. Come spiegato prima risulta una scelta perfettamente libera e legale. Il Presidente della società calcistica P.R.O Imperia, anch’essa operante nella nostra città, si dichiara indignato adducendo motivazioni generiche. “Ho l’amaro in bocca per la città e per i ragazzi che amano lo sport…” Il lettore probabilmente si starà chiedendo quale tipo di sciagura si stia per abbattere sulla nostra ridente cittadina.
“… se qualcuno aveva ancora dei dubbi circa il modo di fare calcio di certa gente dopo quanto accaduto l’altra sera avrà sicuramente capito a che livelli si può scendere…” Anche queste parole lanciano accuse vaghe senza entrare nello specifico ma con il preciso intento di confondere solo le idee e creare ostilità.
Tutta la dichiarazione resa dal Presidente Alberti è su questo tono e ciò non è accettabile.
L’Imperia Calcio ha ricominciato umilmente dalla seconda categoria con una nuova dirigenza che ha scelto di non rilevare una situazione fallimentare lasciata in eredità ma di iniziare sul pulito una nuova avventura accollandosi l’impegno di vincere immediatamente i campionati dilettantistici.
L’operato dell’Imperia Calcio è trasparente e rispettoso delle leggi vigenti in Italia. La Dirigenza ne è garante ed invita chiunque nel futuro volesse fare accuse di farle con motivazioni precise senza sfruttare questi banali mezzi di marketing studiati a tavolino per accaparrarsi consensi.
La Dirigenza
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