Vorrei fare una piccola riflessione generale su quanto sta avvenendo sui campi relativamente al discorso affluenza pubblico.
Si è stabilito che nella massima serie possono accedere fino a 1000 spettatori per "presunte" questioni legate all'emergenza sanitaria mentre in teoria dalla serie B in giù le gare dovrebbero essere a porte chiuse. Dovrebbero perché a quanto pare alla partita della Sanremese in Lombardia ha assistito pubblico. Mi chiedo come sia possibile che in questo Paese (che giustamente Elio qualche anno fa definì, in un pezzo memorabile e sempre attuale, "la terra dei cachi") si prendano sempre delle mezze decisioni. Ad oggi è praticamente tutto aperto ovunque con l'unico avvertimento di indossare le mascherine nel caso si frequentino luoghi affollati. Mi chiedo come sia possibile non definire un inizio di frequenza degli stadi (ad esempio del 10% della capienza) valido dalla serie A fino alle categorie nelle quali questa può essere ben definita. Qualcuno dice che il problema non è la presenza negli stadi, ma l'afflusso.
Ebbene c'è qualcuno che mi sa spiegare quale possa essere il problema, facendo affluire allo stadio, aprendo i cancelli un paio di ore prima, 7.000 persone a San Siro o 350 persone al Ciccione? Una città come Milano abituata a reggere l'impatto di decine di migliaia di persone per qualsiasi manifestazione avrebbe il problema di gestire 7.000 persone che entrano da 14 ingressi e spalmate su due ore? La zona del Ciccione avrebbe problemi di assembramenti a ricevere 350 persone? Piuttosto vogliamo dire chiaramente alle società che TUTTI I SETTORI DEGLI STADI DEVONO RESTARE APERTI per garantire il distanziamento? Mi spiegate che senso ha in serie A (dove guarda l'ISS?) vedere sì 1000 persone in stadi enormi, ma tutte raggruppate in un piccolo settore dello stadio stesso?
A chi sicuramente obietterà, "ma con tutti i problemi che ci sono, il calcio è proprio l'ultimo" faccio notare che, mentre loro dicono così, magari mandano i loro figli a chiudersi per ore nelle discoteche, o a fare apericene nei bar, o ad allenarsi nelle palestre e questo solo per far riferimento agli ambienti chiusi dove notoriamente il virus pare essere più facilmente veicolabile.
Perché dovrebbe essere un problema fare stare all'aperto dentro uno stadio con le mascherine indossate un decimo delle persone che gli impianti possono contenere?. Che poi quanto sopra esposto non interessi in modo particolare alla nostra illuminata dirigenza, che avesse fatto mezza parola su questo tema, oltre che ovviamente su tutti i discorsi tecnici, sembra essere un dato di fatto.
Voi cosa ne pensate?
(portorino)
2 commenti:
Quanti tifosi andrebbero attualmente al Ciccione? 300/400 più o meno, con maggiori accessi in occasione del derby. In uno stadio come il nostro ci starebbero belli comodi. Gli accessi potrebbero essere comodamente contingentati, come da te scritto e con i biglietti acquistati con modalità simili a quelle che attua l'Arconatese come descritto in altro post.
La verità è che il miglior modo per non sbagliare (da parte di coloro che impediscono l'accesso agli stadi) è quello di non prendere nessuna decisione. Rigidissimi in questo ambito, molto ma molto lassisti in tantissimi altri ambiti.
Così si distrugge il calcio dilettantistico, ma anche quelle delle due categorie superiori alla nostra.
Basterebbe aprire tutti i settori e il distanziamento lo rendi chilometrico.
50 persone nella nord e nella sud
100 nei distinti e 200 in tribuna e il più vicino se vuoi ce l'hai a 5 metri.......
Ma intanto ci stanno riempiendo la testa di terrore come se il virus fosse lì appeso che ti aspetta.
Se si indossa la mascherina non esiste che se si sta alla "biglietteria" all'aperto per 15 secondi a un metro di distanza potresti essere a rischio. Se hanno creato un'app che ti dice che "se sei stato a meno di 5 metri con un positivo PER PIU' DI 15 MINUTI POTRESTI essere a rischio" teoricamente vuol dire che in altre situazioni dovresti essere tranquillo, o sbaglio?
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