Copio/incollo dal XIX a firma Diego David
Pare scritto negli astri che il destino dell’Imperia debba compiersi in una grigia aula di tribunale piuttosto che sul verde di un campo di calcio.
Come era nell’aria da tempo, il Gip del tribunale di Savona Donatella Aschero su richiesta del sostituto procuratore Ubaldo Pelosi ha disposto il sequestro (si presume preventivo) delle quote del club di piazza d’Armi.
Secondo indiscrezioni trapelate nella giornata di ieri, custode del pacchetto azionario sarebbe stato nominato il commercialista di Imperia Carlo Amoretti dell’associazione professionale "Girone-Musso-Amoretti".
Ieri è stato impossibile mettersi in contatto col noto professionista con studio in via Della Repubblica a Oneglia, che, quindi, non ha confermato la circostanza.
Se così fosse, strano destino quello del commercialista Carlo Amoretti che già nell’estate del 2000, nel crepuscolo dell’era Cipolla, era stato nominato liquidatore dell’Imperia e guarda caso allora a indagare sul crack dell’oleificio di Pontedassio nelle vesti di pubblico ministero c’era proprio Ubaldo Pelosi, oggi in forza alla Procura di Savona.
L’indagine che ha portato al sequestro delle quote era partita da un esposto dell’ex patron Gianfranco Montali che aveva denunciato gli uomini che si celano dietro alla Trade Line di Milano (in realtà Trade Line corrisponde a un negozio di telefonia di Pavia) che all’inizio dell’anno avevano rilevato le quote dalla famiglia Montali, pagandole, però, secondo quanto è stato denunciato da Gianfranco Montali, con assegni risultati scoperti.
Per la torbida vicenda della quale si è occupato in un primo momento il sostituto procuratore di Imperia Filippo Maffeo - poi il fascicolo per competenza territoriale è stato trasferito a Savona essendo stato l’atto sottoscritto di fronte al notaio Lettera di Albenga- risultano già indagate tre persone.
Si tratta di Paolo Mario Scarlata, chiamato pomposamente dai suoi "l’ingegnere", consulente Trade Line, l’ex dirigente dell’Inter Carlo Cottarelli e l’amministratore della società pavese con uffici nel capoluogo meneghino, Sergio Merlo.
E adesso cosa succederà? L’ex patron Gianfranco Montali assistito dall’avvocato Marcello Ferrari è convinto di essere dalla parte della ragione e di tornare alla fine di tutta questa storia proprietario del club.
Ma per farne cosa? Montali ha sempre sostenuto fin dai tempi dalle tre mancate presentazioni consecutive che hanno portato il sodalizio sull’orlo della radiazione e dello smantellamento della squadra, di non voler più tirare fuori un solo euro per il calcio a Imperia.
In questo senso i capitali per proseguire l’attività (in pratica affrontare i play-out) per poi ripartire la prossima stagione starebbero arrivando da Milano da parte di un pool di imprenditori conosciuti dall’ex master president nel mondo del calcio che avrebbero l’intenzione di rilevare la gestione dell’Imperia varando (udite, udite!) un ambizioso progetto sportivo.
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