L'ultimo desiderio del condannato

La degna conclusione della stagione più balorda (per usare un termine civile) di 26 anni di storia dei Samurai Ultras Imperia e, probabilmente, di 85 anni di storia dell'U.S. Imperia 1923.

A 24 ore o poco più dal termine della stagione regolare, non sappiamo ancora se domenica 11 ragazzi vestiti di nerazzurro (o giallonero, a seconda dei capricci di chissà chi... altra vergogna tra le vergogne) scenderanno in campo al "Moccagatta" di Alessandria.

Non si sa ancora se e chi sarà riuscito a ricimolare gli euri necessari per giungere nel capoluogo piemontese e disputare l'ultima di Campionato e chi giocherà.

E la cosa è assai delicata: perchè la mancata scesa in campo della squadra, significherebbe l'automatica radiazione dell'U.S. Imperia 1923.

In questo modo il master (il colpevole numero uno di questo scempio) porterebbe a compimento il suo piano: lo aveva annunciato il 28 ottobre 2006 e lo potete rileggere cliccando qui: "... se qualcuno pensa che sia possibile eliminarmi dalla scena attraverso queste vie, sappia che non c’è alternativa alla radiazione del club, in quanto io seguirei quella via".

I ragazzi sembrano poco intenzionati a scendere in campo, ne avrebbero avuto tutte le ragioni tutti quelli che hanno indossato i nostri colori nelle ultime due stagioni: ma ora sarebbe davvero una beffa, l'ennesima a chi li ha sempre incitati, li ha sempre seguiti, li ha sempre difesi, i "Samurai Ultras Imperia", che aspettano questa trasferta, nel campo più prestigioso tra tutti quelli nei quali sono andati anche quest'anno, contro la vincitrice del Torneo, contro la tifoseria Ultras più numerosa e di tradizione tra tutte quelle di questa stagione, e forse di quelle degli ultimi anni.

Per questo ed altro, nonostante questa gara non conti assolutamente nulla ai fini della classifica finale, è stato organizzato un pullman dai ragazzi e della ragazze della Curva Nord (e noi i pullman li paghiamo, salati ed anticipati): per poter dire, ancora una volta, "Noi ci siamo! L'Imperia siamo noi! La gente come noi non molla mai!".

Mi rivolgo proprio ai ragazzi che dovrebbero scendere in campo e che forse hanno poca voglia di farlo: quante volte ve l'abbiamo chiesto di non scendere in campo, quante volte vi abbiamo detto di fermarvi nel corso di una gara ed andarvene via... l'ultima volta domenica scorsa: sarebbe stato "bellissimo", drammaticamente bellissimo: la squadra che dice basta, dinanzi ai suoi tifosi, che ci mette la faccia e la mostra ai pochi che non li hanno mai traditi... basta! e poi tutti sotto la Curva Nord a lanciare le magliette a chi quei colori (i nerazzurri) ce li ha addosso come una seconda pelle, senza alcun sporco interesse.

Ma ora no: non giocare ad Alessandria sarebbe una cosa intollerabile ed ingiusta nei nostri confronti.

Tanto il nostro destino è già segnato.

Tra due domeniche, poi, al "Ciccione", ci sarebbe la gara d'andata dei play out: ecco, quella si che sarebbe l'occasione per una comune protesta clamorosa, che avrebbe un risalto nazionale, che porterebbe il nome dell'U.S. Imperia 1923 e di Imperia, dei suoi psudo dirigenti e di chi ci comanda, alla ribalta nazionale, come esempio di vergogna. Uscireste dal campo tra gli applausi e le lacrime di chi non hai mollato... come voi!

Decidete voi.

(foto Imperia - Alessandria stagione 1983/1984)